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Draghi scalda la Borsa: exploit di Stm e Azimut

L’accenno del Presidente della Bce a possibili nuove immissioni di liquidità nel sistema finanziario rivitalizza Piazza Affari – Stm (+10,5%) e Azimut (+7,6%) vanno in orbita ma vanno bene anche Leonardo, Ferrari e Moncler

Draghi scalda la Borsa: exploit di Stm e Azimut

I listini della zona euro chiudono positivi nel giorno di Mario Draghi, che ha confermato tassi e guidance di politica monetaria (tassi fermi almeno fino all’estate), ammettendo però che l’economia dell’area continua a essere più debole del previsto e annunciando che nella riunione di marzo si farà il punto per trarre eventuali conseguenze.

La digestione delle parole di Draghi non è stata leggera per i mercati. I listini, dopo una mattinata in crescita, sono calati nella seconda parte della seduta, per poi recuperare nell’ultimo scorcio. Un’altalena che si è conclusa con un rialzo dello 0,85% per Milano (19.564 punti), miglior piazza europea, trascinata da Stm, +10,16%, in festa dopo i conti del quarto trimestre 2018 migliori del previsto e nonostante le previsioni di ricavi in calo del primo trimestre 2019. Stellare anche Azimut, +7,6%.

Frazionali guadagni per Francoforte, +0,53% e Parigi +0,65%; più timida Madrid +0,23%. Fuori dall’area della moneta unica perdono Londra -0,34% e Zurigo -0,15%.

A influenzare i listini ha provveduto nel pomeriggio anche Wall Street, tuttora incerta, dopo un’apertura contrastata. Pesano le parole di Wilbur Ross, segretario americano al Commercio, secondo il quale mancano ancora “miglia e miglia” prima di arrivare a una soluzione sui dazi fra Usa e Cina. Per Ross è “irrealistico” pensare che ci sia una svolta nel round di negoziati previsto la settimana prossima nella capitale americana. Quattro giorni dopo l’annuncio che l’economia cinese nel 2018 è cresciuta al passo più’ lento dal 1990, trader e gestori continuano a domandarsi se ci sarà una recessione.

Al momento questa deriva è esclusa nella zona euro, secondo Draghi. Per il numero uno della Bce però “la persistenza dell’incertezza, in particolare su fattori geopolitici e sul rischio di protezionismo commerciale, pesano sul clima”. Il rallentamento “avrà chiaramente” ricadute sulle future decisioni di politica monetaria della Bce e le operazioni Ltro e Tltro “sono state molto utili e molto efficaci nel ripristinare i meccanismi di trasmissione della politica monetaria” e se fosse necessario riattivarle, la Bce sarebbe pronta a farlo, ma “sulla base di necessità di politica monetaria, non come misura a favore di un dato settore o Paese”. Se ne riparla a marzo, quando la banca centrale avrà a disposizione nuovi dati. Allora anche una correzione delle prospettive sui tassi, se necessaria, non è da escludere.

In seguito a Draghi, l’euro ha cominciato a perdere quota verso il dollaro, ora è intorno a 1,134. Si è rafforzato invece l’obbligazionario: il rendimento del decennale italiano scende al 2,67% e lo spread con il Bund fa un passettino indietro, a 249.00 punti base (-0,88%). Poco mosse le materie prime. Linea piatta per l’oro, intorno a 1282,78dollari l’oncia. Ondivago il petrolio che non sembra troppo sensibile alla crisi venezuelana, né al dato sulle scorte settimanali Usa superiori al previsto. Brent in leggero calo a 60,99 dollari al barile (-0,25).

In Piazza Affari, a parte la sbornia di acquisti su Stm, fra le blue chip si distingue Azimut. A incrementare l’appeal del titolo è stato l’annuncio sul nuovo metodo di calcolo performance fees su fondi lussemburghesi, che produrrà una riduzione dei costi variabili per i clienti. Contestualmente all’adozione del nuovo metodo, sottolineano gli analisti di Websim, “le commissioni fisse aumenteranno di circa 50 punti base”.

Bene Leonardo, +2,53%; Ferrari +2,27%; Moncler +1,93%. Prosegue anche il recupero di Telecom +1%.
Contrastate le banche. Sono deboli Ubi -2,04% e Banco Bpm, -1,69%, bene Unicredit +0,78%. Giù Recordati -1,73%; Banco Bpm -1,6%; Buzzi -1,53%; Saipem -0,79%.

Fuori dal listino principale si apprezza Mediaset (+1,99%) che in Spagna vola (+5,77%). La controllata iberica ha varato un piano di ‘buyback’ da 200 milioni per salire fino al 9,9% del capitale proprio e ha confermato di voler distribuire anche quest’anno il 50% degli utili come dividendo agli azionisti. Capitombolo di Tod’s, -5,94%, dopo i conti presentati ieri.

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