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Energia, CESEF: “Manca una visione di lungo periodo”

“Il settore dell’efficienza energetica ha bisogno di stabilità per far decollare gli investimenti”, ha detto il professor Andrea Gilardoni in occasione del V Workshop annuale del Centro Studi sull’efficienza energetica CESEF dal titolo “Efficienza Energetica e Piano Energia e Clima. Tra investimenti delle utilities e obiettivi sempre più lontani”.

Energia, CESEF: “Manca una visione di lungo periodo”

Si è tenuto giovedì 18 ottobre a Milano il V Workshop annuale del Centro Studi sull’efficienza energetica CESEF dal titolo “Efficienza Energetica e Piano Energia e Clima. Tra investimenti delle utilities e obiettivi sempre più lontani” presieduto dal Prof. Andrea Gilardoni, Università Bocconi e Presidente di Agici, e da Stefano Clerici, Direttore del CESEF

“Il settore dell’efficienza energetica ha bisogno di stabilità per far decollare gli investimenti e trasformare le elevatissime competenze tecnologiche e gestionali nazionali in materia di efficienza energetica in interventi ad alto valore aggiunto – ha affermato Andrea Gilardoni. Ciò che manca al nostro Paese è quindi una governance dotata di una vision chiara nel lungo periodo che dia maggiori certezze al mercato e contribuisca attivamente al raggiungimento degli obiettivi di policy nazionali ed europei. Questo non è fondamentale solo per gli obiettivi al 2020, che difficilmente raggiungeremo, ma ancora di più per quelli al 2030. L’EE, infatti, continuerà ad avere un ruolo di primo piano nel decarbonizzare la nostra economia anche nel decennio successivo. Essa è uno dei pilastri del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima in via di definizione presso i ministeri MiSE, MATTM, MIT. Da parte nostra collaboreremo attivamente con l’iniziativa del Monitor PEC per sostenere la redazione di questo documento, in un’ottica di pieno sostegno alla governance”.

“I TEE sono un’eccellenza a livello europeo, crediamo quindi che dovrebbero essere sostenuti e rilanciati, superando questa fase di interventi emergenziali – ha ribadito Stefano Clerici. Il provvedimento promulgato a luglio (DM 10 maggio 2018, ndr) non ha infatti risolto le cause della crisi del meccanismo. Né, tantomeno, sembra aver ridato fiducia agli operatori che ricorrono sempre meno a questo strumento. Ciononostante, le imprese credono fortemente in questo settore come dimostrano le operazioni di M&A condotte soprattutto dalle utilities e gli investimenti in nuovi business – i.e. demand response, IoT, mobilità elettrica, misure comportamentali, ecc. – degli operatori più strutturati”.

Il sottosegretario del MiSE On. Davide Crippa, che ha concluso i lavori, ha delineato la “ricetta” del Governo per rilanciare gli investimenti in efficienza energetica. In particolare, “occorre far partire al più presto il Fondo Nazionale per l’efficienza energetica, strumento fondamentale per il finanziamento; prevedere una bollinatura di qualità dei progetti per garantire la finanziabilità dei progetti e favorire gli investimenti dei comuni; rilanciare il meccanismo dei TEE attraverso linee guida interpretative, anche risolvendo i contenziosi in corso, anche perché varare un nuovo strumento avrebbe tempi troppo lunghi per far ripartire gli investimenti. Infine, occorre stabilizzare l’ecobonus per almeno tre anni, per garantire i necessari tempi decisionali agli investitori, e prevedere una cabina di regia per l’efficienza energetica nella Pubblica Ammnistrazione, che possa individuare modifiche normative che favoriscono la cooperazione tra pubblico e privato”.

Al Workshop – dove è stato presentato e discusso il Rapporto 2018 “L’evoluzione dell’efficienza energetica in Italia: nuove policy, consolidamento del mercato e misure comportamentali” – sono intervenuti in qualità di speaker: Davide Crippa del Ministero dello Sviluppo Economico, Raffaele Cattaneo della Regione Lombardia, Raffaele Tiscar del Monitor Piano Energia e Clima, Guido Bortoni ARERA, Giovanni Bartucci di Alperia-Bartucci, Alessio Cristofari di Avvenia, Alessio Torelli di Enel X, Pier Lorenzo dell’Orco di Italgas, Cristian Acquistapace di Snam, Paolo Leone di ABB, Roberto Piccin del CESI, Péter Ilyés di E.On, PierPaolo Carini di Egea, Mauro Fanfoni di Eni Gas e Luce, Cristian Fabbri di Hera Comm, Paolo Bonaretti di Iren, Luca Matrone di Intesa Sanpaolo, Raffaele Mellone del Fondo Italiano Efficienza Energetica, Franco Gallina di Funk International e Marco Radice dello Studio Radice&Cereda.

Il CESEF ha anche assegnato l’Energy Efficiency Award 2018 per la “Migliore idea di progetto di efficienza energetica nel settore industriale” a Hera, Ricerca sul Sistema Energetico (RSE) e Galletti Group, azienda storica nel campo della climatizzazione in Italia. In particolare, grazie alla realizzazione del progetto, che prevede l’utilizzo di pompe di calore in ambito industriale (applicazione poco presente in questo settore), è stato possibile ideare un intervento che riguarda uno stabilimento di proprietà di una multinazionale del settore chimico-alimentare. Fondamentale sarà l’installazione di queste macchine, che permetteranno di recuperare il calore a bassa temperatura, altrimenti disperso in atmosfera, dall’acqua industriale utilizzata per il raffreddamento degli impianti, ottenendo una significativa riduzione di energia primaria.

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