Condividi

Dazi, contrattacco cinese: ko Wall Street e le altre Borse

La dura risposta cinese sui dazi manda in tilt i mercati finanziari – La Borsa italiana è tra le meno peggio ma Stm, Leonardo e Moncler perdono più del 4%

Dazi, contrattacco cinese:  ko Wall Street e le altre Borse

Dopo Washington, anche Pechino annuncia maggiori dazi su 60 miliardi di prodotti americani e l’escalation tariffaria manda a picco le borse. In Europa Milano chiude in calo dell’1,35% (20.593 punti); Francoforte -1,5%; Parigi -1,22%; Madrid -0,78%; Londra -0,5%.

Fa peggio Wall Street, che accentua i ribassi nelle prime ore di scambi, mentre il Vix, l’indice della paura, schizza a 20,48 punti (+27,7%). S’inverte anche la curva dei tassi sui titoli di Stato Usa, nella ricerca di approdi sicuri per gli investitori. Non ci poteva essere debutto peggiore per Uber, che al suo secondo giorno di contrattazione cede il 9,7%. Il Nasdaq è praticamente tutto in rosso, -3,2% al momento. Le perdite sono pesanti per Boeing -4%, Apple -5,37%, Caterpillar -5%, quest’ultima considerata la cartina di tornasole per il settore industriale globale. E non bastano le tariffe: la Cina starebbe valutando altre misure tra cui una riduzione degli ordini di Boeing, la vendita dei Treasury che ha in portafoglio (e che la rende il principale creditore degli Stati Uniti), lo stop all’acquisto di prodotti agricoli ed energetici Made in Usa, come scrive su Twitter il direttore del Global Times, giornale in lingua cinese e inglese, e che è espressione di Pechino. In Europa si guarda con preoccupazione anche al 18 maggio, termine per l’imposizione di tasse automobilistiche sulle automobili dell’UE negli Usa. 

A Piazza Affari le vendite si fanno sentire sul settore auto (Fca -1,88%, Ferrari -1,8%, Pirelli -2,06%), ma sono massicce soprattutto su Stm -5,1%, Leonardo -4,68%, Moncler -4,47%, Recordati -3,7%; Buzzi -3,64%. Il conto è salato per finanziari e banche: Azimut -3,55%; Ubi -3,36%; Banco Bpm -3,71%; Unicredit -2,8%.

Sul secondario l’avversione al rischio penalizza i titoli di Stato italiani: il rendimento del decennale sale a 2,7% e lo spread con il Bund cresce a 276.40 punti base (+1,95%).

Il petrolio soffre la guerra dei dazi, ma si apprezza in scia alle tensioni in Medio Oriente: Brent 70,89 dollari al barile (+0,38%); Wti 61,77 dollari al barile (+0,18%).  L’Arabia Saudita sostiene che due sue petroliere sono state vittime di un “sabotaggio” al largo della costa degli Emirati arabi, definendo l’attacco un tentativo di minare la sicurezza delle forniture mondiali di greggio in un quadro di crescenti tensioni tra Usa e Iran.

Sul listino milanese le tensioni sul greggio spingono gli acquisti su Saipem +1,45%, Eni +1,28%. Bene Italgas +1,05% e A2a +1,09%. 

Impennata dell’oro, che guadagna quasi un punto percentuale portandosi oltre 1298 dollari l’oncia. Euro-dollaro in area 1,123.

Commenta