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De Felice (Intesa Sanpaolo): “Per l’Italia uno scenario con 3 R: rallentamento, recessione e ripresa”

Intervenendo al Festival Città Impresa di Bergamo, il capo Economista di Intesa Sanpaolo Gregorio De Felice ha parlato degli scenari che attendono l’Italia e l’Europa

De Felice (Intesa Sanpaolo): “Per l’Italia uno scenario con 3 R: rallentamento, recessione e ripresa”

L’Italia ha davanti uno scenario con 3 R che stanno per rallentamento, recessione e ripresa. Per Europa invece si prevede una crescita del 0,5% nel 2023, mentre i prezzi del petrolio potrebbero scendere marginalmente e quelli del gas aumentare fino al primo trimestre del prossimo anno. Sono alcune delle previsioni che Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, ha rivelato nel corso del suo intervento al Festival Città Impresa di Bergamo.

Con crisi energetica e guerra Area euro in recessione soft

“Il PIL mondiale segna una crescita in rallentamento di 0,8 punti al 2% nel 2023, con rischi al ribasso”, ha affermato De Felice, sottolineando che “la guerra russo-ucraina colpisce l’economia europea più di altre, aumentando l’inflazione e riducendo strutturalmente la crescita reale attraverso un maggior costo dell’energia”. In base alle previsioni il Pil europeo dovrebbe calare tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, per poi registrare una crescita a 0,5% alla fine del prossimo anno.

“Sul piano energetico il prezzo del petrolio potrebbe calare marginalmente. Per il gas, dopo i ribassi di ottobre, si ipotizzano rialzi in autunno/inverno fino al primo trimestre 2023 e successivi cali”, prevede il Capo Economista di Intesa Sanpaolo secondo cui l’inflazione, molto più alta del previsto nel 2022, “calerà nel 2023, pur restando globalmente elevata (5,2%). Nell’area euro toccherà un picco vicino all’11% nei primi mesi del 2023, per poi iniziare un trend di lenta discesa”.

“Lo shock energetico e le tensioni geopolitiche dovrebbero spingere l’area euro in recessione tra il l’ultimo trimestre 2022 e il primo trimestre 2023. Dopo il 3,2% stimato per il 2022, si prevede una crescita del PIL di appena 0,5% nel 2023”, ha aggiunto De Felice.

Lo scenario per l’Italia

Per l’Italia De Felice ha prospettato uno scenario con 3 R: rallentamento, recessione e ripresa.” La crescita del PIL nel 2023 è prevista allo 0,6% (dal 3,6% di quest’anno)”, secondo l’economista è possibile che il nostro Paese entri in una breve recessione tecnica tra la fine 2022 e l’inizio del2023. “Ma nel 2024 la crescita del Prodotto Interno Lordo sarà più solida e stimata all’1,8%”, ha aggiunto.

L’inflazione registrerà invece un calo moderato nel 2023, al 6,8% rispetto all’8% stimato per il 2022. Per arrivare alla normalizzazione dovremo attendere il 2024.

Parlando dell’industria, secondo De Felice, la propensione all’export della manifattura italiana cresciuta di oltre il 12% dal 2010 al 2019, nel 2020-21 si è mantenuta stabile, “confermando la tenuta delle nostre quote di mercato e il buon posizionamento dell’Italia nelle catene globali del valore”, ha spiegato. Il rafforzamento competitivo ha consentito un maggior radicamento delle imprese italiane sui mercati esteri, contrastando gli effetti di un mercato interno stagnante.

Sotto il profilo settoriale, il primato italiano delle esportazioni non riguarda solo il settore Moda, ma anche la Meccanica e l’Agroalimentare, le componenti per impianti FER e la bioeconomia. L’Italia è ai primi posti anche nella Space Economy, con una quota del 6,9% vanta un miglior posizionamento rispetto al dato dell’intera economia, dove con un peso di circa il 3% occupa la nona posizione nel ranking internazionale.
Sotto il profilo climatico “l’Italia appare ben posizionata nella corsa verso la neutralità climatica europea, con l’abbattimento del 17,2% delle sue emissioni climalteranti nel periodo 1990-2018, cui hanno contribuito anche i processi industriali. Il manifatturiero italiano è oggi sotto la media europea in termini di emissioni inquinanti dopo quello tedesco, davanti a Francia e Spagna”, ha concluso l’economista.

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