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Da Airbnb a Expedia, tornano a correre i big del turismo digitale: una valigia per sconfiggere la crisi

Dalle crociere alle compagnie aeree arrivano segnali di forte ripresa per l’estate. Riparte il turismo individuale e si allungano i soggiorni. “Siamo la risposta alla corsa dei prezzi”

Da Airbnb a Expedia, tornano a correre i big del turismo digitale: una valigia per sconfiggere la crisi

Ucraina in fiamme, tassi di interesse in ascesa, sospinti da aumenti dei prezzi assai superiori alle stime di pochi mesi fa. E si moltiplica il numero degli esperti che parla apertamente di rischio recessione. Ma tra le tante note negative di inizio anno spicca un segnale positivo: tiene la diga dei consumi privati. A partire dalla voglia di viaggiare, frustrata dagli anni della pandemia. E così, nonostante non siano finiti i problemi dei viaggi d’affari, in parte sostituiti dagli incontri virtuali, il settore viaggi ha regalato ai mercati azionari una delle poche ragioni per sorridere. Il popolo delle valigie, insomma, fa da diga al cigolio dei carri armati. 

I Big del turismo fanno conti record nonostante la crisi

A suonare la carica sono stati due campioni del modo di viaggiare nell’era di Internet e dell’economia digitale. Expedia, la piattaforma che gestisce le prenotazioni (e le disdette) di viaggi ha chiuso il trimestre con un giro d’affari di 18,7 miliardi di dollari, più che doppio di un anno fa (8,6 miliardi). Ancor più significativo, il giro d’affari ha superato i livelli pre-Covid, anche grazie al boom delle prenotazioni per le case vacanze gestite dalla controllata Vrbo (+97%).          

Non meno impressionanti i numeri di Airbnb.  I ricavi sono saliti del 78% a 1,53 miliardi di dollari, meglio delle previsioni. L’offerta di affitti temporanei è tornata a salire oltre i livelli del 2019, il ceo Brian Chesky, che ha avuto il coraggio di lanciare l’Ipo nel momento più drammatico del lockdown, prevede che le prenotazioni per la prossima estate siano destinate a battere (+25%) i record passati. 

American Express conferma l’aumento delle spese legate ai viaggi

Tanto ottimismo trova conferma nei conti di American Express: a gennaio le spese legate ai viaggi sono cresciute del 44%. Ma anche nelle prenotazioni per l’estate delle compagnie aeree. Intanto riapre i battenti il secondo terminal di Heathrow chiuso due anni fa. E nel giro di pochi giorni le richieste delle compagnie hanno superato l’offerta di spazi. Anche l’Italia partecipa alla tendenza: l’80% degli Italiani ha ripreso a viaggiare. Secondo una ricerca di EY Future Travel Behaviours, il 60% degli intervistati nel 2022 adotterà  le stesse abitudini di viaggio pre-pandemia; 1 su 4 ha intenzione di aumentare il numero di viaggi.  

I segnali positivi arrivano dal mondo del turismo familiare. Ma i conti di Marriott, la prima catena alberghiera del mondo, hanno offerto un quadro migliore del previsto, sull’onda di profitti trimestrali di 1,1 miliardi di dollari, in buona parte frutto del boom in Medio Oriente (Dubai in testa), anche se il prezzo medio di una camera è inferiore (-16%) a quelli praticati nel 2019. Insomma, la stagione 2022, dopo le difficoltà create dalla variante Omicron, promette bene, anche se per ora la parte del leone nelle prenotazioni l’ha fatta la Spagna, la più lesta nell’aggredire il mercato. 

Airbnb: “Siamo la risposta all’inflazione”

Ma dai conti del settore emergono nuove tendenze del viaggiatore tipo che, complice la nuova organizzazione del mercato del lavoro, assume i connotati di un nomade in costante movimento. Il profeta del sistema è lo stesso Brian Chesky, il numero uno di Airbnb che ha intrapreso un lungo giro del mondo per dimostrare che è ormai possibile vivere dodici mesi all’anno sfruttando le abitazioni del network, specie per i soggiorni medio-lunghi.

Ormai un quinto degli utenti, dice, affitta per almeno un mese e privilegia le residenze più confortevoli anche se fuori mano. E una quota rilevante di clienti (800 milioni di richieste dallo scorso maggio quando ha preso il via il servizio) risponde al servizio “I’m flexible”, versione digitale della formula “ultim’ora”, che propone le occasioni più economiche a chi vuol fare un viaggio senza preferenza di meta o di calendario. “Siamo una buona risposta all’inflazione che mette a rischio la vita della gente”, ha detto Chesky presentando la prima trimestrale con il segno più della società di San Francisco che ha resistito alla pandemia.

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