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Dismissioni Enel: ora tocca alla Romania. Avviata la trattativa con la greca Ppc

Per mettere a segno il piano di dismissione indicato il mese scorso, Enel sta trattando anche per il 50% della siciliana 3Sun Gigafactory. I proventi verranno reinvestiti in asset più strategici e ridurranno il debito

Dismissioni Enel: ora tocca alla Romania. Avviata la trattativa con la greca Ppc

Continua il programma di dismissioni di Enel, come indicato nel suo piano strategico. Dopo la vendita del 50% di Gridspertise il cui closing è atteso a giorni, ora è la volta degli impianti in Romania. Ma ci sono già indicazioni anche per quelli di Catania.

Oggi l’Enel ha reso noto l’avvio di trattative per la vendita di tutte le partecipazioni detenute dal Gruppo Enel in Romania con la greca Public Power Corporation (PPC), Asset Target, società con una quota di circa il 30% del governo greco, che si occupa della distribuzione di enegia elettrica.

In Borsa le azioni Enel dopo una partenza positiva, seguono l’andamento del mercato milanese e diu quelli europei appesantiti dal messaggio hahwk del presidente della Fed ieri e nell’attesa della mossa Bce oggi. In tarda mattinata sono a 5,20 euro in calo dello 0,95 %.

Dismissioni Enel: Trattative in esclusiva in corso fino a fine gennaio

Durante il periodo di esclusiva, fino alla fine di gennaio 2023, le parti negozieranno la documentazione relativa all’operazione e PPC effettuerà un’adeguata due diligence sugli Asset Target, dice una nota di Enel. Al termine della due diligence, il Consiglio di Amministrazione di PPC deciderà se presentare un’offerta vincolante a Enel. Se si dovesse arrivare a un accordo vincolante, il mercato verrà informato, dce la nota.

Il piano di dismissioni annunciato ridurrà il debito di Enel di 21 miliardi

La vendita degli impianti e l’uscita dalla Romania rientrano nel quadro indicato da Enel in occasione della presentazione del piano strategico 2023-25 lo scorso mese. In quell’occasione Enel aveva prospettato un gigantesco piano di dismissioni che ridurranno il debito di ben 21 miliardi di euro: cederà i business “non core” e cercherà di uscire dai Paesi che non offrono opportunità di crescita per concentrarsi in quelle aree che “creano valore” per poi reinvestire i proventi in asset strategici.

In pipeline anche la cessione del 50% della 3Sun Gigafactory

Nella stessa direzione va anche l’indicazione proveniente da alcune fonti di mercato secondo cui il colosso elettrico ha dato mandato a Rothschild per gestire la cessione di una quota fino al 50% della 3Sun Gigafactory di Catania, la grande fabbrica di pannelli solari che Enel ha realizzato nella città etnea. Qui vengono prodotti 200 Mw di pannelli fotovoltaici, che dovrebbero arrivare nel 2024 fino a 3Gw l’anno. In questo ambito Enel avrebbe pianificato di investire circa 600 milioni di euro a cui si aggiungerà un finanziamento Ue di quasi 118 milioni, con l’obbiettivo di creare entro il 2024 mille nuovi posti di lavoro a cui se ne aggiungeranno altri mille dell’indotto. In questo modo Gigafactory di 3Sun diventerebbe epicentro di una rilocalizzazione della catena del fotovoltaico in Europa, grazie anche all’utilizzo di più sofisticate tecnologie che rendono i moduli fotovoltaici bifacciali ad eterogiunzione ben più resistenti e longevi di quelli proposti dal mercato asiatico.

In corsa ci sarebbe anche un gruppo di investitori guidato da NextEnergy Capital che sarebbe interessato a una quota del 20-30% .

Atteso il closing della vendita del 50% di Gridspertise

È stata invece già perfezionata lo scorso ottobre, e il closing è atteso a giorni, la vendita del 50% della sua controllata Gridspertise al fondo di private equity internazionale Cvc Capital Partners Fund VIII. In base all’accordo, Cvc pagherà un corrispettivo complessivo di circa 300 milioni di euro, pari a un enterprise value di 625 milioni di euro (riferito al 100%) e possibili pagamenti differiti potrebbero portare l’enterprise value (riferito al 100%) fino a un miliardo di euro. Si prevede che l’acquisizione nel suo complesso generi un impatto positivo sull’Ebitda del gruppo Enel per circa 500 milioni di euro, oltre a un effetto positivo sull’indebitamento finanziario netto consolidato del gruppo di circa 300 milioni di euro.

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