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Enel: meno debiti, più utili e un nuovo piano industriale che piace ai broker

Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel, archivia un 2013 più positivo del previsto e lancia un business plan che riscuote solo consensi tra gli analisti – La società punta a ridurre i debiti da 37 miliardi a fine 2014 a 36 a fine 2018 – Forte crescita di Ebitda e free cash flow – Titolo positivo a Piazza Affari.

Enel: meno debiti, più utili e un nuovo piano industriale che piace ai broker

MENO DEBITO PIU’ UTILI, CESSIONI PER 4,4 MILIARDI. LA FORMULA ENEL E’ PROMOSSA DAI BROKER

Fulvio Conti, ad dell’Enel, archivia un 2013 più positivo del previsto e lancia un business plan che riscuote solo consensi tra gli analisti collegati alla conference call con i vertici del colosso elettrico. In sintesi, la società punta a ridurre i debiti dai 37 miliardi fine 2014 ai 36 di fine 2018 con un calo parallelo degli oneri finanziari (dal 4,9 al 4,6-4,7% sul fatturati) e confermare la tradizione di alta redditività per i soci pay aumentando il out ratio dal 40 attuale al 50%, già a partire dal 2015, in parallelo all’aumento dei profitti (3 miliardi per il 2014, 3,7 miliardi nel 2016 e 4,5 miliardi nel 2018) e del margine lordo: 15,5 miliardi nel 2014, 16,5 nel 2016 e circa 18 nel 2018.

Previsioni affidabili sulla base dei risultati ottenuti in un 2013 tutt’altro che facile: la società ha chiuso il 2013 con un Ebitda di 17,01 miliardi di euro, assai al di sopra del consensus e utile netto rettificato a 3,11 miliardi (contro i 2,828 miliardi del 2012) che consentiranno la distribuzione di un dividendo di 13 centesimi per azione, contro i 15 centesimi nel 2013. Risultati tutt’altro che scontati, vista la congiuntura dell’Europa mediterranea e i vincoli posti dalle azioni di finanza pubblica. “Le azioni manageriali attuate nell’efficientamento dei costi e l’ottimizzazione degli investimenti – ha commentato Conti – hanno permesso di conseguire gli obiettivi economico-finanziari e superare l’obiettivo di riduzione dell’indebitamento finanziario netto. Questi risultati sono stati raggiunti nonostante il perdurare del ciclo economico negativo in Italia e in Spagna e i provvedimenti regolatori fortemente penalizzanti adottati dal governo spagnolo, nel 2012 e 2013. Il Gruppo continua a produrre flussi di cassa netti positivi” nonostante la riduzione dei ricavi da vendita di energia elettrica, legata alle minori quantità vendute in Italia e Spagna, solo parzialmente compensata dai maggiori ricavi da trasporto di energia elettrica e dalla vendita di combustibili. A fare la differenza, insomma è stata la disciplina sul fronte dei costi e nella gestione del capex, apprezzata dagli analisti.

Piace anche agli operatori del mercato la prospettiva di una forte crescita del free cash flow: 9,7 miliardi, grazie anche alla scure sui costi, ed alla conferma di dismissioni per 4,4 miliardi, tra cespiti non consolidati o fuori dal “core business”. Non ci saranno, almeno per quest’anno, passi in avanti verso la fusione con Endesa (“ le sinergie funzionano in maniera perfetta – precisa Conti – e continueremo in questa direzione”) . Al contrario, si andrà avanti nello shopping delle quote dei soci di minoranza delle consociate sudamericane. “Ma l’obiettivo – ammonisce il ceo – è di d creare valore per gli azionisti, perciò non compreremo ad ogni costo”. A proposito di costi, incalza un analisa, conviene ancora produrre energia in Italia? “ Per noi è un’attività remunerativa – replica Conti – Abbiamo un portafoglio ben bilanciato, senza aver spinto su nuove acquisizioni o sulle centrali a ciclo combinato”.

I risultati, sottolinea Conti, “confermano l’efficacia della strategia di diversificazione geografica e tecnologica”. Per il futuro si prosegue sulla stessa strada. Le priorità strategiche indicate nel Piano 2014-2018 consistono nel proseguimento del percorso di crescita organica , si legge in una nota aziendale. nella generazione convenzionale nei mercati emergenti e nelle rinnovabili, nonché nella distribuzione e nella vendita di energia elettrica e gas, facendo leva sui punti di forza già consolidati a livello di gruppo.

Le prime reazioni sono largamente positive. In Piazza Affari, in una giornata negativa per i mercati, il titolo avanza alle 13 dell’1%. Raymond James ha deciso di alzare la raccomandazione a Outperform da Market Perform, fissando un target price di 4,30 euro, il più alto tra i 32 analisti censiti da Bloomberg, la cui media è a 3,55 euro: la quotazione di oggi è a sconto del 30% rispetto alla media storica degli ultimi 13 anni sul rapporto EV/Ebitda e Ebit.


Allegati: 2013_04

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