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Draghi, addio alla Bce: “Il Qe parte il 1° novembre”

Dopo il suo ultimo Consiglio direttivo alla guida della Bce, Draghi conferma che la politica monetaria espansiva durerà ancora a lungo e mette a tacere i rumors sui dissensi nel board: “Discutere è normale”

Draghi, addio alla Bce: “Il Qe parte il 1° novembre”

La Banca centrale europea darà il via al nuovo quantitative easing il prossimo primo novembre, ricominciando ad acquistare titoli pubblici e privati a un ritmo di 20 miliardi al mese. E i titoli che arriveranno a scadenza continueranno a essere rinnovati. L’annuncio è arrivato giovedì da Mario Draghi, che ha tenuto a Francoforte l’ultima conferenza stampa da presidente della Bce. Dopo 8 anni a guida italiana, l’Eurotower sta per passare alla francese Christine Lagarde, ex direttrice del Fondo monetario internazionale, che entrerà in carica il primo novembre.

“Il Consiglio direttivo ha ribadito la necessità di un orientamento di politica monetaria altamente accomodante per un prolungato periodo di tempo – ha detto ancora Draghi – e resta pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello perseguito”.

Il board di Francoforte ha confermato i tassi d’interesse al minimo storico (0% sulle operazioni di rifinanziamento principali, 0,25% sulle operazioni di rifinanziamento marginale e -0,5% sui depositi).

Nelle ultime ore si è diffusa la notizia cinque governatori di banche centrali sui 19 che compongono il Consiglio direttivo e due membri del Comitato esecutivo su sei hanno votato contro la riedizione del Qe, voluta fortemente da Draghi. E il governatore olandese, Klaas Knot, ha criticato esplicitamente il pacchetto di misure varato dall’Eurotower, definendole “sproporzionate”.

Abbiamo avuto discussioni – ha spiegato Draghi – e questo è normale in tutte le giurisdizioni. A volte vengono rese pubbliche a volte no: ho preso tutto questo come parte normale del nostro dibattito”.

Draghi ha poi ripetuto l’invito ai governi dei Paesi con i conti in ordine di adottare politiche di bilancio espansive. Quelli con un alto debito pubblico, invece, “devono perseguire politiche economiche prudenti e rispettare gli obiettivi strutturali”.

Infine, una considerazione sugli ultimi otto anni e una battuta sul futuro: “Se c’è una cosa di cui vado orgoglioso – ha detto Draghi – è che ho sempre cercato di perseguire il mandato nel miglior modo possibile. Cosa farò dopo la fine del mandato? Non lo so, chiedete a mia moglie. Spero che almeno lei lo sappia”.

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