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Enel lascia la Romania, attività vendute alla greca Ppc per oltre 1,2 miliardi

Nuovo tassello nella strategia di dismissioni taglia-debito: effetto positivo sull’indebitamento per 1,7 miliardi di euro. Ma il titolo lascia sul terreno lo 0,86%

Enel lascia la Romania, attività vendute alla greca Ppc per oltre 1,2 miliardi

Enel lascia le sue attività in Romania alla società greca Ppc. Il colosso italiano dell’energia prosegue il maxi-piano di dismissioni del gruppo finalizzato all’abbattimento del debito. Dopo la prima mossa con la vendita di due asset in Argentina per 102 milioni di dollari, è arrivato l’annuncio della vendita di tutte le attività in Romania. “L’accordo – si legge in una nota – prevede che Ppc verserà un corrispettivo complessivo di oltre 1,2 miliardi di euro, corrispondenti a circa 1,9 miliardi di euro in termini di enterprise value (riferito al 100%). Inoltre, il corrispettivo totale è soggetto ad aggiustamenti usuali per questo tipo di operazioni e a un meccanismo di earn-out concernente un eventuale pagamento aggiuntivo basato sul futuro valore del business retail”.

L’avvio è stato debole per il titolo che ha proposto un’apertura a 5,34 euro per azione e che alle 10.30 perde lo 0,86%.

Le attività di Enel in Romania

Come ricorda il comunicato del gruppo energetico, in Romania Enel è attivo dal 2005 nei settori della distribuzione e fornitura di energia elettrica, nonché delle energie rinnovabili, con oltre 500 MW gestiti da Enel Green Power Romania, e dei servizi energetici avanzati. Le società di distribuzione rumene del gruppo operano in tre aree chiave del Paese, nello specifico Sud Muntenia (inclusa Bucarest), Banat e Dobrogea, e sono al servizio complessivamente di oltre 3 milioni di clienti.

Enel Energie ed Enel Energie Muntenia si ascrivono tra i principali retailer di energia nel Paese, e forniscono elettricità, gas naturale e servizi a valore aggiunto. Il gruppo in Romania opera anche nei settori dei servizi per la casa, della generazione distribuita e della efficienza energetica con Enel X e nel settore della mobilità elettrica con Enel X Way.

Il piano strategico

L’operazione è in linea con l’attuale piano strategico del gruppo per arrivare ad avere “una struttura societaria più agile, focalizzata nei sei Paesi “core””: Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cile e Colombia e di cedere le attività in Paesi non strategici per abbattere il debito, che a fine 2022 era già sceso di 10 miliardi rispetto ai 69,7 miliardi al 30 settembre 2022. Si prevede che la maggior parte del piano sia completata entro la fine dell’anno. I riflettori ora si accendono sugli ulteriori passi da compiere e le nuove sfide da affrontare.

“La cessione di tutte le nostre attività in Romania è un ulteriore passo in avanti nell’attuazione del piano di dismissioni annunciato in occasione della presentazione del piano strategico 2023-2025 di Enel”, ha dichiarato l’amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Enel Francesco Starace. “Siamo orgogliosi dei risultati che siamo riusciti a raggiungere dal nostro ingresso nel Paese nel 2005 e riconosciamo l’impegno e la dedizione delle nostre colleghe e colleghi, che ci hanno consentito di diventare uno dei principali operatori energetici integrati della Romania. Siamo convinti che un player internazionale di primo piano quale PPC saprà proseguire con successo il lavoro avviato”.

Enel cede gli asset in Romania: l’effetto positivo sul debito

Complessivamente Enel prevede che l’operazione genererà un effetto positivo totale sull’indebitamento netto consolidato del gruppo di circa 1,7 miliardi di euro – di cui circa 0,1 miliardi di euro nel 2022 e il restante nel 2023 – insieme a un impatto negativo cumulato nel 2022-2023 sull’utile netto del gruppo reported di circa 1,4 miliardi di euro, di cui circa 0,6 miliardi di euro collegati al rilascio della riserva cambi, da contabilizzare nel 2023. Il perfezionamento della cessione, previsto entro il terzo trimestre dell’anno corrente, è soggetto ad alcune condizioni sospensive usuali per questo tipo di operazioni, tra cui l’approvazione da parte delle competenti Autorità in materia di concorrenza. 

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