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Cybersecurity: Tim lancia il primo microchip Made in Italy e in Borsa il titolo vola

Presentato il primo microprocessore crittografico (Secure Microchip) progettato interamente in Italia da Telsy e e realizzato da una filiera europea. Il microchip presente gli standard più elevati di “security by design” e può essere applicato in diversi ambiti. Ecco di cosa si tratta

Cybersecurity: Tim lancia il primo microchip Made in Italy e in Borsa il titolo vola

Nasce il primo microprocessore crittografico (Secure Microchip) completamente Made in Italy. Tim ha lanciato il primo microchip, progettato interamente in Italia da Telsy e realizzato da una filiera europea, pensato per migliorare la sicurezza in vari settori tecnologici, compresi dispositivi mobili, Smart City, infrastrutture cloud, Internet of Things (IoT) e sistemi di difesa. La Borsa applaude.

Il progetto è stato presentato nel corso dell’evento “Il Made in Italy per la Cybersicurezza” alla quale ha partecipato Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy e i vertici di Tim. “Siamo qui oggi a dimostrazione di quanto è importante oggi lavorare insieme sugli asset strategici del Paese e della vitalità industriale di Tim e simboleggia la Sovranità tecnologica che noi vogliamo perseguire per tutelarci da rischi e per contrastare il cyber crime”, ha affermato Urso.

Rafforzare autonomia e sovranità tecnologica

Il microprocessore crittografico Secure Microchip è stato ideato da un gruppo di ingegneri italiani di Telsy, l’azienda di Tim specializzata in sicurezza crittografica e cybersecurity. L’innovativo dispositivo rappresenta un nuovo strumento per potenziare l’autonomia e la sovranità tecnologica, all’interno delle strategie di cybersicurezza sia a livello nazionale che europeo.

Elevanti standard di “Security by design”

La soluzione proposta è altamente flessibile e può essere integrata in vari contesti, rispettando gli standard più avanzati di “security by design“. Garantisce la piena affidabilità delle comunicazioni crittografate e rappresenta un “atomo di sicurezza” (root of trust) di produzione italiana.

Il microchip è progettato per assicurare la sicurezza di sistemi informatici e di comunicazione che gestiscono informazioni sensibili o confidenziali. La produzione del microprocessore coinvolge una filiera completamente europea, con la collaborazione di importanti aziende del settore.

Pensato per diversi ambiti tecnologici

Il microprocessore è progettato per essere impiegato in svariati settori, inclusi quelli civile, militare e industriale, oltre alla protezione di infrastrutture critiche come binari ferroviari, reti elettriche, idriche e dighe. Si estende anche ai contesti sempre più diffusi dell’Internet of Things, in particolare nelle smart city per la sicurezza dei dati provenienti da sensori o telecamere nelle aree urbane ed extraurbane.

Nel settore industriale, il Secure Microchip preserva l’intero ciclo produttivo integrando un sofisticato sistema crittografico con avanzate funzionalità di cybersecurity, garantendo la sicurezza delle comunicazioni tra dispositivi (machine to machine).

Il microprocessore rappresenta una soluzione concreta per le esigenze di sicurezza delle piccole e medie imprese e di altri soggetti che devono adeguarsi ai rigorosi requisiti di cybersicurezza del Cyber Resilience Act e delle direttive UE Nis2 e CER.

Nell’ambito dell’autenticazione, il microprocessore genera token crittografici per consentire l’accesso sicuro ai dati e ai servizi cloud da dispositivi mobili e PC, ad esempio per applicazioni di business o pubblica utilità. Può essere integrato nei server, specialmente in contesti di cloud privato, e trova applicazioni nei servizi della Pubblica Amministrazione, come l’identità digitale, nonché nei sistemi finanziari e di home banking.

Con questo progetto il Gruppo TIM mette a disposizione nuove soluzioni tecnologiche innovative per la cybersicurezza, rappresentando un significativo passo avanti nella promozione internazionale del “made in Italy” nel settore strategico dei semiconduttori.

“Torniamo a parlare di industria e innovazione”, – ha affermato Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim – “La digitalizzazione del sistema Paese non passa solo tramite la costruzione di infrastrutture in fibra, ma passa tramite lo sviluppo di una serie di servizi per il segmento delle famiglie e per le imprese. Lavoriamo per avere servizi all’avanguardia”.

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