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Draghi cambia passo: 500 mila vaccinazioni al giorno e Pnrr a Bruxelles

Il Governo Draghi ha centrato entro aprile due obiettivi che segnano per l’Italia il netto cambio di passo: 500 mila vaccinazioni al giorno e l’invio in tempo a Bruxelles del Piano di Ripresa e Resilienza per l’attuazione del Recovery che ci permetterà di ricevere oltre 200 miliardi di euro per rilanciare e modernizzare il Paese

Draghi cambia passo: 500 mila vaccinazioni al giorno e Pnrr a Bruxelles

La fine del mese di aprile certifica il netto cambio di passo del Governo Draghi rispetto al Governo Conte 2. Il nuovo esecutivo, nato a metà febbraio, aveva due grandi obiettivi davanti a sé, uno più difficile dell’altro: accelerare le vaccinazioni anti-Covid e riscrivere il piano italiano di investimenti e riforme per attuare il Recovery Plan e ricevere gli oltre 200 miliardi promessi dall’Unione europea. Sono stati centrati entrambi.

Il ministro della Salute, Roberro Speranza, ha comunicato oggi che nella giornata di ieri è stato centrato il target di 500 mila vaccinazioni al giorno, che era stato indicato dal nuovo Commissario, il generale Figliuolo, come obiettivo raggiungibile entro aprile per poter mettere in sicurezza la stragrande parte dei cittadini entro l’estate. Fondamentale è stato il recupero delle regioni del Nord – e in particolare della Lombardia e del Piemonte – che erano fino a qualche settimana fa in netto ritardo e che ora hanno finalmente raggiunto un ritmo di vaccinazioni giornaliere che permette di centrare gli obiettivi fissati dal Governo e di avviare l’uscita alla pandemia.

L’altro successo il Governo Draghi l’ha raggiunto sul Recovery Plan. La versione italiana, nota come PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), è stata largamente riscritta rispetto all’insufficiente eredità del Governo Conte 2 ed è stata consegnata oggi alla Commissione Europea. In tutto, il piano vale per l’Italia 248 miliardi di euro, perché, oltre alle risorse previste da Bruxelles, il Governo ha aggiunto un piano complementare di 30 miliardi che consentirà di rafforzare gli investimenti per modernizzare l’Italia.

Ma il Piano Draghi non è solo un insieme di progetti e investimenti che dovrà essere realizzato nell’arco di 6 anni e che permetterà all’Italia di ricevere fin dai prossimi mesi i primi stanziamenti, in parte a fondo perduto e in parte come come prestiti a tassi estremamente favorevoli, previsti dall’Europa. Il Piano è soprattutto una visione dell’Italia che disegna un Paese completamente diverso e che, per potersi inverare, richiede le riforme che non siamo stati in grado di realizzare e per le quali il premier Mario Draghi ha impegnato la sua credibilità di fronte alla Commissione europea. La prima delle riforme in calendario riguarda la Semplificazione, che dovrebbe essere presentata già in maggio, ma in calendario ci sono già altre quattro riforme, una più impegnativa dell’altra: quella della Pubblica amministrazione, quella fiscale, quella della giustizia e quella della concorrenza.

Se le forze politiche la smetteranno di accapigliarsi in squallide beghe di cortile e sosteranno senza riserve il Governo Draghi, per l’Italia si profila finalmente la possibilità di cambiare faccia e di allinearsi agli standard dei Paesi più avanzati tornando finalmente a crescere dopo vent’anni. È superfluo dire che perdere un’occasione del genere sarebbe a dir poco delittuoso.

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