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Dagli Stati Uniti all’Asia in Borsa ritorna il sereno

di Ugo Bertone – A Wall Street di nuovo ottimismo grazie al calo del petrolio e la corsa di Nike e Linkedin – Positive stamani le Borse asiatiche: a Tokyo guadagna Tepco – A Milano sollievo per i primi risultati degli stress test: le banche italiane passano l’esame – Ma la Borsa di Milano è in allarme per le nuove tasse previste sulle transazioni.

Dopo settimane di tensioni e paure per la frenata dell’economia, a Wall Street è tornato l’ottimismo: il Dow Jones ha guadagnato 145bp (+1,21%), l’S&P sale dell’1,2%. Ancor meglio fa il Nasdaq (+1,53%). A favorire il rally è stato un mix di segnali: il calo del petrolio, innanzitutto, ha favorito gli acquisti sui beni di consumo, confermando la ben nota sensibilità degli americani per il prezzo della benzina; ancor di più ha pesato l’ exploit della trimestrale Nike (+10,14%) che ha registrato un utile netto di 594 milioni di dollari, +14% rispetto allo stesso periodo del 2010. Altro segnale dell’euforia che regna sul mercato è il volo di Linkedin (+12,02%) dopo i giudizi positivi (“buy” e “overweight”) di Jp Morgan (-0,85%), Morgan Stanley (-0,93%), Ubs e BofA Merrill Lynch (-0,28%). Ottima performance di Microsoft (+2,39%) che ha lanciato Office 365, la suite di programmi disponibili sul “cloud”, lo spazio virtuale su cui utilizzare software in remoto.

Ma la spinta decisiva al mercato l’ha data l’ottimismo che circonda il voto del parlamento greco sul nuovo piano di austerità, una spinta sufficiente a compensare il calo a 58,5 punti della fiducia dei consumatori mentre l’indice manifatturiero Richmond Fed a giugno si è attestato a 3 punti contro i -6 della rilevazione precedente. Al contrario, sono arrivate indicazioni positive dal settore immobiliare, con il +0,7% registrato dall’indice S&P Case Shiller ad aprile.

Il clima positivo del mercato azionario si è tradotto in una minor richiesta all’asta (35 miliardi) dei T bond quinquennali, mentre il decennale è risalito sopra il 3 per cento.

Intanto la Casa Bianca mette a segno un grosso risultato: l’approvazione da parte del Congresso del trattato di libero scambio con la Corea del Sud, Panama e la Colombia. L’accordo prevede sussidi per i lavoratori dei settori a rischio per la concorrenza del paese asiatico.

IL RIALZO CONTINUA NELLE BORSE ASIATICHE
I SOCI TEPCO (+2,2%) DICONO SI’ AL NUCLEARE

L’ottimismo sul voto di Atene ha contagiato le Borse asiatiche. Seduta positiva a Tokyo, dove l’indice Nikkei 225 ha registrato un guadagno dell’1,1%, a Seul (+1,3% l’indice Kospi) e in Australia (+1,2% l’S&P/Asx 200). Si riduce al 2,7% la perdita del paniere Msci Asia Pacific nel mese di giugno, che resta comunque il peggiore dal maggio 2010.

In forte rialzo a Tokyo i titoli Tepco (+2,2%) dopo che l’assembla degli azionisti, che ha visto la partecipazione di 10 mila soci, ha respinto la richiesta di dire stop agli investimenti nel nucleare

CHRISTINE LAGARDE AI VERTICI FMI. ATENE E’ LA PRIMA EMERGENZA
LA BANCA DI GRECIA; VOTARE NO AL PACCHETTO SAREBBE SUICIDA

Timothy Geithner, segretario al Tesoro Usa, ha sciolto le sue riserve: il voto degli Stati Uniti per l’Fmi andrà a Christine Lagarde, ministro dell’Economia francese e non ad Agustìn Carstens, il governatore della banca centrale del Messico. Madame Lagarde, dunque, si insedia in una posizione chiave per la gestione della crisi greca proprio in contemporanea con l’avvio del dibattito sul pacchetto austerità al Parlamento di Atene. Prima dell’inizio della riunione ha fatto sentire la sua voce il governatore della Banca centrale, George Provopoulos: “Votare no – ha detto – equivale ad un suicidio”.

FRANCO TATO’ E’ IL NUOVO PRESIDENTE DI PARMALAT
BONDI: “LACTALIS MI AVEVA CHIESTO DI RESTARE”

“Sono stato contattato da Lactalis che mi ha proposto la candidatura come capolista ma ho ritenuto che non sussistessero le condizioni per accettare tale offerta”, ha dichiarato Enrico Bondi congedandosi dalla guida di Parmalat che da oggi tocca ai francesi di Lactalis. L’assemblea ha infatti eletto tutti e nove i consiglieri della lista proposta da Lactalis che, ancor prima della fine dell’Opa fissata per il prossimo 8 luglio, conta sul 29% circa del gruppo alimentare.

Il nuovo presidente è Franco Tatò, grazie anche all’ok degli azionisti presenti in assemblea che hanno approvato la proposta di Lactalis di procedere subito alla nomina del presidente, in modo da garantire da subito una guida alla società.

La nomina dell’amministratore delegato sarà invece effettuata dal nuovo cda, che resterà in carica solo un anno, così composto: Antonio Sala, presidente di Lactalis Italia e direttore generale di Groupe Lactalis, Marco Reboa, Francesco Gatti, Daniel Jaouen, Marco Jesi, Olivier Savary, Riccardo Zingales e Ferdinando Grimaldi Gualtieri, oltre a Franco Tatò per la maggioranza. Gli altri due posti in consiglio sono stati aggiudicati a due candidati della lista Assogestioni, Gaetano Mele e Nigel Cooper.

L’assemblea ha inoltre approvato a larghissima maggioranza il bilancio 2010 mentre ha respinto, in sede straordinaria, la proposta di assegnazione di azioni gratuite. Enrico Bondi, arrivato in Parmalat nel 2003 come commissario straordinario dopo il crack del gruppo, si è congedato con queste parole:”la Parmalat di oggi sta meglio di quella del 2003″.

BORSA IN ALLARME PER LE TASSE SULLE TRANSAZIONI
TLC, NELLA FINANZIARIA OBBLIGHI PER CHI HA RETI

La Borsa Italiana esprime “profonda preoccupazione” in merito alle indiscrezioni di stampa che parlano della volontà del governo di introdurre una tassazione sulle transazioni finanziarie. Lo dice una nota della borsa, aggiungendo che la conseguenza sarebbe “una forte riduzione della liquidità sui mercati regolamentati”, a favore “delle numerose piattaforme alternative in grado di offrire lo stesso servizio di esecuzione degli ordini, ma posizionate al di fuori dei confini nazionali”.

Tra le altre novità che filtrano dalle stanze del ministero dell’Economia figura la notizia che con la manovra il governo punta a imporre obblighi di servizio universale alle compagnie telefoniche proprietarie di reti in modo da accelerare la realizzazione della rete in fibra di nuova generazione.

Nel capitolo sul finanziamento delle infrastrutture si legge infatti che, ai fini del raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda digitale europea, “il ministro per lo Sviluppo economico predispone un piano di interesse nazionale per la realizzazione dell’infrastruttura nazionale di telecomunicazioni Ngn, anche mediante la razionalizzazione, l’ammodernamento e il coordinamento delle infrastrutture esistenti”.

Le infrastrutture saranno assoggettate al nuovo status di servizio di interesse economico generale e ai soggetti proprietari “possono essere imposti obblighi di servizio universale”.

Altre misure rilevanti riguardano Cdp e Fondazioni. Il ministero dell’Economia potrà istituire fondi d’investimento partecipati anche da fondazioni di origine bancaria e Cassa depositi e prestiti (Cdp) per valorizzare o cedere gli immobili degli enti locali. I fondi promossi dal Tesoro potranno nel dettaglio partecipare a fondi d’investimento immobiliari chiusi “promossi da Regioni, provincie e comuni anche in forma consorziata”

ITALCEMENTI METTE IN VENDITA LA TURCA AFYON
IMPREGILO ASSOLTA A FIRENZE RISPARMIA 50 MLN

Il gruppo Italcementi, tramite la controllata Ciments Francais ha dato un mandato a Mediobanca per la valutazione e per la potenziale vendita dell’intera quota detenuta nella società turca Afyon Cimento. Lo dice una nota di Italcementi.

L’operazione rientra nelle strategie di valorizzazione degli asset turchi già annunciati dalla società che a fine marzo scorso ha perfezionato l’accordo per la vendita di Set Group Holding a Limak Holding per circa 270 milioni di euro.

Impregilo è salita del 2,5% dopo la notizia che il Tribunale d’Appello ha annullato le condanne in primo grado relative alla Tav Bologna-Firenze.

BORSA, SEDUTA DA BRIVIDI CON LIETO FINE
LE BANCHE PASSANO GLI STRESS TEST EUROPEI

Giornata sfibrante per chi investe sulla Borsa italiana. La chiusura è positiva, ma nel corso della giornata i saliscendi si sono succeduti tumultuosi, spesso senza ragioni apparenti, se non il generale clima di nervosismo in vista dell’importante voto domani del Parlamento greco sulle nuove misure di austerità.

A fine seduta l’indice FtseMib di Piazza Affari è in rialzo dello 0,8%. Positive anche le altre Borse: Londra +0,7%, Parigi +1,4%, Francoforte +0,8%.

La spinta finale che ha permesso alla Borsa di Milano di conseguire un risultato positivo è venuta con la diffusione delle indiscrezioni sugli stress test: delle 90 banche europee sottoposte agli esami della Vigilanza Ue, 15 non avrebbero i requisiti minimi di solidità, ma fra queste non ci sarebbe nessuno istituto italiano. L’esito degli stress test sarà annunciato ufficialmente a metà luglio.

L’euro è salito contro il dollaro a 1,436 (da 1,428 della chiusura precedente) grazie all’aumento della fiducia in merito all’approvazione del piano di austerity da parte del Parlamento ellenico.

Unicredit e Intesa San Paolo hanno guadagnato rispettivamente il 2,2% e il 2%. Fonti dell City riferiscono che Intesa Sanpaolo sta tratando la cessione di un portafoglio di crediti incagliati fino a 4 miliardi di euro per cui ha ricevuto manifestazioni di interesse da hedge fund e gruppi finanziari.

Ma non tutte le banche hanno chiuso in rialzo: Banco Popolare ha perso l’1,5%, Ubi lo 0,8%, poco meglio di Pop Milano (-0,9%). Un’altra seduta pesante, infine, per MontePaschi (-4,5%).

In Europa, è stata una giornata positiva per il settore bancario: l’indice Stoxx del settore è salito dell’1,5%, Socgen ha messo a segno un rialzo del 3,2% grazie alle notizie in arrivo da Atene, Ubs è salita del 2,6%, seguita a ruota da Dutsche Bank (+2,3%).

Fra le assicurazioni Fonsai, dopo una partenza negativa, ha invertito la rotta in linea con Piazza Affari chiudendo con un rialzo del 4,3% dopo una serie di brusche impennate e tonfi impressionanti. Dopo la caduta del 9,2% registrata ieri, oggi il trend si è invertito ma le vendite hanno continuato a colpire i diritti di sottoscrizione (-4%) dell’aumento di capitale da 450 milioni.

Nuovo tonfo invece per Unipol (-4%). Dal massimo di 0,556 euro del 28 aprile a oggi Unipol ha perso in Borsa il 40%. La performance da inizio anno è -29%.

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