Condividi

Enel colloca bond ibrido in due tranche per 1,75 miliardi di euro, ordini per 15 miliardi

Il gruppo dell’energia torna sul mercato delle obbligazioni perpetue con un bond ibrido in due serie riservato a investitori istituzionali. E il mercato contraddice Salvini: boom di ordini

Enel colloca bond ibrido in due tranche per 1,75 miliardi di euro, ordini per 15 miliardi

Enel ha avviato con successo il collocamento di un bond ibrido in due tranche. La multinazionale italiana dell’energia ha lanciato sul mercato europeo l’emissione di prestiti obbligazionari non convertibili, subordinati ibridi perpetui con denominazione in euro, destinati a investitori istituzionali, per un ammontare complessivo pari a 1,75 miliardi di euro. Boom di ordini: l’emissione ha ricevuto richieste di sottoscrizione in esubero per più di 8 volte, pari a circa 15 miliardi di euro. I nuovi titoli saranno quotati sul mercato regolamentato della Borsa Irlandese (Euronext Dublin).

Intanto il titolo viaggia in calo sul Ftse Mib in mattinata: cede più dell’1% a 5,54 euro.

I nuovi prestiti consentiranno al gruppo guidato da Francesco Starace di rifinanziare le scadenze di alcuni prestiti obbligazionari ibridi in circolazione. Il cda di Enel aveva autorizzato recentemente l’emissione, entro il 31 dicembre 2023, di uno o più prestiti obbligazionari non convertibili, sotto forma di titoli subordinati ibridi, anche di natura perpetua, per un massimo di 2 miliardi di euro, da collocare esclusivamente presso investitori istituzionali, europei ed extra-europei, anche attraverso piazzamenti privati.

Il nuovo bond ibrido di Enel

La nuova emissione è strutturata in due serie:

  • prestito obbligazionario da un milione di euro non convertibile subordinato ibrido perpetuo, senza scadenza fissa, esigibile solo in caso di scioglimento o liquidazione della società, con cedola fissa annuale del 6,375% corrisposta fino alla prima reset date (esclusa) del 16 luglio 2028, che corrisponde all’ultimo giorno per la prima optional redemption;
  • prestito obbligazionario da 750 milioni di euro non convertibile subordinato ibrido perpetuo, senza scadenza fissa, esigibile solo in caso di scioglimento o liquidazione della società, con cedola fissa annuale del 6,625% corrisposta fino alla prima reset date (esclusa) del 16 luglio 2031.

L’operazione è finalizzata a rifinanziare due obbligazioni ibride e, come sottolinea la società in una nota, è in linea con la strategia finanziaria di Enel delineata nel Piano Strategico 2023-2025, che riafferma l’impegno del Gruppo a mantenere le obbligazioni ibride quale componente permanente della propria struttura del capitale.

A gestire il collocamento un pool di banche composto da: Bank of America, Bnp Paribas, Crédit Agricole, Citi, Deutsche Bank, Goldman Sachs, Hsbc, Imi-Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan, Mizuho, Morgan Stanley, Mufg, NatWest, Santander, Société Générale, Smbc e UniCredit.

Bond ibrido di Enel: i giudizi delle agenzie di rating

Moody’s ha assegnato il rating di lungo termine Baa3 ai due bond, ovvero due notch inferiore al rating senior unsecured di Enel di Baa1, riflettendo le caratteristiche degli ibridi. “Sono a lunghissima scadenza, profondamente subordinati ed Enel può optare per il rinvio cumulativo delle cedole – si legge nella decisione dell’agenzia di rating -. Il rating è in linea con quello delle esistenti note ibride emesse dalla società”.

L’outlook negativo rispecchia quello sul rating sovrano Baa3 dell’Italia, “riflettendo la vulnerabilità della società a sviluppi macroeconomici negativi e legami con il sovrano, dato che una parte sostanziale dei suoi utili è generata in Italia”, si legge in una nota.

Fitch ha invece assegnato il rating a lungo termine “BBB-” ai titoli. Lo stesso di S&P Global Ratings. “Consideriamo questa operazione come una transazione di gestione delle passività che consentirà a Enel di sostituire, soggetto all’importo finale raccolto, parte dei suoi 750 milioni esistenti, 2,5% ibridi richiamabili per la prima volta nell’agosto 2023 e, parte dei suoi 1,25 milioni USD, 8,75% di titoli ibridi (936 mln di euro scambiati) richiamabili a settembre 2023”, ha dichiarato l’agenzia di rating.

Riacquisto bond in circolazione

Inoltre, Enel ha lanciato delle offerte volontarie volte a riacquistare per cassa tutto o parte del prestito obbligazionario ibrido perpetuo in circolazione da 750 milioni di euro, con prima call date ad agosto 2023, nonché parte del prestito obbligazionario ibrido in circolazione da 1.250 milioni di dollari, con scadenza a settembre 2073 e prima call date a settembre 2023, per un totale complessivo nominale dei due prestiti obbligazionari ibridi pari all’importo raccolto con le nuove emissioni ibride perpetue lanciate ieri, lunedì 9 gennaio, subordinatamente al verificarsi di certe condizioni sospensive.

Le tender offers (offerta di acquisto di titoli azionari di una società a un prezzo generalmente maggiore di quello di mercato) sono state supportate da un consorzio di banche nell’ambito del quale hanno agito, in qualità di dealer manager, Bank of America, Bnp Paribas, Citi, Goldman Sachs, HSBC, J.P. Morgan, Morgan Stanley e NatWest.

Salvini tuona (ancora) contro Starace

“Abbiamo ereditato una situazione non brillante”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, a margine di un evento nel bresciano. “Nel panorama delle grandi aziende italiane, ci sono situazioni critiche, penso alla situazione di Tim e di Enel, che dovranno essere assolutamente attenzionate, valutate e accompagnate”. Così il numero uno di Enel appare destinato a soccombere nella grande giostra delle nomine delle partecipate, che sarà condotto dal Governo Meloni in primavera. “Hanno bisogno di un grande piano a medio-lungo termine, cosa che, evidentemente, è mancata nell’ultimo periodo”, ha concluso Salvini. Ma il nuovo bond smentisce le accuse del ministro.

Commenta