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Ddl corruzione, il Governo mette la fiducia al Senato: in Aula anche il premier Monti

Ad annunciarlo è il ministro della Giustizia Paola Severino: “Questa è una legge che tutti riteniamo indispensabile per il Paese, una legge della quale credo che l’Italia possa sentirsi orgogliosa” – E accusa l’Idv: “Qualcuno ha detto che siamo amici dei corrotti, ma noi siamo il governo degli onesti”- In Aula anche il premier Mario Monti.

Ddl corruzione, il Governo mette la fiducia al Senato: in Aula anche il premier Monti

Il Governo allo sprint decisivo per il decreto corruzione. Oggi il ministro della Giustizia Paola Severino ha annunciato che è stata posta la questione di fiducia su un maxi-emendamento interamente sostitutivo del provvedimento sulla corruzione. “A nome del governo, espressamente autorizzato dal Consiglio dei ministri, pongo la questione di fiducia su un unico emendamento che sostituisce interamente il testo dall’articolo 1 all’articolo 27”. In Aula, per il dibattito, è presente anche il presidente del Consiglio Mario Monti.

La Guardasigilli ha anche espresso rammarico per le critiche ricevute su questo provvedimento (in particolare dai banchi dell’Italia dei Valori), da mesi nell’occhio del ciclone per l’evidente difficoltà a sottoporlo serenamente all’esame del Parlamento. “Questa è una legge – ha detto la Severino – che oggi ancora più di ieri noi tutti riteniamo indispensabile per il Paese, una legge della quale credo che l’Italia possa sentirsi orgogliosa. Oggi sembra che questo provvedimento sia carta straccia e che si siano persi mesi, ma non è vero che non abbiamo costruito nulla. Fare i grilli parlanti è uno sport molto diffuso, anche io appartenevo a questa categoria ma bisogna passare qui dentro per capire la fatica che c’è dietro ad ogni decreto”.

Severino si è poi rivolta particolarmente ai banchi dell’Idv, che nei giorni avevano aspramente criticato il provvedimento: “Una replica doverosa da un governo di persone oneste – ha detto il ministro – e che interviene su quello che è stato detto ieri in aula e cioè che noi non vogliamo il provvedimento perché siamo amici degli amici dei corrotti: questo non possiamo permetterlo perché non è vero ed esalta le forme di demolizione che sono presenti nel paese e che gli impediscono di crescere”.

“L’importante – ha chiuso la Severino – è che per la prima volta nella storia italiana si affronti il problema della corruzione con tempestività al contrario di quando, all’epoca di Mani pulite, la politica cercò di frenare l’azione della magistratura“.

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