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Enel: voci su cessione controllo Endesa, titolo vola

Le indiscrezioni arrivano dalla Spagna. Il quotidiano El Confidencial riferisce di incontri tra Cvc, Blackstone e Kkr con il presidente dell’utility spagnola controllata al 70%dal gruppo elettrico italiano dopo la scalata del 2007. Enel però smentisce “qualsiasi indiscrezione, si tratta di vecchie speculazioni senza fondamento”

Enel: voci su cessione controllo Endesa, titolo vola

Enel potrebbe cedere il controllo di Endesa ad un gruppo di Fondi di innvestimento? Lo afferma mercoledì mattina il quotidiano spagnolo online El Confidencial. Il titolo Enel brilla a Piazza Affari e segna la performance migliore del Ftse Mib con un +1,5% in apertura, in un mercato che sale dello 0,4%. Endesa, a sua volta, a Madrid balza del 3,3%. L’operazione, secondo il quotidiano, vale circa 15 miliardi. Ma il gruppo italiano, a metà mattinata, taglia corto ai rumors con una secca smentita: “Enel, ancora una volta, smentisce qualsiasi indiscrezione relativa alla possibile vendita di Endesa”.  “Si tratta di vecchie speculazioni senza fondamento”.

El Confidential scrive che un gruppo di fondi di private equity – Cvc, Blackstone e Kkr – avrebbero già avviato incontri con Borja Prado, attuale presidente dell’utility spagnola (controllata da Enel dopo la scalata lanciata con successo nel 2007) che avrebbe rimesso il dossier nelle mani di Enel. L’operazione avrebbe il placet dei governi di Roma e Madrid secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo.

Il gruppo di private equity avrebbe già il credito necessario per l’operazione, ovvero 15 miliardi di euro ai prezzi attuali di Endesa). Cvc, Blackstone e Kkr starebbero lavorando con l’advisory di Goldman Sachs, Jp Morgan e Lazard. Il deal, scrivono gli analisti di Equita, potrebbe essere supportato dal Governo italiano anche per ridurre la pressione sul debito pubblico (che implicherebbe una ipotesi di extradividendo in caso di cessione di Endesa).

Tuttavia, va ricordato che durante lo strategy plan di novembre 2016,  Starace aveva fermamente indicato di non avere intenzione di cedere Endesa, “ma riteniamo – scrivono – che la decisione dipenda in realtà dal prezzo di cessione. Agli attuali valori di mercato (20,18 euro contro il consensus che ha un target price a 20 euro) un deal implicherebbe un cash in di 15 miliardi per Enel, che potrebbe aprire le porte ad un potenziale dividendo straordinario (sia per migliorare la struttura del capitale che sarebbe troppo de-leveraged, sia per consentire un cash in al Governo)”. Per Equita “la notizia è positiva per Enel ed anche per Endesa: l’acquisto implicherebbe l’obbligo di Opa”.

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