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Energia sempre più cara: le Borse sperano nell’Opec+

Di fronte ai rincari e alla scarsità di energia, i mercati confidano che il summit dell’Opec+ di oggi possa impegnarsi a produrre 800mila barili di petrolio in più da novembre – A Piazza Affari parte l’Opa di Generali su Cattolica Assicurazioni

Energia sempre più cara: le Borse sperano nell’Opec+

Una ricerca di Bank of America rilanciata stamane dal Financial Times rivela che negli ultimi dieci anni le società americane presenti nei portafogli degli Etf hanno realizzato almeno un quarto dei loro profitti grazie ai commerci con la Cina. “Sarà molto difficile – conclude il report di Bofa – che i problemi dell’economia cinese restino confinati in Cina”.

HONG KONG PERDE IL 2,2%, ELEZIONI A TOKYO

Va letto in questo contesto il nuovo capitolo della saga di Evergrande, il colosso immobiliare appesantito da 305 miliardi di debiti. Stamane la Borsa di Hong Kong (-2,2%) ha sospeso senza alcuna motivazione gli scambi sulle azioni delle società del gruppo. Un articolo del Global Times, giornale vicino al partito, ha poi annunciato la vendita del 51% della società che cura i servizi immobiliari per 5,1 miliardi di dollari. A comprare è un’altra immobiliare cinese, il gruppo Hopson.  

Fino a giovedì resteranno chiuse le piazze cinesi per le festività della Golden week, il Ferragosto cinese. In vacanza oggi anche la Borsa coreana. Giù Tokyo (-1,4%): il nuovo premier Fumio Kishida ha indetto le elezioni generali per il 31 ottobre.

STOP DELL’EXPORT IDROELETTRICO DI OSLO, CORRE IL GAS

L’aumento delle materie prime favorisce Sidney (+1%): l’indice Bloomberg Commodity sale per la terza seduta consecutiva (l’ottava su nove) e si porta su nuovi massimi di periodo.

Mercoledì, intanto, la Banca centrale della Nuova Zelanda dovrebbe procedere al primo aumento dei tassi dal 2014.

Si apre così un’altra settimana condizionata dai problemi dell’energia. Continua il rally del gas: il future di riferimento è in rialzo del 2%.

IL CARBONE SALE AI MASSIMI, PETROLIO STABILE

La scorsa settimana il future del carbone relativo al porto australiano di Newcastle ha guadagnato il 25%, nuovo massimo della storia, sotto la pressione della domanda cinese per far fronte a un inverno che rischia di essere ricordato per la paurosa carenza di energia elettrica. Ancora peggio la situazione dell’India, dove le scorte di carbone potrebbero esaurirsi già venerdì.

Arriva intanto dal Nord un nuovo allarme: in Norvegia i livelli di riserve idriche sono ai minimi da oltre un decennio e l’operatore delle reti Statnett ha informato i trader che non ci sono abbastanza scorte per mandare energia al Regno Unito o alla Germania.

Il prezzo del petrolio non registra per ora queste tensioni: il Wti è in calo dello 0,5%, a 75,5 dollari il barile, mentre il Brent tratta a 78,99 dollari (-0,3%).

VERTICE OPEC+: 800 MILA BARILI IN PIÙ (FORSE)

I mercati confidano che il vertice dell’Opec+ in videoconferenza di questa sera possa aumentare l’offerta fino a 800 mila barili a partire da novembre, anticipando anche l’aumento di 400 mila previsto per dicembre. Secondo diversi analisti, aumenti inferiori ai 600 mila barili al giorno non farebbero che spingere i prezzi del greggio fino ai 90 dollari. Intanto i produttori Usa di shale oil si tirano indietro: non siamo in grado, dicono, di aumentare la produzione attuale.

PIATTO L’ORO, IN CALO IL DOLLARO

Oro piatto a 1.760 dollari. Poco mossi gli altri dati macro: Treasury Note a dieci anni a 1,47%, due punti base in meno rispetto all’ultima chiusura. Euro dollaro in assestamento a 1,159, dal -1% della scorsa settimana.

Venerdì Wall Street ha chiuso in territorio positivo sull’onda della notizia del farmaco anti-Covid messo a punto da Merck.

IN ARRIVO I DATI SUL LAVORO USA, LA FED PERDE I FALCHI

L’impennata dell’energia peserà sulle scelte delle banche centrali, condizionate dalla corsa dell’inflazione. L’appuntamento più importante in vista della riunione della Fed di novembre dedicata al tapering sarà la pubblicazione, venerdì, dei dati sul lavoro Usa.

Ma i riflettori stavolta sono anche sugli equilibri interni della Banca centrale Usa. A metà ottobre saranno esecutive le dimissioni di due governatori, Robert Kaplan ed Eric Rosengren, rei di aver operato sui mercati (cosa espressamente vietata dallo statuto). I falchi perdono due esponenti di punta del board mentre cresce il fuoco di fila della sinistra democratica contro il presidente Jerome Powell. Una campagna avvelenata dalla decisione della sinistra di non votare il piano Biden sulle infrastrutture, concordato con una parte dei repubblicani, se non si procederà in parallelo con il piano di riforme da 3.500 miliardi di dollari.

OGGI L’EUROGRUPPO, RIFLETTORI SUL VOTO ITALIANO

In Europa oggi si tiene l’Eurogruppo dedicato in particolare al caro bollette, presenti Christine Lagarde e il membro italiano del board Fabio Panetta. La Commissione sta preparando una sua strategia per far fronte all’emergenza dei mesi a venire, ma anche per lavorare nelle prossime settimane a un piano strutturale che preveda interventi comuni di fronte ad altre crisi che potrebbero avvenire in futuro.

Sul fronte italiano staserà terrà banco l’esame dei risultati elettorali.

A PIAZZA AFFARI PARTE L’OPA GENERALI SU CATTOLICA

In Piazza Affari prenderà il via l’offerta pubblica di acquisto delle Generali su Cattolica Assicurazioni.

Due i fronti più caldi: la Nadef associata al cantiere della manovra di bilancio e il decollo di Ita, previsto a metà mese. Oggi scadrà il termine vincolante per le offerte per il marchio Alitalia.

A WALL STREET IL GM DAY

A Wall Street, in attesa dell’avvio della stagione delle trimestrali, l’attenzione è per l’incontro con il mercato di General Motors.

Attesa per le decisioni di Altria, che potrebbe decidere la cessione della sua quota nel colosso della birra Anheuser Busch.

Intanto, un nuovo scandalo agita le acque della politica: è la pubblicazione dei Pandora papers, da cui emergono dozzine di operazioni finanziarie per evadere il fisco che hanno per protagonisti personaggi come Tony Blair, leader politici e regnanti come re Abdullah di Giordania ma anche personaggi dello spettacolo e dello sport.

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