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Eurispes: più di metà delle famiglie italiane non arriva a fine mese

Stando all’ultimo Rapporto Italia Eurispes, il 53,5% degli italiani non riesce a sostentare adeguatamente il proprio nucleo familiare – Per il 73,4% è diminuito il potere d’acquisti – Secondo il 69,2% dei nuclei è aumentato il peso fiscale.

Eurispes: più di metà delle famiglie italiane non arriva a fine mese

Le tasche degli italiani sono, drammaticamente, sempre più vuote. A dirlo è l’ultimo Rapporto Italia Eurispes che rivela che il 53,5% dei cittadini ritiene di non essere in grado di sostentare in maniera adeguata il proprio nucleo familiare. Una percentuale che cresce ulteriormente (61,3%) se si parla di affrontare spese importanti come un mutuo o un automobile. E per il 28,2% dei lavoratori, per poter arrivare a fine mese, è ancora necessario l’aiuto economico della famiglia d’origine.

Anche la via di accesso al mercato del lavoro concorre a tratteggiare il quadro di un paese impantanato: sempre stando all’Eurispes, infatti, il 21% degli italiani ha trovato lavoro tramite raccomandazione. Piuttosto bassa, il 9,1% la percentuale di chi, invece, l’ha trovato rivolgendosi a un Centro per l’impiego o un Agenzia per il lavoro.

Lo stato di salute delle nostre tasche pesa ovviamente anche sui consumi: per il 73,4% degli italiani il proprio potere d’acquisto è diminuito tra “molto” e “abbastanza”, e solo il 4,4%, invece, non ne ha constatato nessuna riduzione. Si attesta al 5% la percentuale dei cittadini sicuri di poter mettere da parte qualcosa nel corso del 2013, mentre scollinano il 60% quelli che si dicono certi del contrario.

Aumenta, almeno nella percezione delle famiglie, il peso del fisco, che sarebbe cresciuto per il 69,2% dei nuclei.

La crisi, infine, si ripercuote anche sulle abitudini degli italiani, il 91,8% dei quali ha scelto di limitare le uscite fuori casa. Si segnala poi anche il boom dei compro oro, ai quali si è rivolto, per vendere i propri preziosi, il 28,1% degli italiani contro l’8,5% dell’anno precedente, così come è aumentata la percentuale di chi ha svolto lavori informali per arrotondare, fino al 26,8%. Cresce il rischio usura, con il 14,4% degli italiani che afferma di aver chiesto prestiti a privati, nell’impossibilità di accedere al credito bancario.

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