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Datagate, l’ira della Merkel: Obama sapeva tutto dal 2010

“Lo spionaggio è un reato e chi lo pratica deve risponderne davanti alla giustizia”: sono queste le parole pronunciate al ministro dell’Interno tedesco, Hans-Peter Friedrich, riferendosi al Datagate – Intanto secondo il sito Cryptome, considerato una sorta di antenato di Wikileaks, in Italia sarebbero spiate 46 milioni di telefonate al mese.

Il sito Cryptome, considerato una sorta di antenato di Wikileaks, sostiene che in Italia la National Security Agency abbia spiato 46 milioni di telefonate tra il 10 dicembre 2012 e l’8 gennaio 2013. Più precisamente: 46 milioni di “metadati” telefonici (numero di telefono chiamato, identità del ricevente e del chiamante, durata della telefonata). È quanto emerge da un’analisi del programma della Nsa “Boundless Information”, rivelato per prima a giugno dal britannico Guardian, in cui su una mappa del mondo gli 007 elettronici americani riuscivano a quantificare il flusso di informazioni tracciate. Complessivamente, secondo Cryptome, le telefonate spiate in un mese dalla Nsa siano state 124,8 miliardi in tutto il mondo, inclusi anche gli Stati Uniti.

Intanto in Germania su questa vicenda è esplosa l’ira della Merkel. “Lo spionaggio è un reato e chi lo pratica deve risponderne davanti alla giustizia”: sono queste le parole pronunciate al ministro dell’Interno tedesco, Hans-Peter Friedrich, riferendosi al Datagate, al settimanale Bild am Sonntag, l’edizione domenicale del quotidiano più letto d’Europa.

Dalla stampa tedesca emerge l’irritazione della classe dirigente tedesca in merito allo scandalo Datagate e alle intercettazioni della cancelliera tedesca Angela Merkel messe in atto dagli Stati Uniti: il presidente statunitense Barack Obama – sempre secondo quanto dichiarato dal ministro al quotidiano tedesco – sapeva tutto dal 2010 sullo spionaggio operato dalla National Security Agency su Angela Merkel.

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