Chiusa Wall Street per vacanza, i riflettori (e le preoccupazioni) dei mercati si concentrano su Parigi dopo la secca sconfitta di Emmanuel Macron, che ha perduto la maggioranza assoluta in Palamento. Il presidente dovrà fare i conti con Nupes, la sinistra massimalista che propone un forte aumento della spesa pubblica in palese contrasto con le scelte antinflazione del resto dell’Occidente, e con RN, la destra anti-Ue che per la prima volta potrà contare su una robusta rappresentanza all’Assemblée Nationale. Nelle sale operative ci si chiede se, accanto al tradizionale rischio Italia, non faccia capolino il rischio Francia. Stamane, accanto allo spread Btp/Bund, ci sarà da seguire anche quella con gli Oat, i titoli di Stato di Parigi, finora protetti dall’affidabilità politica dell’Eliseo.
Iacovoni (Tesoro): l’aumento dei tassi è gestibile
Le tensioni nell’Eurozona coincidono con il varo del nuovo Btp Italia, l’emissione indicizzata all’inflazione italiana che avrà per ora un tasso cedolare annuo minimo garantito all’1,60% (quello definitivo sarà stabilito all’apertura giovedì). Davide Jacovoni, dirigente generale del Debito pubblico, è ottimista sull’operazione: a fine anno, dice, il maggior onere legato all’aumento dei tassi “potrebbe essere di 4-5 miliardi in più rispetto alle stime del Def; un incremento del tutto gestibile”.
Qatar Energy scegli Eni, l’Argentina Tenaris
In Piazza Affari la settimana si apre con una buona notizia: l’Eni è stata scelta da QatarEnergy come partner internazionale del più grande progetto al mondo per la produzione e l’esportazione di gas naturale liquefatto, il North Field East.
Tenaris ha siglato con Energía Argentina un accordo per fornire tubi saldati per la costruzione del gasdotto presidente Nestor Kirchner (GPNK) in Argentina.
Generali sceglie il sostituto di Caltagirone
Da seguire i prossimi sviluppi della partita Generali: è fissato per domani il comitato nomine della compagnia alla vigilia del consiglio di mercoledì, per decidere la sostituzione del consigliere dimissionario Francesco Gaetano Caltagirone.
Sidney giù del 3,5%, tiene la Cina
Poco mosso prima dell’apertura l’indice Eurostoxx 50. I mercati asiatici, orfani delle Borse Usa, aprono stamane in tono dimesso. La peggiore è la Borsa di Sidney, colpita dal calo delle materie prime. Il Bloomberg Commodity Index venerdì ha chiuso in calo di quasi il 3%. Stamattina il future di riferimento del minerale di ferro è in calo di circa il 10%, una caduta provocata dalle indicazioni sull’andamento della domanda cinese.
Scendono la Borsa del Giappone (-1%) e quella della Corea del Sud (-2,2%). Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen guadagna lo 0,7%. Come da previsioni, la Banca centrale della Cina non ha toccato il tasso di riferimento. L’Hang Seng di Hong Kong è intorno alla parità.
Il petrolio WTI tratta a 109 dollari il barile, poco mosso dopo il -6% di venerdì. Il Bitcoin scivola sotto i 20mila dollari: -3%, a quota 19.900.
Oggi parla Lagarde, mercoledì Powell
I test per l’Eurozona, alla vigilia del voto per l’ammissione dell’Ucraina alla Ue, arrivano in un momento delicato per i mercati, dopo la lunga serie di rialzo dei tassi di interesse che ha invertito una tendenza decennale al ribasso.
Toccherà a Christine Lagarde, oggi ospite del Parlamento europeo, rassicurare i mercati sulla capacità della Bce di tenere la situazione sotto controllo. Gli operatori attendono di conoscere i dettagli dello scudo anti-spread che potrebbe arrivare entro il 27 giugno, data entro cui si terrà il tradizionale Forum della Banca centrale europea di Sintra, in Portogallo. Secondo alcune indiscrezioni che circolano in ambienti finanziari, potrebbe valere 500 miliardi di euro.
Jerome Powell comparirà mercoledì davanti al Congresso Usa.
Domani la relazione della Consob, in arrivo gli indici Pmi
A Roma domani si terrà la Relazione annuale della Consob, con il consueto Discorso del presidente Paolo Savona ai mercati.
Sempre domani saranno rese note le statistiche sulle vendite di case esistenti negli Stati Uniti in maggio. Il mercato prevede una flessione rispetto al mese precedente a causa del rialzo dei tassi dei mutui e della linea sempre più restrittiva della Fed. Lo stesso giorno conosceremo il livello dell’indice dell’attività nazionale della Fed di Chicago per il mese di maggio, che potrebbe segnalare un’ulteriore decelerazione dell’economia.
Giovedì sarà la volta dei PMI (Purchasing Manager Indices, indici dei responsabili degli acquisti) dei settori manifatturiero e dei servizi di giugno relativi a Eurozona, Germania e Francia. Sono attesi anche i PMI manifatturiero e dei servizi di giugno per gli Usa, i quali potrebbero evidenziare una nuova moderazione della crescita.
La settimana si concluderà con la pubblicazione (venerdì) degli indicatori del sentiment Usa dell’Università del Michigan e i dati sulle vendite di case nuove. Il mercato prevede livelli invariati per il sentiment dei consumatori, mentre le attese circa l’inflazione restano elevate. Gli investitori contano inoltre su una ripresa delle vendite di case nuove negli Stati Uniti in maggio, dopo l’inaspettata contrazione del mese precedente.