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Decreto Green Pass, dietrofront della Lega: ritira emendamenti

Il governo rinuncia a porre la fiducia. Il Carroccio aveva presentato circa 50 modifiche ma poi in aula vota insieme a Fratelli d’Italia sollevando un evidente caso politico. Il generale Figliuolo: “Superato 80% di prime dosi”

Decreto Green Pass,  dietrofront della Lega: ritira emendamenti

Tanto rumore per nulla. Non ci sarà nessuna opposizione della Lega e nessun voto di fiducia in Parlamento sull’estensione del Green Pass che è stata decisa dal Governo: il Carroccio ha infatti comunicato che ritirerà tutti i circa 50 emendamenti inizialmente previsti per ostacolare una piena approvazione in Aula alla Camera del documento già predisposto dal Governo come decreto lo scorso 6 agosto. Il governo potrebbe decidere ulteriori estensioni dell’obbligo di certificato verde ad altre categorie di lavoratori – alla luce della trattativa Confindustria-sindacati – ma saranno oggetto di una cabina di regia in programma in questa settimana.

La Lega era stata l’unica forza nella maggioranza ad aver presentato emendamenti, che si sono aggiunti a quelli dell’opposizione (Fratelli d’Italia), ma ora promette dibattito in Aula, visto che rinunciando al voto di fiducia il testo sarà normalmente discusso per la conversione in legge, andando peraltro incontro a una sicura delibera favorevole. “Ritirati emendamenti maggioranza. A seguito di ciò il governo ha detto che non ci sarà fiducia e si potrà discutere in aula il decreto Green Pass. Mi sembra doveroso per un minimo rispetto al Parlamento”, scrive in un tweet il leghista Claudio Borghi, presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio. E in aula il colpo di scena con la Lega che ha votato con Fratelli d’Italia sollevando un evidente caso politico che farà discutere.

Nel frattempo sempre sul fronte Covid c’è stato l’intervento del commissario straordinario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, che in visita all’hub vaccinale presso lo stabilimento Amazon di Passo Corese ha detto che “abbiamo appena raggiunto e superato l’80% delle prime somministrazioni. E’ un traguardo importante perché ci dice che per fine settembre raggiungeremo l’80% di platea interamente vaccinata ossia 43 milioni e 200mila cittadini italiani dai 12 anni in su che completeranno la scheda vaccinale”. Ad oggi secondo il generale c’è stata una grandissima risposta da parte della fascia d’età 19-29 anni, che ha raggiunto e superato il 70% di prime inoculazioni, mentre permane preoccupazione per quel 1 milione e 800mila di persone su quasi 10 milioni di cittadini tra i 50 e i 59 anni che ancora non vaccinato.

Il commissario straordinario, che ha parlato di un’Italia “vicinissima all’immunità di gregge”, è intervenuto anche sulla terza dose vaccinale, confermando di fatto le parole del ministro Speranza: “Si partirà a settembre per gli immunocompromessi, una platea di tre milioni di persone, poi a seguire si andrà sugli anziani e sui sanitari e poi vedremo”.

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