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Effetto Conte 2: Milano miglior Borsa d’Europa e spread in discesa

L’incarico di governo a Conte piace ai mercati perchè cancella il rischio di Italexit – Piazza Affari corre grazie soprattutto a Cnh, Leonardo, Poste Italiane e Prysmian – Ai minimi storici i rendimenti del Btp decennale e spread sempre giù.

Effetto Conte 2: Milano miglior Borsa d’Europa e spread in discesa

Piazza Affari chiude un’altra seduta brillante, +1,98%, a quota 21.336 punti base. Suonano la carica al listino i titoli industriali, il risparmio gestito e le banche. Queste ultime, in particolare, festeggiano il calo dello spread e i record negativi sul primario e sul secondario. Prosegue infatti il rally della carta italiana, dopo l’incarico per la formazione di un nuovo governo a Giuseppe Conte, che ha accettato con riserva e che dovrebbe chiudere la partita entro il 7 di settembre. L’allontanarsi dello spettro di una Italexit, con la Brexit che già crea molti problemi, piace ai partner europei.

Berlino, per esempio,  guarda con favore a un esecutivo “stabile e progressista”, dice il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz. In questo clima, sul primario il rendimento del nuovo Btp benchmark decennale collocato stamane, è sceso al minimo storico dello 0,96% e a un soffio dal record  è stato piazzato anche il titolo a 5 anni allo 0,32%. Sul secondario d’altra parte il rendimento del decennale si ferma a 0,97%, mentre lo spread con il Bund di pari durata arretra del 4,77% a 167 punti base.  

La corsa ai titoli di Stato non riguarda solo l’Italia, ma si estende alla zona euro, dove ci si aspetta una politica della Bce ulteriormente espansiva. Christine Lagarde, che dal primo novembre sarà presidente al posto di Mario Draghi, sostiene che l’istituto centrale “ha una ricca cassetta degli attrezzi a sua disposizione e deve essere pronta ad agire” e che la banca non ha ancora “toccato il limite minimo delle politiche sui tassi”. Anche se deve risultare chiaro che tassi bassi hanno “implicazioni per il settore bancario e per la stabilità finanziaria più in generale”.

L’onda verde sui mercati oggi non riguarda però solo Milano, che in ogni caso è la migliore in Europa. A pochi minuti dalla chiusura Francoforte sale dell’1,2%; Parigi +1,5%; Madrid +0,6%; Zurigo +0,95% Londra guadagna un punto percentuale, mentre la sterlina resta stabile sull’euro dopo il calo di ieri a fronte della mossa di Boris Johnson di bloccare il parlamento britannico fino a ottobre. Un gesto che sta scatenando molte reazioni di protesta, una petizione online giunta a 1,5 milioni di firme e tre ricorsi urgenti, con tre Corti chiamate a decidere sull’azione del primo ministro.

Sul fronte extraeuropeo l’apertura di Wall Street è in rialzo, grazie ai titoli tecnologici e all’attenuarsi delle tensioni con la Cina sui dazi. Donald Trump dice a una radio che sono previste trattative “a un livello diverso”, anche se non chiarisce cosa ciò significhi. Non riserva sorprese invece la seconda lettura del pil a stelle e strisce (+2% da 2,1% della lettura preliminare), anche se offre il destro a Trump per un nuovo attacco alla Fed “L’economia sta andando alla grande, con un potenziale al rialzo enorme – twitta il presidente – Se la Fed facesse quello che deve, saremmo un razzo!”.

Un nuovo campanello d’allarme suona invece in Argentina, dove la borsa di Buenos Aires apre in netto calo (-4,6% al momento) dopo la decisione del presidente Mauricio Macri, di chiedere ai creditori (Fmi incluso) più tempo per ripagarli a fronte di una crisi economica peggiorata. In gioco ci sono 101 miliardi di dollari di debiti totali: l’obiettivo è evitare quello che altrimenti sarebbe il nono default del paese sudamericano. Perde quota  il peso argentino (-3%) contro il dollaro Usa (59,9). 

L’euro-dollaro è sfavorevole anche alla moneta unica con il cambio in area 1,056. Fra le materie prime l’oro è leggermente appannato e si muove intorno a 1545 dollari l’oncia. Ben intonato il petrolio: Brent 60,27 dollari al barile, +0,57%; Wti 56,60 dollari al barile, +1,5%.

Tornando in Piazza Affari, la regina del listino è Cnh, +5,18%, spinta da uno studio di Merril Lynch. Bene Poste +4,7%; Prsymian +4,61%, da comprare per Goldman Sachs; Leonardo +4,29%; Azimut +3,1%; Stm, +3,27%. Fra le banche svettano Banco Bpm +3,05% e Unicredit +2,89%. Solo quattro i titoli su cui prevalgono le vendite: Pirelli -2,19%; Tenaris -0,65%; Moncler -0,18%; Amplifon -0,09%.

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