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Draghi non cambia i tassi e avverte: resteranno così a lungo o diventeranno anche più bassi

La Banca centrale europea lascia inalterati i tassi ma non esclude di abbassarli ulteriormente se la congiuntura economica lo richiederà – Per Draghi si avvicina la ripresa: arriverà gradualmente nella seconda metà dell’anno – Il banchiere centrale possibilista sulla pubblicazione delle minute.

Draghi non cambia i tassi e avverte: resteranno così a lungo o diventeranno anche più bassi

La Bce lascia come da attese i tassi d’interesse invariati allo 0,5%. E nella consueta conferenza stampa dopo la riunione del direttivo, Mario Draghi ha ribadito che l’Eurotower terrà i tassi d’interesse al livello attuale, o inferiore, per un “periodo di tempo prolungato”. Di più. Draghi torna a ricordare che la Bce non ha raggiunto la soglia minima sul livello dei tassi d’interesse e che non vi è una precisa scadenza per quanto riguarda l’impegno a mantenere i tassi ai livelli attuali o inferiori.

Ma ha spiegato che la forward guidance (tassi bassi per un periodo prolungato) si basa sulla valutazione che le prospettive d’inflazione rimangano deboli nel medio termine, assicurando che la liquidità rimarrà abbondante per tutto il tempo necessario. Invariati anche i tassi di sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno rispettivamente  all’1,00% e allo 0,00%.

Non si vede comunque nessun segnale di deflazione in alcun Paese dell’Eurozona, secondo quanto rilevato dalla Bce. Sul fronte dell’economia si vede qualche miglioramento all’orizzonte. La Bce si aspetta una “ripresa graduale” nel resto dell’anno, con i recenti dati di fiducia che confermano le aspettative di una stabilizzazione dell’attività economica.

Il calo su base annua dei prestiti è invece peggiorato ulteriormente, ha detto Draghi, mentre la stretta del credito alle famiglie resta sui livelli precedenti. Tenuto conto che l’andamento del credito all’economia si muove in ritardo, la Bce prevede un miglioramento ma con un certo ritardo rispetto al miglioramento della congiuntura.

Draghi, con riferimento all’ipotesi di pubblicare i verbali delle riunioni, rileva infine che il dibattito su come rendere più trasparente il processo decisionale del consiglio della Bce è ancora “in una fase iniziale”. “Non siamo gli Usa, non siamo il Regno Unito nel il Giappone” – ha detto – “qualsiasi modifica non deve mettere a rischio l’indipendenza dei membri del consiglio direttivo”.

Sulle riforme in Italia e su come procedano in relazione alla famosa lettera dell’estate 2011 spedita al Governo dall’Eurotower, interpellato dai giornalisti, Draghi ha preferito non commentare: “Mi spiace ma devo rispondere come in precedenza: non commento sull’Italia”, ha detto.

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