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Il PNRR va in aiuto dei Consorzi irrigui

La riorganizzazione dei sistemi irrigui come scelta strategica per la nuova agricoltura e per i territori. I soldi del PNRR aprono nuovi scenari.

Il PNRR va in aiuto dei Consorzi irrigui

L’economia circolare strutturata dal governo con il PNRR prende anche la strada dei sistemi di irrigazione. “La transizione ecologica non puo’ prescindere da una crescita culturale fatta di nuova consapevolezza sul rapporto fra acqua e territorio” ha detto Francesco Vincenzi, Presidente dell’Anbi, l’Associazione che riunisce i consorzi Acque Irrigue presentando la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione. Proprio mentre si svolgevano le manifestazioni di valorizzazione dei tragitti fluviali in tutta Italia, è arrivata la notizia dal Ministero delle Politiche Agricole di 149 progetti esecutivi per mettere a posto il sistema di veicolazione delle acque. Progetti esecutivi che possono fare affidamento su 1,6 miliardi di euro già disponibili, mentre per i progetti definitivi c’è una minore dotazione: 89 milioni. In questo caso, pero’, gli elaborati presentati sono stati appena 10.

I progetti fanno tutti capo a Consorzi di Bonifica ed Enti irrigui storicamente presenti nelle Regioni italiane. Una galassia che deve diventare parte attiva non solo nella transizione ecologica ma anche nella riorganizzazione dei servizi alle imprese agricole ed agli Enti territoriali. Di sicuro sono strutture da sottrarre al pregiudizio di centri di scarsa efficienza. Il sistema italiano è farraginoso. Pero’ puntuale ad ogni cambio di stagione arriva l’allarme sulla difesa del suolo e i tanti rischi correlati. Da lungo tempo ci trasciniamo una bassa spesa pubblica che ha trascurato tra l’altro quel governo delle acque, essenziale e utile a scopi multipli . E’ un quarto di secolo- lamentano i Consorzi- che non si investe come si dovrebbe sulla protezione dei terreni. L’occasione ora di un passaggio a nuove modalità di coltivazione agricola e di sfruttamento delle risorse naturali non va sprecata.

Secondo stime recenti un piano organico di rivisitazione della rete idraulica nazionale richiede investimenti per oltre 4 miliardi di euro. Il PNRR non arriva a quelle cifre, ma la Missione 2 “Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche” sicuramente apre la porta a nuovi scenari. Si tratta di un piano adatto a mitigare le emergenze legate ai cambiamenti climatici che stanno cambiando la fisionomia dell’Italia. E non è poco. Altre azioni necessarie dovranno essere previste a vantaggio dell’agricoltura e dei territori pensando allo sfruttamento delle acque anche per fini energetici. Infrastrutture a doppia, tripla valenza in sistemi circolari anche localizzati. Per stilare la lista dei progetti ammissibili ai finanziamenti si sa che il Ministero delle Politiche Agricole si è affidato ad una piattaforma “dialogante” sia con gli Enti proponenti che con Regioni e Province. Come a dire, sappiano tutti dove intervenire e con quali strumenti.

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