Condividi

Draghi-Franco, Ref: rischi e ambizioni di un piano decennale

Il programma del governo punta ad alzare la crescita potenziale del Paese anche nella seconda parte del decennio: una prospettiva ambiziosa, ma, secondo gli analisti di Ref Ricerche, non priva di incognite

Draghi-Franco, Ref: rischi e ambizioni di un piano decennale

Credibilità è la parola d’ordine: se il disegno della politica economica di Draghi-Franco riuscirà a restituire credibilità in misura proporzionale alla sua ambizione, allora la scommessa potremo vincerla da subito”. È quanto scrivono gli analisti di Ref Ricerche nell’ultima delle loro pubblicazioni periodiche sulla congiuntura.

Con la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef), il governo ha definito uno scenario “che punta a una fase di crescita a ritmi sostenuti, come in Italia non si sono visti da decenni – scrive il centro studi – Gli elevati tassi di crescita indicati dal Governo sono in parte legati, nella prima fase del periodo di previsione, all’effetto di rimbalzo determinato dalle riaperture”.

Tuttavia, sottolinea Ref Ricerche, “nei programmi del Governo vi è qualcosa di più ambizioso. Si punta ad alzare la crescita potenziale dell’economia aumentando il tasso di crescita in una prima fase attraverso una ripresa degli investimenti pubblici, e, in una seconda fase, relativa alla seconda metà del decennio, attraverso gli impatti sulla crescita di un insieme di riforme che puntano principalmente all’efficientamento della macchina amministrativa e del sistema giudiziario”.

Un programma che gli analisti giudicano “ambizioso e rischioso allo stesso tempo. I rischi stanno nella stessa ambizione degli obiettivi, e sollecitano evidenti perplessità, tenuto conto degli esiti molto deboli che in passato sono stati ottenuti dalla politica economica italiana in questi ambiti. Si tratta, peraltro, di politiche la cui attuazione richiederà molti anni, che vanno al di là dell’orizzonte del Governo in carica. Per questo non è neanche corretto fare affidamento sul grado di committment dell’esecutivo attuale”.

Di conseguenza, “la capacità di realizzare un flusso così importante di investimenti e, soprattutto, di selezionare opere che effettivamente siano in grado di rafforzare la struttura produttiva, sarà il primo banco di prova per verificare se gli sforzi della politica economica sono pari all’ambizione dei programmi”, sottolinea ancora Ref Ricerche, aggiungendo che “sarà anche importante procedere nelle riforme strutturali; sebbene gli impatti di queste sulla crescita tendano solitamente a essere percettibili soltanto nel lungo periodo, non vanno trascurati gli effetti di un vasto programma di riforme sulle aspettative degli investitori”.

Commenta