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Energia e paesaggio: in arrivo nuove regole e meno vincoli per far crescere le rinnovabili

Le nuove regole hanno l’obiettivo di fermare proteste ed opposizioni locali contro investimenti necessari. Ridotti i tempi per i lavori.

Energia e paesaggio: in arrivo nuove regole e meno vincoli per far crescere le  rinnovabili

Le nuove installazioni di energia eolica e fotovoltaica non dovranno più minacciare il paesaggio. La ricerca di un equilibrio territoriale tra crescita delle rinnovabili e rispetto dell’ambiente forse ha imboccato la strada giusta per superare dinieghi, proteste, opposizioni di ogni tipo. I Ministeri della Cultura e della Transizione ecologica stanno, infatti, definendo nuove regole per accelerare la costruzione nuovi impianti.

L’annuncio è arrivato dal Ministro della Cultura Dario Franceschini che con il ministro della Transizione, Roberto Cingolani, ha lavorato ad una nuova definizione delle aree idonee ad accogliere i prossimi investimenti.

Il decreto Aiuti, adottato per rispondere alla crisi innescata dalla guerra in Ucraina, ha riclassificato come idonee tutte le aree che non siano vincolate e non si collochino nella fascia di rispetto di distanza dal bene tutelato.

“Con il Ministro Cingolani stiamo lavorando per realizzare un equilibrio tra tutela del paesaggio e l’esigenza di aumentare la capacità energica da fonti rinnovabili – ha detto Franceschini- sia perché è un obbligo dell’Ue ma anche perché è giusto”. D’altronde, dopo aver inserito in Costituzione la tutela dell’ambiente e della biodiversità, ritoccando gli articoli 9 e 41, prima o poi doveva arrivare un’applicazione pratica. Ad ogni modo, le aree idonee già individuate per far crescere le rinnovabili sono:

  • siti dove sono già installati impianti della stessa fonte e in cui vengono realizzati interventi di modifica non sostanziale,
  • aree di siti oggetto di bonifica individuate secondo le regole del Codice Ambiente,
  • cave e miniere cessate o in condizioni di degrado ambientale,
  • siti e impianti che fanno capo alle Ferrovie dello Stato.

A queste, il decreto Aiuti aggiunge “le aree non interessate dalla presenza di beni sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei Beni Culturali (Dlgs 42/2004), né ricadenti nella fascia di rispetto dei beni tutelati ai sensi della parte seconda oppure dell’articolo 136 del medesimo Dlgs 42/2004”.

Il Decreto Aiuti ridurrà i tempi per le autorizzazioni

Il decreto Aiuti porta importanti novità anche sulla cosiddetta fascia di rispetto – che dovrebbe spegnere ogni polemica sul degrado del paesaggio – distinta tra impianti eolici e impianti fotovoltaici.

Secondo quanto si legge nel testo, nel caso degli impianti eolici, “per fascia di rispetto si intende l’area del cerchio con raggio pari alla misura di trenta volte l’altezza massima di ciascun aerogeneratore e comunque di raggio non inferiore a tremila metri, la quale ricomprenda in tutto o in parte beni sottoposti a tutela”.

Per gli impianti fotovoltaici, la fascia di rispetto è rappresentata da una distanza di mille metri dal perimetro di beni sottoposti a tutela.

Secondo le intenzioni del Governo, l’entrata in vigore delle nuove regole, ridurrà i termini autorizzativi di un terzo.

In queste settimane il Ministro della Transizione ecologica sta gestendo permessi ed autorizzazioni per produzione di energia elettrica mediante sistemi di accumulo e pompaggio idroelettrico e parchi marini eolici, in Puglia, Calabria e Sardegna.

Il decreto Aiuti prevede infine importanti novità per il settore agricolo, forestale e le zone rurali. Nel dettaglio, le imprese del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale potranno realizzare impianti fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture produttive aventi potenza eccedente il consumo medio annuo di energia elettrica, compreso quello familiare. Grazie a questi nuovi impianti si potrà ridurre nel tempo il consumo di carburanti inquinanti. Per gli stessi settori, ricordiamo che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza stanzia anche 1,5 miliardi di euro con il Bando Parco Agrisolare.

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