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Crisi di Governo, Salvini e Berlusconi scaricano i 5 Stelle. Grillini sempre più divisi sul ritiro dei ministri

A 24 ore di distanza dalle dimissioni di Draghi, cresce il caos nella maggioranza – M5S valuta il ritiro di 5 ministri ma si spacca – La Ue accusa Putin di destabilizzare i governi europei. Petizione pro-Draghi di Renzi

Crisi di Governo, Salvini e Berlusconi scaricano i 5 Stelle. Grillini sempre più divisi sul ritiro dei ministri

A meno di 24 ore di distanza dalle dimissioni del Premier Mario Draghi, il caos nella maggioranza continua a crescere. Fi e Lega con una nota congiunta attaccano il M5S. A rispondere però è il Pd che definisce i due partiti “Alleati dell’opposizione”. Nel frattempo anche il Movimento si spacca, diviso tra la linea oltranzista e quella più morbida. 

La posizione di Lega e Forza Italia

“Dopo quello che è successo, il centrodestra di governo vuole chiarezza e prende atto che non è più possibile contare sul Movimento 5 Stelle in questa fase così drammatica”, si legge in una nota congiunta diffusa dai due partiti dle centrodestra

 “Lega e Forza Italia prendono atto della grave crisi politica innescata in modo irresponsabile dai Cinquestelle che, come ha sottolineato il presidente Mario Draghi, ‘ha fatto venir meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governò – si legge ancora nella nota. Non è più possibile contare sul di loro. Noi siamo alternativi a chi non vota miliardi di aiuti alle famiglie, a chi si oppone a un termovalorizzatore fondamentale per ripulire Roma e tutelare così milioni di cittadini, a chi difende gli abusi e gli sprechi  del reddito di cittadinanza, a chi sa dire solo dei No – aggiungono i due partiti – Ascolteremo con rispetto e attenzione le considerazioni di Draghi, che ha reagito con comprensibile fermezza di fronte a irresponsabilità, ritardi e voti contrari. Il centrodestra di governo continuerà a difendere gli interessi degli italiani con serietà e coerenza, non avendo certamente timore del giudizio degli italiani”.

Insomma il messaggio di Lega e Forza Italia è chiaro: anche se si riuscisse a costruire una maggioranza, il Movimento 5 Stelle non ne farà più parte.

La risposta del Pd

A rispondere alle accuse di Lega e Fi non è però il Movimento 5 Stelle, ma il Partito Democratico: “Sul documento comune FI-Lega verrebbe da dire da quale pulpito viene la predica visto che loro sono alleati strutturali con chi fa ogni giorno l’opposizione a Draghi. Non possono fare le anime belle da un lato, con relativa morale agli altri, e poi restare dentro una contraddizione permanente e insostenibile di questo tipo – ha dichiarato Enrico Borghi, componente della segreteria nazionale del Pd, intervenendo allo Speciale Crisi di governo in onda su SkyTg24 – Se davvero si vuole sostenere Draghi, si riparta dalla maggioranza parlamentare che ha fatto nascere questo governo assumendosi in trasparenza le responsabilità davanti al Paese”. 

Cosa succede nel M5S?

Nel frattempo il Movimento 5 Stelle è sempre più diviso. Nel corso del Consiglio Nazionale convocato dal leader Giuseppe Conte si è discusso sul possibile ritiro di ministri e sottosegretari dal governo prima delle comunicazioni alle Camere del premier, in programma per mercoledì. Gli esponenti del partito però non sono riusciti a trovare un accordo, spaccati tra chi è intenzionato a sostenere la linea dura e chi invece vorrebbe ricucire. Fa parte del secondo gruppo il ministro ai Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, che anche ieri aveva tentato in extremis di salvare il salvabile.

In base alle indiscrezioni, nel corso delle riunioni di oggi con Conte e altri esponenti di primo piano del Movimento, D’Incà avrebbe confermato il suo dissenso verso la linea dura emersa nel partito, affermando di non condividere la volontà di escludere un nuovo sostegno al premier Mario Draghi. Attraverso una nota, il M5S avrebbe però smentito che a chiedere il ritiro dei ministri sia stato direttamente il leader Conte.

La posizione di Renzi e Calenda

“Ora bisogna agire. Siamo in mobilitazione permanente da qui a mercoledì – giorno del dibattito in Aula – per consentire che Draghi possa andare avanti. Faremo di tutto per avere un Draghi Bis libero dai condizionamenti che affronti le scelte necessarie al Paese”, scrive nella sua e-news Matteo Renzi.

“Dobbiamo lavorare per un bis di Draghi. Lo richiede la sicurezza dell’Italia. Ma senza un chiaro impegno della Lega ad abbandonare la linea ‘diversamente 5S’ e la consapevolezza dalle parti del PD che Conte non potrà farne parte, è meglio astenersi ed evitare ulteriori figuracce”, scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda.

Bruxelles: “La Russia vuole destabilizzare l’Ue”

“Non commentiamo gli sviluppi politici interni. Ma è un fatto che la Russia cerca di destabilizzare l’Ue e i Paesi membri”, ha affermato un portavoce della Commissione Ue, Peter Stano, rispondendo a una domanda sul ruolo della Russia nelle crisi di governo in alcuni Paesi europei tra cui l’Italia. Con la “disinformazione” Mosca cerca di influenzare la politica nazionale “attraverso i suoi delegati interni” che “possono essere politici”. “Classificare gli attori politici spetta ai Paesi, non a noi, ma osserviamo campagne di disinformazione. E la disinformazione del Cremlino a volte viene usata da partiti” in Ue.

L’uso della disinformazione del Cremlino da parte di attori politici europei, ha aggiunto Stano, “è una cosa che osserviamo su fonti aperte”. Spetta comunque agli Stati “essere resilienti e proteggersi. Ma noi siamo ben coscienti del fatto che la Russia tenta di destabilizzare l’Ue e i suoi Stati membri”, ha concluso.

A rispondere a distanza alle accuse di Bruxelles è il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo cui le crisi politiche in Gran Bretagna e in Italia “sono affari interni di questi Paesi” e “Mosca non ha nulla a che fare” con questi sviluppi. “Gli sviluppi politici a Roma sono un affare interno italiano. Noi auguriamo all’Italia tutto il bene possibile, e di riuscire a superare i problemi creati dai precedenti governi. Noi vogliamo avere buoni rapporti con l’Italia”, ha detto all’Ansa la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Usa: “Presidente Biden segue da vicino la crisi italiana”

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta seguendo da vicino la crisi politica che ha coinvolto il governo del premier Mario Draghi, ha detto un alto funzionario della Casa Bianca. “Il presidente Biden ha un profondo, profondo rispetto per il primo ministro Draghi, quindi ovviamente segue da vicino quanto sta accadendo a Roma“, ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan ai giornalisti durante la visita di Biden in Arabia Saudita. 

I prossimi appuntamenti

È stata  confermata per domani, alle 15, l’assemblea via zoom dei deputati M5S,  in vista delle comunicazioni alla Camera del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, in programma per mercoledì. 

La conferenza dei capigruppo della Camera è invece convocata lunedì 18 luglio, alle ore 12, presso la Sala della Regina. All’ordine del giorno proprio le comunicazioni del presidente. Mentre la conferenza dei capigruppo del Senato si terrà martedì 19 alle 15.30. Nel frattempo è stato reso noto che Draghi rientrerà con un giorno di anticipo da Algeri. La missione per il vertice intergovernativo, inizialmente previsto per lunedì e martedì si chiuderà invece lo stesso 18 luglio, con il rientro del premier, e della delegazione dei ministri che lo accompagnerà, previsto nella stessa serata.

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