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Dissesto Mps, domani al via al Senato l’iter per la commissione d’inchiesta

A oltre un anno dall’assegnazione in commissione Finanze del Senato del disegno di legge per una commissione d’inchiesta sul dissesto finanziario dell’istituto senese, domani inizia l’esame della proposta che vuol fare luce su Mps ma anche sui comportamenti di Banca d’Italia e Consob.

Dissesto Mps, domani al via al Senato l’iter per la commissione d’inchiesta

Dissesto finanziario del Monte dei Paschi di Siena, ma anche le responsabilità degli organi di vigilanza, in particolare Bankitalia e Consob: a oltre un anno dall’assegnazione in commissione Finanze del Senato del disegno di legge per una commissione d’inchiesta, finalmente martedì inizia l’esame della proposta.

“Adottare tutte le iniziative necessarie per fare chiarezza su un lungo periodo oscuro nella gestione economico finanziaria di quella che era la banca più solida d’Italia. Il Parlamento deve valutare ciò che non ha funzionato, capire di chi sono le responsabilità e, a chi è stato truffato, ai risparmiatori italiani, fornire tempestivamente risposte in termini di giustizia, di equità e di legalità”. E’ questo, in sintesi, l’obiettivo dell’indagine sulla vicenda Monte dei Paschi di Siena.

La proposta di indagine era “in pista” in commissione da oltre un anno, dal gennaio 2014, ma finora l’iter non era mai iniziato. Frutto dell’iniziativa di vari senatori dei vari partiti, è stata fatta propria dall’intero gruppo del Movimento 5 stelle. Dito puntato anche su Banca d’Italia e Consob.

Già, perché la proposta al vaglio della commissione di Palazzo Madama intende procedere “alla istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull’operato della Banca MPS, della fondazione MPS, e, conseguentemente, della Consob e della Banca d’Italia per quanto concerne MPS”.

Non solo. Compito della Commissione di inchiesta sarà anche quello “di verificare le responsabilità per evitare che fatti di così grande rilevanza non abbiamo più a ripetersi”. La commissione d’indagine dovrebbe concludere i propri lavori entro 12 mesi dalla costituzione. L’auspicio è che “si possa giungere, in questa XVII legislatura, all’approvazione di una riforma della disciplina delle autorità di controllo, in modo da determinare le condizioni per valutare ciò che non ha funzionato e perché”.

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