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Effetto Yellen: su le Borse, giù il dollaro

A Wall Street boom per crociere e yoga – L’Asia azzera le perdite, decolla Wanda (+18%) – Il petrolio perde spinta e per le Borse europee è prevista un’apertura debole – Telecom: oggi l’effetto Cattaneo – Fca al top dell’automotive europeo – Fineco entra nel Ftse Mib – Tiro al bersaglio su Unicredit per Pop Vicenza.

Effetto Yellen: su le Borse, giù il dollaro

L’effetto Yellen continua. Anzi, ieri sera il presidente della Fed di Chicago Charles Evans ha spiegato che i livelli attuali dell’inflazione, troppo bassi, rappresentano un “grosso ostacolo” al rialzo dei tassi. Nemmeno un dato molto positivo domani sul mercato del lavoro Usa potrebbe spingere la banca centrale a muoversi al rialzo ad aprile. Di qui la spinta al rialzo dei mercati azionari, favorita dalla frenata del dollaro, ai minimi da sette mesi sull’euro trattato a 1,1321 (+4% da inizio gennaio) e sullo yen, 112,37 (+6,6% da inizio anno).

A WALL STREET BOOM PER CROCIERE E YOGA

Gli indici Usa chiudono in rialzo: S&P 500 +0,4%, Dow Jones e Nasdaq +0,5%. Rilevante, almeno sul piano psicologico, il balzo in avanti di Carnival (+6,6%) e della rivale Royal Caribbean (+3,6%): gli effetti del terrorismo non si sono fatti sentire sui conti dei Big delle crociere. Singolare (e sintomatico) il successo di Lululemon: la società canadese, leader nell’abbigliamento per lo yoga, è salita del 9,7% dopo i conti.

L’ASIA AZZERA LE PERDITE, BOOM DI WANDA (+18%)

Bene anche i listini asiatici, che hanno così chiuso in terreno positivo il primo trimestre, azzerando le perdite accusate con il tonfo di inizio anno delle Borse cinesi. L’indice Asia Pacific di Morgan Stanley segna un rialzo dell’1,2% da gennaio, poco sopra la parità Tokyo. Le attenzioni dei mercati sono rivolte ai dati macro in uscita domani in Cina, a partire dall’indice degli acquisti delle imprese.

Da segnalare il balzo di Wanda (+18%), il cuore immobiliare dell’impero di Wang Jianlin, l’uomo più ricco di Cina. Il titolo, quotato da soli 15 mesi, uscirà dal listino di Hong Kong nell’ambito della strategia di Wang di puntare sulla crescita nell’entertainment: il tycoon ha appena rafforzato la sua leadership nelle sale Usa acquistando la catena Carmike Cinemas.

IL PETROLIO PERDE LA SPINTA. EUROPA APERTURA DEBOLE

La caduta della valuta Usa è tra le cause della risalita del prezzo del greggio. Ma il petrolio ha ridotto in serata i guadagni. Il greggio Brent stamattina è trattato a 39 dollari. Da segnalare l’aumento delle scorte Usa ed il tweet del ministro dell’Energia dell’Ecuador nel quale viene anticipata l’intenzione di presentare alla prossima riunione tra paesi produttori una richiesta di taglio alla produzione di idrocarburi.

Tramontata la paura di un rialzo dei tassi Usa, le Borse europee hanno vissuto una giornata di rialzi diffusi. Ma i futures stamattina segnalano un’apertura debole per Londra, Parigi e Francoforte. L’indice FtseMib di Piazza Affari ha guadagnato l’1,1%. Hanno fatto meglio gli altri mercati europei, meno condizionati dal comparto bancario: Londra è salita dell’1,5%, Parigi +1,7%, Francoforte +1,6%.

Gli investitori hanno ignorato notizie potenzialmente negative: Standard & Poor’s ha tagliato le stime di crescita della zona euro per il 2016: da +1,8% di novembre si passa a +1,5%. Ha deluso, scendendo sui minimi degli ultimi 12 mesi, l’indice sulle aspettative di imprenditori e consumatori messo a punto dalla Commissione Europea: in marzo è arrivato a 103 da 103,8 di febbraio.

TESORO, RENDIMENTI INDIETRO TUTTA

Nel giorno dell’asta dei BTp a 5 e dieci anni, il rendimento del decennale italiano di riferimento scende di due punti base all’1,21%, sui minimi dell’ultimo anno. Il tasso del nuovo Btp quinquennale è sceso al nuovo minimo storico di 0,34%(contro lo 0,44% precedente. A favorire la discesa dei rendimenti dei titoli di Stato contribuiscono anche fattori tecnici. Solo a maggio, fa rilevare Bloomberg, gli acquisti della Bce si estenderanno alle obbligazioni societarie. Ad aprile, perciò, gli 80 miliardi in arrivo dalla banca centrale finiranno tutti in titoli pubblici, provocando un effetto scarsità.

FIAT CHRYSLER AL TOP DELL’AUTOMOTIVE EUROPEO

Fiat Chrysler, in rialzo ieri del 5,8%, è stato il migliore titolo all’interno dell’indice Stoxx europeo Automotive (+2,8%). Con il balzo di ieri, la perdita da inizio anno di Fca si riduce a -15%, dopo un rialzo del 34% nel corso del 2015. Barclays ha alzato il giudizio sul titolo (target prive 10 euro).

CNH Industrial avanza del 2,5%: sulla base delle stime di una società di consulenza, nel 2017 il mercato dei macchinari pesanti per l’edilizia, dovrebbe chiudere in crescita dopo cinque anni di calo. Positivi gli altri titoli industriali: Prysmian +2,5%, Finmeccanica +1%, StM +0,2%. In forte ascesa anche il lusso: Moncler +3,1%, Yoox +5,1%.

DIASORIN +8,9% DOPO LO SHOPPING IN USA

Colpo grosso in Usa di DiaSorin (+8,9% a 50,0 euro), che ha annunciato l’acquisizione degli asset nella diagnostica molecolare e nell’immunodiagnostica dalla statunitense Quest per 300 milioni di dollari. Al gruppo piemontese passano tutte le immobilizzazioni materiali e immateriali di Focus utilizzate per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione dei relativi prodotti di diagnostica molecolare e di immunodiagnostica Elisa, inclusi, tra l’altro, i diritti di proprietà intellettuale, i contratti e il portafoglio clienti.

DEBOLE TELECOM, OGGI L’EFFETTO CATTANEO

Finale di seduta in calo ieri per Telecom Italia (-0,3%). Le quotazioni influenzate da due notizie: il cda ha nominato Flavio Cattaneo nuovo amministratore delegato e la Ue ha deciso di avviare un’indagine approfondita sulla fusione fra Wind e 3Italia, per assicurarsi che non ci siano svantaggi per i consumatori. La riduzione del numero degli operatori da quattro a tre, con relativa diminuzione della concorrenza, sarebbe una buona notizia per Telecom Italia e Vodafone. 

Da segnalare anche il forte guadagno di Mediaset (+5,7%). L’osservatorio Fcp-Assoradio ha pubblicato i dati sulla raccolta pubblicitaria del segmento radio che hanno mostrato una crescita del 5,9% nel mese di febbraio. Mediobanca Securities ha apprezzato la notizia e ha confermato la raccomandazione outperform. Stesso giudizio per L’Espresso (+5,3%).

GESTITO SUPER. FINECO ENTRA NEL FTSE MIB

Corrono le società del risparmio gestito, soprattutto Anima (+2,6%) e Banca Mediolanum (+2,6%). Finecobank guadagna il 2,4% portandosi a 7,41 euro, massimo da metà gennaio. Dal primo aprile la banca guidata da Alessandro Foti entrerà a far parte dell’indice FtseMib che raggruppa le principali blue chip di Piazza Affari.

Il rimbalzo del greggio ha favorito la riscossa di Eni (+2,8%). Su 35 analisti censiti da Bloomberg prevale l’ottimismo: 15 consigliano di acquistare il titolo del cane a sei zampe e 14 di tenerlo in portafoglio, il restante di venderlo. Il prezzo obiettivo medio è di 14,87 euro. Da inizio anno il titolo arretra del 2%. Bene anche Tenaris (+4%) e Saipem (+7,8%). 

UTILITIES RECORD, AVANZANO I PETROLIFERI

Ancora in evidenza Enel (+0,7%): la società ha annunciato un investimento in Messico da un miliardo di dollari. Mietono nuovi primati le utilities favorite dallo scenario di bassi tassi di interesse. Snam Rete Gas chiude in rialzo del 2,8%, a 5,53 euro, nuovo record storico. Il guadagno da inizio anno si amplia a +13%, una delle migliori performance del FtseMib (-14%), superata solo da quella di Moncler (+15,5%). Bernstein ha confermato la raccomandazione Outperform con target price 5,80 euro. Il dividendo sui risultati 2015 sarà pari a 0,25 euro per azione, in linea con quello distribuito nel 2014. Lo yield sulla quotazione è intorno al 4,7%.

Terna brilla con un guadagno dell’1,7% che consente alla quotazione di aggiornare il precedente massimo storico portandosi per la prima a 5,12 euro. La performance da inizio anno si amplia a +7% ed è una delle migliori tra le blue chip milanesi. Lo yield sulla quotazione è intorno al 4%.

TIRO AL BERSAGLIO SU UNICREDIT PER POP VICENZA

Alla festa generale non hanno partecipato le banche: l’indice di settore cede l’1,67%. Sotto tiro Unicredit (-3,4%), dopo un articolo del Financial Times in cui si parla di colloqui tra la Banca ed il governo italiano per ottenere un appoggio nell’aumento di capitale da 2 miliardi di euro della Banca Popolare di Vicenza. Una nota di Unicredit, in serata, ha precisato che “in relazione alla quotazione della Banca Popolare di Vicenza, Unicredit sta valutando se esistono le condizioni per realizzare l’operazione nei tempi previsti”, ma “smentisce di aver contattato il governo italiano”.

La garanzia dell’istituto alla banca vicentina scade il 30 aprile. Unicredit potrebbe cercare di rinviare l’operazione se le condizioni di mercato non miglioreranno. Hsbc ha intanto ridotto il target price a 5 euro da 6,10 euro. Il giudizio resta Buy. Ieri Fitch ha ridotto l’outlook sul gruppo a negativo da stabile confermando il rating emittente ‘BBB+’. Il giudizio, si legge, riflette la debolezza dell’asset quality, soprattutto relativa all’ammontare rilevante di esposizioni dubbie in Italia, e le pressioni sul capitale. 

Intesa chiude in calo dello 0,6%. Gli analisti di Rbc hanno limato il target price sul titolo a 3,50 euro dai 3,70 euro precedenti. Il nuovo target price promette comunque sulla carta un guadagno potenziale del 43%. RBC ha confermato il giudizio Buy. Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo che, attraverso Banca Imi, guida il consorzio di garanzia per l’aumento di Veneto Banca (un miliardo, da effettuare entro giugno), ha detto che l’istituto rispetterà il contratto.

Giù Banco Popolare (-3,1%) e Pop. Milano (-1,3%). Hsbc ha tagliato il target price del gruppo veneto da 8,42 a 6,93 euro e quello su Bpm da 0,97 a 0,89 euro. Una nota di Fidentis rileva che le previsioni sulle sinergie tra le due banche rischiano di rivelarsi “troppo ottimistiche”. In calo anche Ubi Banca (-3,9%) e Mps (-2,42%).

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