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Crisi all’Ice, dopo Onida si dimette tutto il Comitato editoriale

In una lettera gli economisti spiegano la loro decisione e parlano di vera e propria censura. Il testo della relazione per l’assemblea annuale ritenuto dal presidente Ferro troppo pessimista e filo-europeo

Crisi all’Ice, dopo Onida si dimette tutto il Comitato editoriale

E’ crisi all’Ice: a pochi giorni dall’assemblea annuale a Napoli, è ufficiale la spaccatura interna anticipata da FIRSTonline. Dopo le dimissioni di Fabrizio Onida, si è dimesso infatti tutto il Comitato editoriale. La rottura con il presidente Carlo Ferro è così ufficiale e conclamata. Le ragioni vanno ricercate nella censura, operata dal presidente nominato in quota Lega, sui contenuti della relazione preparata da Onida e dal Comitato – insieme all’ufficio studi dell’Istituto che promuove il commercio estero – proprio in vista dell’assemblea annuale. Secondo Ferro troppa enfasi sull’Europa e troppo pessimismo sull’economia.

Un approccio che Fabrizio Onida, economista rinomato e precedente presidente dell’Ice ha ritenuto di non potere accettare. Il Comitato editoriale, composto da esperti di numerose università, dalla Luiss, al Politecnico di Milano, alla Ca’ Foscari, ha seguito a ruota l’esempio.

La decisione del presidente Ferro, scrivono i membri del comitato, è stata comunicata con una mail nella quale «si sostiene, tra l’altro, che il testo preparato per la sintesi avrebbe elementi di pessimismo e di critica e sarebbe inficiato da una “apologia della Commissione Europea”». «La dirigenza e il Presidente del’Ice in primis hanno il potere di esprimere linee di indirizzo e suggerimenti, sempre ben graditi», affermano gli economisti dimissionari ma«il Comitato editoriale e il suo Presidente devono poter operare in autonomia nella definizione dei testi del rapporto, svolgendo il proprio ruolo di garanti della qualità scientifica delle analisi prodotte». Quindi riaffermano il loro «No ad analisi piegate alle logiche di una parte politica».

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