Il direttore dell’Agenzia di Stato per la gestione e l’uso delle risorse di idrocarburi del Turkmenistan, Yagshigeldy Kakayev, il presidente della società di Stato Turkmenneft, Tachdurdy Begdjanov, e l’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, hanno firmato oggi un addendum al Production Sharing Agreement (PSA) che regola le attività di esplorazione e produzione del blocco onshore Nebit Dag, situato nell’ovest del Turkmenistan. L’accordo è stato firmato alla presenza del Presidente del Turkmenistan, Gurbanguly Berdimuhamedov, e del presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi.
L’addendum stabilisce che la durata del PSA venga estesa fino a febbraio 2032 e che Eni, operatore del blocco, trasferisca a Turkmenneft una quota di partecipazione nel PSA pari al 10%. Eni manterrà la restante quota del 90% di partecipazione. L’accordo consentirà ulteriori investimenti nelle attività di esplorazione e produzione del campo di Burun e degli altri campi satellite del blocco Nebit Dag.
Con un accordo separato, l’Agenzia di Stato per la gestione e l’uso delle risorse di idrocarburi del Turkmenistan e Eni hanno poi siglato un Memorandum per valutare la possibilità di estendere le attività di Eni al tratto turkmeno offshore del Mar Caspio. Questo accordo strategico rafforza la presenza di Eni in Turkmenistan, paese dall’elevato potenziale minerario, dove la società ha cominciato a operare nel 2008, e consolida il rapporto di Eni con le autorità nazionali e la società di Stato Turkmenneft.
“Oltre ad aprire prospettive nelle aree dove ci troviamo, con davanti a noi 18 anni di ulteriori possibili sviluppi in un campo che ha grandi possibilità, anche perché abbiamo trovato altre riserve a livelli profondi – ha detto all’agenzia Agi l’ad di Eni, Claudio Descalzi -, apriamo così un’alleanza strategica nel Caspio, con possibili tre blocchi, che sono ad olio e a gas, che potremo finalizzare a breve”.