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Decreto Dignità fra scontri e modifiche: ecco tutte le misure

Il decreto è arrivato in Parlamento: le Camere dovranno lavorare rapidamente, considerando la pausa estiva e l’accordo da trovare sulle modifiche già annunciate dal Governo – Il ritorno dei voucher sembra ormai certo, ma si discute sui limiti da imporre per il loro utilizzo – Possibile un nuovo incentivo per la stabilizzazione dei precari

Decreto Dignità fra scontri e modifiche: ecco tutte le misure

Mentre infuria la polemica fra governo e Inps, il Decreto Dignità riceve la bollinatura dalla Ragioneria generale dello Stato grazie a un aumento delle coperture: il prelievo sui giochi sarà alzato già da quest’anno e lo Stato attingerà anche ad alcuni fondi ministeriali, compreso quello del Tesoro per interventi strutturali di politica economica.

Il provvedimento è arrivato in Parlamento, che avrà 60 giorni di tempo per convertirlo in legge. Le due Camere dovranno lavorare con una certa rapidità, considerando la pausa estiva e l’accordo da trovare sulle modifiche già annunciate dal Governo. E infatti l’iter di conversione prevede l’avvio del dibattito in Commissione Lavoro alla Camera, mentre il voto in aula è atteso per martedì. Tempi stretti che, nelle intenzioni della maggioranza, dovranno garantire poche ancorché significative modifiche e inviare al Senato un testo “blindato”.

La più rilevante è il ritorno dei voucher: lo chiedono le imprese del Nord care alla Lega e il Movimento 5 Stelle ha deciso di acconsentire, ma con dei paletti. Il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio – che in passato aveva definito i buoni lavoro “una forma di schiavitù” – ha aperto alla possibilità di reintrodurre i tagliandi in agricoltura e forse anche nel turismo.

Un’altra possibile aggiunta riguarda nuovi incentivi alla stabilizzazione dei precari, probabilmente attraverso una prima limatura del cuneo fiscale. Misura che andrebbe a compensare la stretta sui contratti a termine contenuta nella prima parte del provvedimento.

Ecco le principali misure previste al momento dal Decreto Dignità.

LAVORO: LICENZIAMENTI, RINNOVI, CAUSALI

Contratti a tempo indeterminato:

  • l’indennità per i lavoratori licenziati senza giusta causa passa da un massimo di 24 mesi a un massimo di 36 mesi.

Contratti a termine:

  • il limite massimo di durata dei contratti si riduce da 36 a 24 mesi;
  • per ogni rinnovo a partire dal secondo è previsto l’aumento dello 0,5% del contributo addizionale (attualmente pari all’1,4% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali);
  • le proroghe possibili si riducono da 5 a 4;
  • tornano le causali: sarà necessario indicarle nei contratti più lunghi di 12 mesi e in tutti i rinnovi. Sono esclusi da questa novità i contratti dei lavoratori stagionali.

Tutela dell’occupazione con aiuti di Stato: 

  • se un’impresa riceve aiuti di Stato ma taglia posti di lavoro nei successivi 5 anni, i benefici le vengono revocati.

MULTE A CHI DELOCALIZZA DOPO AVER PRESO SOLDI PUBBLICI

Le aziende che hanno ricevuto aiuti pubblici ed entro i successivi 5 anni spostano la produzione in altri Paesi riceveranno sanzioni da 2 a 4 volte il beneficio economico ottenuto, che andrà anche restituito con interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali. Previsto anche il recupero dell’iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti.

GIOCO D’AZZARDO: STOP ALLA PUBBLICITÀ, SU LE TASSE

  • Dal 2019 sarà vietato fare pubblicità al gioco d’azzardo. I trasgressori saranno puniti con una sanzione pari al 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità, ma l’importo non potrà comunque essere inferiore a 50mila euro. Gli incassi andranno al fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Restano le sanzioni da 100mila a 500mila euro per chi viola il divieto durante spettacoli dedicati ai minori. Sono escluse dallo stop alla pubblicità le lotterie a estrazione differita (come la Lotteria Italia) e i contratti in essere (ma al massimo per un anno).
  • Dal primo settembre il prelievo erariale unico (PREU) salirà al 19,25% sulle slot machine e al 6,25% sulle video lotterie. Un altro rialzo dello 0,25% su entrambi i giochi arriverà il primo maggio dell’anno prossimo. Gli incrementi serviranno a coprire il calo degli incassi Iva prodotto dal divieto di pubblicità.

ALTRE MISURE

  • Proroga per gli insegnanti diplomati alle magistrali. I licenziamenti imposti dalla sentenza del Consiglio di Stato slittano di 120 giorni. Seguirà probabilmente un’altra proroga per consentire la continuità dell’anno scolastico.
  • Lo split payment, cioè la trattenuta diretta dell’Iva da parte dello Stato, viene abolito per i professionisti.
  • Lo Spesometro prevede ora un solo adempimento l’anno. La scadenza per l’invio dei dati del terzo trimestre 2018 è rinviata a febbraio 2019, insieme all’invio dei dati relativi al quarto trimestre.
  • Redditometro: stop ai controlli dal 2016.

I RIDER

Per ora, la questione dei rider non trova spazio nel Decreto Dignità. Il Governo porterà avanti il negoziato con le aziende, ma in caso di mancato accordo la norma sarà inserita nel decreto entro la scadenza prevista per la conversione in legge.

Aggiornato martedì 17 luglio alle 11:53

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