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Economia circolare: ecco la Carta del consumo

Assoutenti ha lanciato un documento importante per la transizione ad un diverso modo di produrre e consumare. Benefici per le aziende e chiarezza per gli acquirenti

Economia circolare: ecco la Carta del consumo

Quanto sanno gli italiani di “co-creazione”: quella speciale sinergia tra istituzioni, poteri economici, cittadini e organizzazioni per spingere sulla Circular Economy come viene declinata nell’Action Plan della Commissione Europea?  Poco, a leggere la neonata “La Carta del consumo circolare” promossa da Assoutenti. Gli italiani sanno molto poco per poter stare dentro un sistema dove produzione e consumi fanno pace con l’ambiente. Della necessità di divulgare i contenuti della new economy, si sapeva. Ma forse ancora prima bisogna costruirla in maniera orizzontale e forte. Soprattutto dopo una pandemia, come ha sostenuto di recente il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz. Le politiche ambientali, peraltro, sono quelle che remunerano meglio il capitale investito. Sicché i consumatori nel momento in cui diventano virtuosi, accorti e responsabili fanno la maggiore fortuna delle aziende. Se non è un cambio di paradigmi economici studiati a scuola, ci siamo molto vicini. L’industria, quindi, ha bisogno di cittadini consumatori consapevoli ed è indicativo che a dare man forte alla Carta ci sia un’azienda come Eni affiancata dall’Istituto Universitario S. Anna di Pisa. Ovviamente la Carta è firmata da tutte le organizzazioni dei tutela dei consumatori ed utenti che ne fanno una leva straordinaria per aiutare il governo. 

L’economia circolare è alla base delle transizione ecologica, si dice, e fin qui poco di nuovo. La novità è che attraverso il documento si mettono in campo idee che spesso mancano all’ industria nazionale. E non sempre e solo per mantenere alti i profitti e bassi gli investimenti sostenibili. Il grafico rovesciato della teoria di Stiglitz in questo modo diventa una base progettuale condivisa. Con le Associazioni Consumatori che entrano nel dibattito sulla transizione ecologica, affermando  il principio della  partecipazione dal basso. Il PNRR privo di questi  sostegni sconterebbe  difficoltà enormi mettendo in crisi le migliori intenzioni politiche. Del resto i principi di un’economia circolare in Italia si stanno facendo strada, ma difettano ancora di sistema. L’Assoutenti ha ragione a chiedere più spazio, confortata anche buoni dati sui consumi sostenibili in questo anno di pandemia. Ai cittadini il documento chiede; tuttavia, di modificare ancora  le proprie abitudini di consumo nell’ottica della svolta green. Le imprese poco resilienti, invece, devono pensare ad una radicale riconversione a cominciare dalle risorse energetiche necessarie alla produzione. 

“E’ una Carta di tutti aperta a tutti, per entrare nell’era consumerista dove produzione e consumi fanno pace con l’ambiente e con il rispetto della persona” dice il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi. I cittadini devono dimenticare l’approccio usa e getta, nel consumo e nella produzione. Se lo scopo è di promuovere valori, anche recuperandoli dalla tradizione del passato, la strada per crescere riscopre concetti come la  durabilità, la riparazione e la preservazione dell’utilità, il riuso e riutilizzo dei prodotti e delle risorse materiali. Cambia consapevolmente il ruolo del consumatore e in un sistema globale l’acquisto di qualsiasi cosa non è fine a se stesso. E’ pezzo di un ciclo di vita con uso e post-uso. A patto che chi vende fornisca informazioni attendibili e pertinenti. 

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