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Dpcm, Conte: “Coprifuoco serale. Limiti tra Regioni”

Il Premier illustra alla Camera il contenuto del nuovo Dpcm: limiti agli spostamenti notturni e interregionali, chiusure per centri commerciali (nei weekend) e musei, Studenti a casa alle superiori – Nelle singole Regioni, possibili ulteriori restrizioni a seconda del livello di rischio

Dpcm, Conte: “Coprifuoco serale. Limiti tra Regioni”

I centri commerciali chiuderanno i battenti nei fine settimana, fatta eccezione per alcune attività al loro interno (farmacie, parafarmacie, negozi di generi alimentari, edicole e tabaccai). Chiusure in arrivo anche per musei, mostre e corner adibiti ad attività di scommesse o di videogiochi. Sui mezzi pubblici, invece, il limite di capienza sarà ridotto al 50%. Gli spostamenti da e verso regioni ad alto rischio contagio saranno possibili solo per ragioni di lavoro, studio, salute o necessità improrogabile. Limiti in arrivo anche per la circolazione delle persone nella fascia serale più tarda, fatte salve le stesse eccezioni previste per gli spostamenti interregionali. Infine, le scuole di secondo grado potranno passare in modo integrale alla didattica a distanza. Queste sono le misure nazionali in arrivo con il nuovo Dpcm. Le ha annunciate il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo lunedì pomeriggio alla Camera.

NUOVE RESTRIZIONI A LIVELLO LOCALE

Ma non è tutto. Il Premier ha anche precisato che ulteriori misure restrittive saranno adottate a livello locale. “La nostra strategia va necessariamente modulata in base alle differenti criticità rilevate nei territori, graduando la severità delle misure in considerazione della più elevata circolazione del virus e del più elevato rischio di tenuta dei servizi sanitari – ha spiegato Conte – Sulla base di criteri scientifici predefiniti e oggettivi (elaborati dall’Istituto superiore di Sanità, dal ministero della Salute, dalla conferenza Stato-Regioni e da diversi centri universitari e di ricerca), sarà quindi necessario introdurre un regime differenziato basato sui diversi scenari regionali”. Le misure saranno perciò aumentate o diminuite su base territoriale a seconda dell’evoluzione del quadro sanitario locale, intervenendo a più riprese con restrizioni e allentamenti.

REGIONI DIVISE IN 3 AREE A SECONDA DEL RISCHIO

Inoltre, il prossimo Dpcm “individuerà tre aree – ha continuato il Premier – corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio, per ciascuno dei quali sono previste misure via via più restrittive. L’inserimento di una Regione in una delle tre aree, con la conseguente e automatica applicazione delle misure previste per quella specifica fascia, avverrà con ordinanza del ministro della Salute e dipenderà solo dal coefficiente di rischio raggiunto dalla Regione all’esito della combinazione di diversi parametri, come certificato dai report ufficiali dell’Istituto Superiore della Sanità. Sempre con ordinanza del ministro della Salute sarà possibile uscire da un’area ed entrare in un’altra qualora una Regione registri coefficienti compatibili con il passaggio di fascia”.

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