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Edilizia: la ripresa passa per la sostenibilità ambientale

In un piano in 6 punti elaborato da Cgil e Legambiente le proposte per il rilancio dell’edilizia in ottica di sostenibilità ambientale. 37 miliardi di investimenti nei prossimi cinque anni.

Edilizia: la ripresa passa per la sostenibilità ambientale

Un piano in sei punti per un rilancio sostenibile dell’edilizia con 37 miliardi di investimenti e più di 430mila posti di lavoro entro il 2025. Fillea Cgil e Legambiente si fanno avanti insieme per una ripresa del settore dopo la crisi da coronavirus e presentano a Governo e Parlamento un pacchetto utile per le ristrutturazioni energetiche in oltre 1 milioni di edifici. Al premier Conte viene chiesto di garantire la stabilizzazione di ecobonus, sismabonus e bonus facciate per i prossimi cinque anni. Rivedere, però, anche la normativa per il rilancio dei cantieri dell’efficienza energetica. Strumenti  indispensabili per stimolare investimenti e sviluppo occupazionale, abbattendo burocrazia e sommatoria di documenti.

Secondo Edoardo Zanchini, Presidente di Legambiente  “se vogliamo un’uscita accelerata dalla crisi dobbiamo far ripartire il Paese con opere diffuse che fanno bene all’economia, al Paese e danno un un beneficio diretto e strutturale alle famiglie”.

Quali sono i sei punti del piano?

  1. rendere strutturali fino al 2025 le detrazioni per i condomini e i singoli alloggi, con riduzione minima del fabbisogno energetico di almeno il 50% o il raggiungimento della classe energetica B.
  2. Permettere soluzioni integrate, con detrazione o cessione del credito da parte delle famiglie al 75%, favorendo tra l’altro sostituzione di infissi e impianti nei singoli alloggi.
  3. Stimolare i Comuni per interventi di rigenerazione urbana, sociale e di riqualificazione energetica nei quartieri, con la possibilità per i condomini di cedere il credito agli istituti bancari laddove si usufruisce di Ecobonus  e Sismabonus.
  4. Istituire un fondo, con il supporto delle banche, di Cassa Depositi e Prestiti e Banca Europea per gli Investimenti, per l’accesso al credito a tassi bassi.
  5. Legare i bonus alla dimostrazione di utilizzo di lavoro regolare e del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, affidando la verifica della documentazione all’ENEA.
  6. Semplificare gli interventi di retrofit energetico dei condomini e di consolidamento antisismico con la sola Comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), senza versare il contributo di costruzione.

Secondo Legambiente e Cgil i principali vantaggi di queste operazioni sono un risparmio in bolletta per le famiglie di circa 620 euro l’anno, un aumento del valore dell’abitazione tra un +5% e un +15%, diminuzione  di CO2 di 840.000 tonnellate annue. Il sindacato ci crede e per questo pensa che i sei punti siano una valida piattaforma che il governo può fare propria. Senza preconcetti, facendo recuperare valore ad un settore vitale di grande interesse anche per le aziende energetiche. 

Non è la prima volta che gli edili della Cgil trattano il settore con una  visione ambientalista. Si trovano in un mercato che ha preso 500 mila posti di lavoro in 10 anni e conta tuttora migliaia di lavoratori irregolari. Per Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea Cgil il programma ha due punti cardine, la sostenibilità e la qualità del lavoro. È vantaggioso per i cittadini, per l’occupazione, per le casse dello Stato e per l’ambiente. il Conte bis deve saper mettere insieme legalità e lotta agli abusi,  in ottica di sostenibilità ambientale .        

“Per spingere proponiamo che tutti gli incentivi fiscali vengano subordinati alla dimostrazione di utilizzo di lavoro regolare e del Contratto Nazionale di Lavoro contro ogni forma di dumping contrattuale”, spiega Parole che vanno diritte a chi quattro mesi fa ha presentato un green new deal da 33 miliardi di euro, ma che dopo il Covid 19 dovrà necessariamente rivedere. Ascoltando, si spera, le buone proposte.

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