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Dollaro dietrofront, Fca soffre. Piazza Affari sotto 20.000

Si rafforza l’oro e torna in attivo la bilancia commerciale cinese. Le elezioni in Francia spingono la corsa al Bund. A Milano in calo anche le banche. Nel paniere principale si segnalano solo Leonardo e la controllata Atr. Dybala fa salire ancora Juventus, bene De Longhi che entra nelle macchine da caffè

Deboli le borse europee nell’ultima seduta della settimana pasquale. Ma non sono poche le notizie che caratterizzano, al ribasso, la giornata prefestiva. A Milano l’indice Ftse Mib arretra dello 0,9%, di nuovo sotto la barriera dei 20 mila punti, poco sopra quota 19.800. In terreno negativo, con perdite tra lo 0,2 e lo 0,7%, anche gli altri listini del Vecchio Continente.

Sullo scenario pesano, oltre alle crescenti tensioni geopolitiche e alle preoccupazioni per le imminenti elezioni francesi, anche l’intervista di Donald Trump sul dollaro pubblicata dal Wall Street Journal. Il presidente ha detto che il dollaro sta diventando troppo forte e che preferirebbe che la Fed tenesse i tassi bassi. Il dollaro perde terreno nei confronti dell’euro. Cross 1,065.

L’oro si mantiene sui massimi degli ultimi cinque mesi a 1.284 dollari l’oncia, attirando gli acquisti difensivi.

DESCALZI: DIVIDENDO ENI AL SICURO ANCHE SE CALA IL GREGGIO

Petrolio stabile con il Brent invariato a 55,8 dollari al barile. Secondo l’agenzia internazionale dell’energia (Iea), dopo circa tre anni caratterizzati da un eccesso di offerta, ora il mercato globale dei prodotti petroliferi è vicino all’equilibrio.

Eni, stamane in assemblea, scende dello 0,9%. L’ad Claudio Descalzi ha assicurato il dividendo anche con prezzi del petrolio molto bassi. Saipem -1,4%, Tenaris -0,8%.

Il presidente Usa Trump sembra invece voler rapidamente ammorbidire i toni della retorica anti cinese: Pechino non dovrà rispondere dell’accusa di manipolare i cambi. Eppure proprio stamane la Cina conferma la ripresa della sua economia. A marzo è tornata in attivo la bilancia commerciale: 23,93 miliardi di dollari (oltre le stime di 10 miliardi), dopo il rosso di 9,15 miliardi del mese precedente, il primo dato in deficit da tre anni. 

LO SPREAD A 209, VOLANO I TITOLI GRECI

Poche novità stamane sul fronte dell’inflazione europea. In Italia a marzo l’indice dei prezzi al consumo ha registrato una variazione nulla su base congiunturale e dell’1,4% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Prezzi invariati anche in Germania, all’1,5% annuo, in linea con le previsioni. In Francia l’indice segna +1,1%.

Ma sotto la pressione dei sondaggi sul voto francese che segnalano l’ascesa di Jean-Luc Mélenchon, continua la migrazione dei capitali verso il porto sicuro dei Bund. Il rendimento del decennale tedesco scivola a +0,175%, il livello più basso da novembre. 

Il Btp 10 anni rende il 2,23% con lo spread sui massimi da tre anni a 209 punti base.

Piovono invece acquisti sui bond ellenici. Il rendimento del decennale greco scende al 6,4%, livello più basso da tre anni, si scommette su un accordo con i creditori già domani.

FCA, PER EXANE È FINITA LA FESTA DEL MERCATO USA

A spingere la Borsa di Milano in ribasso sono anche oggi i titoli bancari: Unicredit -1,2%, Intesa -2%. In Piazza Affari perde colpi Fiat Chrysler (-2,26%): Exane conferma la raccomandazione negativa Underperform e abbassa il target price a 6,9 euro da 7,3. È troppo tardi, scrive il broker, per partecipare alla festa Usa delle vendite dei suv: “Crediamo che il peggioramento delle condizioni del credito per le auto negli Stati Uniti presto obbligheranno il mercato a rivalutare il bull case su Fca”. Domani si terrà l’assemblea di bilancio ad Amsterdam.

Debole anche Cnh Industrial (-0,1%) malgrado un marzo in forte crescita per le vendite in Italia di veicoli industriali. Secondo Anfia nel mese sono stati rilasciati 2.365 libretti di circolazione di nuovi autocarri, in aumento del 52,9% rispetto a marzo 2016, e 1.958 libretti di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (+14%). 

Tra gli industriali sale Leonardo (+1,45%). La controllata Atr (joint-venture con Airbus) ha firmato un accordo per vendere 20 aerei Atr 72-600 a Iran Air nell’ambito dell’accordo tra Teheran e le potenze occidentali per porre fine alle sanzioni internazionali. Un portavoce di Atr spiega che l’intesa contiene anche un’opzione per l’acquisto di altri 20 velivoli. La parte principale dell’accordo ha un valore di 536 milioni di dollari e prevede una rapida consegna dei primi quattro velivoli prodotti a Tolosa, in Francia. 

Ancora in calo Stm (-2%).

SALE LA JUVENTUS: DYBALA ALLUNGA AL 2022

Autogrill invariata: Equita ha alzato la raccomandazione a Buy da Hold e il target price a 11,8 euro da 9,9 euro. Enel -0,3% e Telecom Italia -0,5%.

Sale De’ Longhi (+0,5%), che ha raggiunto l’accordo per acquisire il 40% del gruppo svizzero Eversys, entrando nel settore delle macchine professionali per il caffè espresso. L’accordo prevede un’opzione put/call sul restante 60% da esercitare entro il 30 giugno 2021 ma non prima di due anni dal closing. 

Continua anche il rialzo del titolo Juventus (+2,18%). A favorire il rally è stata la notizia dell’allungamento del contratto di Paulo Dybala al 2022.

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