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Dopo il tracollo di mercato, Piazza Affari si affida a Draghi. Stamani inizio cauto

Di fronte alla recessione italiana e allo scossone dei mercati, la Bce confermerà oggi la politica dei tassi bassi e potrebbe accelerare il Qe all’europea – Milano stamani è cauta – Btp in ritirata – Marchionne (Fiat): “Troppa enfasi sul recesso: se la fusione salta, ci riproveremo” – Patuano (Telecom): “Sul Brasile tutte le opzioni restano aperte”

Dopo il tracollo di mercato, Piazza Affari si affida a Draghi. Stamani inizio cauto

DOPO LA TEMPESTA, PIAZZA AFFARI SI AFFIDA A DRAGHI
BANCHE E FIAT VANNO A CACCA DI UN RIMBALZO

Tanta paura per l’Ucraina, preoccupazione per l’Italia. Sotto questa duplice pressione le Borse hanno avviato una virata verso il basso, a partire dall’Europa. In Asia prevale stamane il ribasso: Tokyo scivola dello 0,2% , deboli anche le altre piazze. L’indice Asia Pacific arretra dello 0,3%.

Tiene al contrario Wall Street: l’indice Dow Jones ha guadagnato lo 008%, l’S&P 500 lo 0,02% e il Nasdaq lo 0,05%. Da segnalare il tonfo di Time Warner -13% dopo il ritiro dell’offerta di Rupert Murdoch. Ma è l’Europa che, alla vigilia della riunione odierna della Bce, è tornata ad essere l’epicentro della crisi, in un’estate che, da fredda, all’improvviso è diventata rovente.

E Piazza Affari, purtroppo, in emergenza dopo la notizia che l’Italia, causa il ribasso del pil (-0,2%) per il secondo trimestre consecutivo, è ripiombata in recessione. E’ la terza volta dal 2008. La Borsa di Milano, ha registrato una perdita del 2,7%, peggiore mercato azionario in un panorama europeo largamente negativo. Piazza Affari ha chiuso a quota 19.509 punti dopo aver toccato un minimo a 19.380, ai iivelli di febbraio. E’ stato dilapidato il maggior margine di guadagno rispetto agli altri indici europei.

In ribasso, seppur in maniera meno drammatica, anche gli altri mercati del Vecchio Continente: Parigi e Francoforte sono scese dello 0,6%, Madrid -0,9%. Pesano i dati negativi in arrivo dalla Germania: gli ordini all’industria di giugno hanno registrato un calo del 3,2% sul mese precedente, la maggiore flessione degli ultimi tre anni. In Italia, piccola consolazione, la produzione industriale è salita al contrario dello 0,9%, oltre le attese.

BTP IN RITIRATA. PIU’ VICINO IL QE EUROPEO

Sale, in questa cornice, l’attesa per le mosse della Bce. L’emergenza geopolitica potrebbe spingere Mario Draghi ad accelerare la marcia verso l’introduzione del quantitative easing europeo. Oggi, oltre a ribadire la politica dei tassi bassi, il banchiere centrale dovrà fare il punto sulle altre misure espansive che entreranno in vigore ta poco più di un mese.

Il clima pesante si è fatto sentire, seppur in misura minore, anche sul mercato dei titoli di Stato: il rendimento del Btp a 10 anni è salito sale al 2,80% dal 2,75% del giorno prima, lo spread con il Bund tedesco si è allargato a quota 170 (+12 punti base). Il dato rilevante è la corsa verso gli assets sicuri: il decennale tedesco rende l’1,097%, scende anche il gilt britannico (2, 503) e il decennale Usa 2,433% Il cambio euro/dollaro si muove stamane su nuovi minimi dell’anno a 1,3333, da 1,337 del giorno prima.

BANCHE, UNICREDIT PREMIATA E SOMMERSA DALLE VENDITE

L’epicentro della crisi è stato, come prevedibile, il comparto bancario: Lo Stoxx italiano di settore segna un calo del 4,2% a fronte di un ribasso dell’1,4% di quello europeo. Soffrono in particolar modo le popolari. Bpm è affondata del 7,89% colpita da forti realizzi dopo che il titolo dell’istituto di Piazza Meda si era distinto per un guadagno di oltre il 40% da inizio anno, il maggiore rialzo tra le blue chip. Bper lascia sul terreno il 6,6%, Mps il 5,9%, Ubi il 5,4%, Banco Popolare il 4,8%. Anche Unicredit ha lasciato sul terreno il 3,75% nonostante la pioggia di pareri favorevoli degli analisti dopo che i conti del primo semestre hanno battuto le attese. Limita i danni Intesa -3,22%. Tra le assicurazioni in calo Generali -1,8%. Più marcata la flessione di UnipolSai 4,29%, che ieri ha approvato i conti del trimestre. L’utile netto è salito del 4,5% a 357 milioni di euro. La raccolta diretta assicurativa è cresciuta dell’8,9% a 8,9 miliardi, con il settore danni in calo del 7,1% e il vita in rialzo del 31,4%. Il combined ratio a fine periodo era pari al 94% e il margine di solvibilità è salito a 1,6 volte. Dati migliori delle stime di Kepler Cheuvreux e Banca Imi.

MARCHIONNE: SE FUSIONE SALTA, CI RIPROVEREMO

Il titolo Fiat -5,55% è nella bufera. Ieri, sotto ondate violente di vendita, l’azione è scivolata a 6,46 euro, ben al di sotto del prezzo di recessione da riconoscere ai soci che volessero uscire dall’azionariato, con il rischio di far saltare la fusione se le richieste supressero la soglia dei 500 milioni. Nel frattempo Sergio Marchionne ostenta calma, se non sicurezza.”Fino a ieri non c’è stata alcuna notifica di recesso da parte degli azionisti e non sono turbato. Se la fusione con Chrysler sarà bloccata, ci sarà un nuovo tentativo più avanti. La stampa ha ingigantito il diritto di recesso e stiamo pagando un prezzo per questa sovra reazione… mancanza di comprensione di quello che vuol dire”. L’ad del gruppo, che parlava agli analisti in occasione della presentazione dei conti Chrysler, ha poi aggiunto che non prevede “di avere dati sul recesso fino a 5 giorni prima di fine agosto”.

BRILLA SOLO PIRELLI, PREMIATA DA CITIGROUP

Brilla nel deserto di Piazza Affari la stella di Pirelli +1,3%, miglior blue chip dopo i conti del trimestre superiori alle attese.Il gruppo ha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile netto di 192,1 milioni, in crescita del 28,5%; l’ebit sale del 12,6% con un margine di redditività del 14,3% (+2,1 punti percentuali). Citigroup in una nota ha commentato positivamente la forte crescita dei margini soprattutto per il settore premium saliti al 16% del fatturato, miglioramento che porterà a margini 2014 maggiori del 14% per l’intero gruppo. La banca Usa conferma il giudizio Neutral con un prezzo obiettivo del 12,7 euro. Pirelli capitalizza in Borsa 5,44 miliardi di euro, dopo che il titolo da inizio anno è sceso dell’11%.

PATUANO: IN BRASILE ANDIAMO AVANTI CON I NOSTRI PIANI

“Sul Brasile tutte le opzioni restano aperte”, ha detto Marco Patuano nella conference call sui risultati di Telecom Italia -2,6%. parlando di possibili fusioni e acquisizioni. “Il fatto che sia iniziata attività di m&a non cambia i nostri piani”.”Non abbiamo dato il via a nessuna fusione o acquisizione, lo ha fatto qualcun altro, noi continuiamo con il nostro piano” ha aggiunto in riferimenti all’offerta di Telefonica su Gvt. Sul fronte sudamericano ci sono altre situazioni in movimento. Per quanto riguarda la cessione di Telecom Argentina le “parti sono determinate a chiudere”, dice Patuano , facendo riferimento alla scadenza di metà agosto. Il gruppo è inoltre “molto vicino a completare la cessione delle torri in Brasile”, ha aggiunto. Per quanto riguarda i conti del semestre l’Ebitda si attesta a 4,345 miliardi, in calo del 5,3% in termini organici rispetto allo stesso periodo del 2013, i ricavi a 10,551 miliardi, in calo del 6,5%. Il debito netto a fine giugno è pari a 27,358 miliardi, il margine di liquidità a 12,8 miliardi. I ricavi sul mercato interno (domestic) segnano un calo dell’8,3% in termini organici nel semestre, in linea con il secondo trimestre (-8,2%) e con il primo (-8,3%).

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