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Elettrodomestici, arriva l’incentivo green: sconto del 30% sul prezzo d’acquisto fino a 200 euro. Ecco come funziona

Nelle case italiane ci sono oltre 73 milioni di vecchi elettrodomestici – In discussione la proposta di legge su incentivi green per l’acquisto di prodotti ad elevata efficienza energetica – Ecco tutti i dettagli

Elettrodomestici, arriva l’incentivo green: sconto del 30% sul prezzo d’acquisto fino a 200 euro. Ecco come funziona

Altro che dare la colpa delle nostre bollette astronomiche ai prezzi ballerini dell’energia elettrica e del gas. I numeri che escono dalle ultime rilevazioni sul parco-elettrodomestici delle case italiane dicono infatti qualcosa di molto diverso. Nelle nostre case – un negativo record italiano – ci sono ancora oltre 73 milioni di vecchi, ansimanti, superati, energivori elettrodomestici che hanno una vita media abbondantemente superiore ai 12 anni (fonte ENEA SIMTE Aprile 2021). E solo poco più del 3% di quelli installati nelle case è, infatti, riconducibile alle classi elevate della nuova etichettatura energetica. Con un dato clamoroso: se questi apparecchi venissero sostituiti da quelli nuovi super efficienti, le bollette scenderebbero del 50-60 per cento. Parola di Enea e di Applia Italia (120 imprese associate e un fatturato di 19 miliardi di euro). È dunque urgente sia per il bilancio delle famiglie che per quello energetico del nostro Paese, sostituire i vecchi majap con quelli dotati delle etichette energetiche recenti. 

Arriva l’incentivo green

Per invogliare i consumatori italiani a farlo, proprio in questi giorni, la X Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dei deputati sta discutendo la proposta di legge di cui è primo firmatario il presidente, Alberto Gusmeroli. La PdL – n. 855 2 febbraio 2023 – ben strutturata e chiara, è intitolata “Incentivi green per l’acquisto di grandi elettrodomestici ad elevata efficienza energetica con contestuale riciclo degli apparecchi obsoleti” e intende promuovere l’efficienza energetica nelle case, favorire la riduzione dei consumi tramite la sostituzione dei vecchi apparecchi, sostenendo i redditi delle famiglie meno abbienti. Oltre che promuovere la competitività dell’industria italiana, con ricadute positive anche sulle filiere della componentistica, della distribuzione, della vendita e dell’arredo-casa nazionali. Poiché la proposta prevederebbe la consegna del vecchio elettrodomestico, verrebbe garantito un regolare smaltimento dei RAEE con grandi benefici per la politica ambientale del nostro Paese.

Applia Italia: “Iniziativa lodevole, sconto fino al 30%

“A nostro avviso si tratta – dichiara a FIRSTonline Marco Imparato, direttore generale di Applia Italia – di un’iniziativa lodevole perché nasce dall’ascolto e dalla comprensione dalle esigenze di risparmio energetico delle famiglie, della necessità di fare efficienza energetica dentro le case e dalla consapevolezza che l’industria italiana dell’elettrodomestico ha una grande tradizione ma anche un valore da preservare per il futuro. 

L’Eco Incentivo sarebbe riconosciuto per l’acquisto dei soli elettrodomestici provvisti della nuova etichetta energetica entrata in vigore nel 2021. L’efficienza e il risparmio energetico sono il punto di partenza della misura. L’agevolazione (fino al 30% sul prezzo d’acquisto) varrebbe, infatti, solo per frigoriferi, refrigeratori, lavatrici, e lavastoviglie appartenenti alle classi energetiche più elevate, e scatterebbe solo rottamando – e quindi reimmettendo nel ciclo produttivo oltre il 95% del materiale – contestualmente un analogo apparecchio con più di 10 anni di vita. Quando per gli altri apparecchi domestici arriveranno le nuove etichette energetiche sarà naturale estendere la misura anche ad essi”. 

Un risparmio fino a 200 euro

Nel dettaglio della proposta di Gusmeroli, si prevede che l’incentivo consista in uno sconto del 30% sul prezzo d’acquisto, fino a un importo massimo di 200 euro (o 100 euro per chi ha un reddito ISEE superiore a euro 25.000) per lavatrici lavasciuga di classe A, lavastoviglie di classe C o superiore e frigoriferi e congelatori di classe D o superiore. 

La proposta prevederebbe l’istituzione di un fondo con stanziamento di 400 milioni di euro all’anno per un triennio per finanziare l’erogazione dell’agevolazione. 

Diventa dunque particolarmente rilevante per l’economia del nostro Paese e delle famiglie, la rapida approvazione di questa proposta; quasi il 60% dei consumi elettrici delle abitazioni sono infatti riconducibili agli elettrodomestici ed oltre il 40% di questi sono imputabili a soli quattro apparecchi: frigoriferi, congelatori, lavatrici e lavastoviglie (secondo dati ENEA). 

Si consideri che – prendendo ad esempio la lavatrice – la sostituzione di un prodotto con più di 10 anni di vita riduce del 60% i consumi, garantendo un saving di circa 200 kWh/anno, equivalente ad un risparmio in bolletta pari a circa 150 €/anno (ma questo dipende dal costo medio dell’energia elettrica). Analogo discorso vale per frigoriferi, congelatori e lavastoviglie che, con un risparmio tra il 50% ed il 70%, portano a possibili risparmi in bolletta complessivi di una famiglia media italiana per 500 €/anno. Il risparmio è evidentemente cumulato per tutta la durata di vita del prodotto. 

La campagna di APPLIA Italia 

A settembre 2023 APPLiA Italia aveva promosso sui principali giornali italiani una campagna finalizzata ad informare sui benefici derivanti dalla sostituzione di un elettrodomestico datato con uno nuovo. Innanzitutto una maggior tutela per l’ambiente e per la sicurezza energetica del Paese, un concreto sostegno alla filiera nazionale che conta 145mila addetti tra diretti e indiretti. 

Ma di italiano è rimasto ben poco

C’è un punto interrogativo molto importante però: la proposta lascia fuori gli apparecchi per la cottura e il trattamento dell’aria (le cappe) due settori italiani, anzi, interamente italiani. Perché, mentre le fabbriche di frigoriferi, lavatrici, asciugatrici lavastoviglie presenti nel nostro Paese appartengono ormai tutte a multinazionali estere (cinesi, turche, americane), le aziende e i siti produttivi di cucine, forni e  piani builtin e cappe sono realmente e interamente made in Italy. E con record di esportazioni vicino all’80-90 per cento che nessun altro settore può vantare. 

È però vero che l’efficienza di questi apparecchi è ancora lontana dagli standard elevati raggiunti dalle etichette e dai consumi degli altri grandi elettrodomestici. Non solo: i forni elettrici consumano ancora troppo e il passaggio dalla cottura a gas a quella dell’induzione, imposto da due multinazionali estere che dominano il mercato dei piani a induzione, ha notevolmente alzato i consumi elettrici globali della cottura. 

Altra necessaria osservazione che il nostro dovere di cronisti ci impone di riportare: poiché il vantaggio verrebbe spalmato sulla filiera, andrebbe a premiare anche quei prodotti venduti sul nostro mercato ma fabbricati altrove. Una ricchezza cioè che andrebbe fuori dal nostro Paese in misura consistente. Basta vedere le riservatissime quote delle vendite dei majap in Italia per capire questi delicati “passaggi”. Un solo esempio è illuminante, quello delle vendite dei frigo e dei congelatori free standing: sono i coreani, rispettivamente Samsung con il 24-25 per cento e LG con il 15-16 per cento, a dominare il mercato italiano (e quello europeo). Che non hanno nessun polo produttivo nel nostro Paese.

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