È stato il ministro delle Finanze che fece entrare la ricevuta fiscale nella vita quotidiana degli italiani, ma anche il riformatore dell’Eni e il professore che per oltre mezzo secolo ha formato generazioni di economisti. È morto nella sua Torino all’età d 90 anni Franco Reviglio: economista, politico, intellettuale socialista, tra i protagonisti silenziosi ma incisivi della finanza pubblica italiana del secondo Novecento.
Morto Franco Reviglio: chi era
Reviglio era un intellettuale rigoroso ed austero che credeva nella responsabilità civile prima ancora che nei conti pubblici. “Se tutti pagano le tasse, le tasse si riducono”, amava ripetere con quel tono calmo, ma inflessibile, che gli aveva guadagnato rispetto e diffidenza in egual misura nei palazzi romani. In un Paese dove l’evasione fiscale è sempre stata terreno minato, Reviglio rimarrà nella memoria collettiva come il “padre dello scontrino”, colui che agli inizi degli anni Ottanta tentò di rendere la fiscalità una questione di equità sociale e non solo di burocrazia.
Nato a Torino il 3 febbraio 1935 e discendente della famiglia dei conti di Lezzuolo e della Veneria, Reviglio aveva respirato sin da subito l’aria dell’impegno civile e dell’analisi razionale. Dopo aver frequentato il liceo classico, si era laureato in Giurisprudenza all’Università di Torino e nella stessa università, nel 1971, venne nominato professore di Economia pubblica. I funerali si svolgeranno sabato 25 ottobre.
Morto Franco Reviglio: il ricordo di Franco Bernabè
Di seguito, il ricordo di Reviglio tracciato da Franco Bernabè, già Ceo di Eni e Telecom Italia.
“È scomparso ieri notte a Torino Franco Reviglio, di cui sono stato assistente all’Università e che è stato il mio presidente dell’Eni, ma che per me è stato soprattutto un amico e un riferimento per tutta la vita. Da lui ho imparato la disciplina nello studio, il rigore nel comportamento, e il supremo rispetto della cosa pubblica. Franco Reviglio è stato professore di Scienza delle finanze, ministro del bilancio e Presidente dell’Eni , incarichi che ha sempre svolto con alto senso del dovere nell’interesse dello Stato. Si deve a lui l’obbligatorietà del registratore di cassa per i commercianti e lo scontrino fiscale, che hanno inaugurato una stagione importante di lotta all’evasione. Con lui scompare una figura di primo piano nella scena italiana, una persona per la quale il servizio alle istituzioni ha rappresentato il principio ispiratore della vita professionale”.