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Edf, tracollo in Borsa su possibile rinvio della riforma del nucleare

Il colosso energetico francese sta cedendo il 18% del suo valore. Secondo Bfm l’Unione Europea avrebbe chiesto al Governo francese di prolungare le trattative sulla riforma del nucleare di altri sei mesi – Dalla riforma dipende la ristrutturazione di Edf

Edf, tracollo in Borsa su possibile rinvio della riforma del nucleare

Giornata borsistica da incubo per Edf a Parigi. Il colosso energetico controllato dallo Stato francese sta cedendo il 18% del suo valore, toccando il livello minimo dallo scorso 2 novembre a quota 10,15 euro e realizzando la peggior performance dell’indice europeo Stoxx 600. 

A causare il tracollo delle azioni sono alcune indiscrezioni riportate dalla tv francese Bfm Business secondo cui i tempi per l’atteso accordo tra il governo di Parigi e l’Unione Europea relativo alla riforma del nucleare francese rischiano di allungarsi di parecchi mesi, mettendo a rischio il parallelo processo di ristrutturazione di Électricité de France, grazie alla quale la società riuscirebbe a migliorare la propria capacità di investimento e finanziamento. 

Bfm fa sapere che Bruxelles avrebbe chiesto al Governo francese di prolungare le trattative di altri sei mesi, un lasso di tempo che non permetterebbe al parlamento transalpino di approvare la riforma entro fine anno. 

Come detto, il via libera alla riforma del nucleare è fondamentale per portare avanti il piano riorganizzazione di Edf, noto come “Progetto Hercules” che prevede la scissione della società in tre divisioni: Edf Blu che gestirebbe le centrali nucleari, Edf Azur che si occuperebbe del settore idroelettrico ed Edf Verde, quotata in borsa, che si occuperebbe della distribuzione dell’elettricità e le rinnovabili. Lo sbarco in Borsa della divisione attiva nelle rinnovabili, tra l’altro, è stato duramente criticato dai sindacati che lo considerano un primo passo verso lo smantellamento e la privatizzazione della società.

Ricordiamo che poche settimane fa, il ministro dell’Economia Bruno Le Maire non aveva usato mezzi termini descrivendo la situazione del colosso energetico: “Oggi Edf va a sbattere contro un muro se non siamo in grado di darle i mezzi per investire”, ha dichiarato il ministro, aggiungendo che il “livello di indebitamento della società non è sostenibile”.

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