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Disuguaglianze e povertà, Intesa Sanpaolo punta sul sociale

Il gruppo bancario guidato da Carlo Messina ha realizzato il documento che supporta la programmazione delle iniziative sociali per contrastare le nuove fragilità del Paese – Individuate 14 aree tematiche su cui intervenire

Disuguaglianze e povertà, Intesa Sanpaolo punta sul sociale

Nel 2020, la crisi pandemica ha avuto un evidente effetto sulle condizioni socio-economiche degli italiani. A pagare lo scotto maggiore le donne e i giovani. Non a caso, lo scorso anno, l’Italia ha subito il calo più elevato nel tasso di attività femminile (quasi -2% rispetto alla media Ue) mentre il 23,4% dei giovani italiani tra i 15-29 anni sono inoccupati e senza formazione, contro una media Ue del 12,9%. E sebbene per il 2021 si stimi “un tasso di crescita molto forte”, allo stesso tempo il numero delle famiglie e delle persone in povertà continuerà ad aumentare vertiginosamente. Sono in condizione di povertà assoluta poco più di due milioni di famiglie (7,7% del totale da 6,4% del 2019) e oltre 5,6 milioni di persone (9,4% da 7,7%). È quanto emerge da “I Colori dell’Inclusione” la ricerca di Intesa Sanpaolo creata allo scopo di intercettare i trend su cui innestare ed orientare le iniziative dell’Istituto in coerenza con il cambiamento sociale in atto nel Paese.  

Il documento è suddiviso in 14 aree tematiche: Transizione Ecologica per gestire i rischi legati al cambiamento climatico; Digital Inclusion per costruire una cultura dell’innovazione inclusiva e aperta; Disabilità per garantire alle persone con disabilità diritti fondamentali; Housing Sociale come risposta valida e innovativa a contrasto del disagio abitativo; Inserimento Lavorativo per favorire sostegno all’occupazione, della formazione e riqualificazione dei lavoratori; Agricoltura Sociale come occasioni per persone provenienti da situazioni svantaggiate; Terza età per promuovere interventi a sostegno dell’invecchiamento attivo e strategie per garantire la tenuta degli equilibri di welfare e di salute; Dipendenze per agire a contrasto delle dipendenze attraverso un approccio “multidisciplinare”; Violenza di genere per contrastare un fenomeno trasversale, che colpisce nel mondo un terzo delle donne; Povertà Infantile; Beni confiscati affinché vengono messi a disposizione della collettività̀; Riqualificazione delle periferie per generare modelli di sviluppo capaci di rafforzare inclusione e coesione; Ripopolamento aree disabitate per promuovere azioni di sviluppo in grado di valorizzare il patrimonio naturale e culturale delle aree disabitate; Valorizzazione dei beni culturali per realizzare attività volte a promuovere la conoscenza del patrimonio nazionale e ad assicurarne le migliori condizioni di fruizione, al fine di incentivare lo sviluppo in favore dell’economia e dell’occupazione.

Il terzo settore rappresenta “un patrimonio inestimabile per la società italiana, da tutelare e valorizzare anche alla luce del ruolo che può svolgere nel sostegno alle famiglie in difficoltà e, più in generale, nella tenuta del Paese”, si legge nel report. Ed è sempre più importante il ruolo dei privati nella co-progettazione e nell’individuazione, insieme ai soggetti non profit, di obiettivi e soluzioni.

All’interno del documento sono indicate alcune delle buone pratiche realizzate per ciascuna area tematica, da cui trarre ispirazione per sperimentare soluzioni innovative e contrastare i problemi sociali.

Il gruppo bancario guidato da Carlo Messina ha realizzato molti interventi nel sociale. Con il Programma Intesa Sanpaolo per i Bisognosi, un piano di sostegno per le persone fragili realizzato da Iniziative per il Sociale con il sostegno e in coprogettazione con Organizzazioni, Enti e Associazioni caritatevoli, nel triennio 2018-2021, sono stati distribuiti 14.450.201 pasti e sono stati offerti 1.067.299 posti letto, 243.941 farmaci e 203.149 indumenti.

“Per essere dei progettisti bisogna conoscere la realtà. Quindi abbiamo iniziato a studiare quelle che sono le fragilità dei territori del nostro Paese. Abbiamo preso tutti i dati pubblici, abbiamo aggregato il senso e abbiamo provato a interpretarli e leggerli con intelligenza. Così è nato ‘I colori dell’inclusione’”, ha affermato Elena Jacobs, Responsabile valorizzazione del sociale e relazioni con le Università di Intesa Sanpaolo.

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