Condividi

Creval e Npl colpiscono banche e Borsa

Il tracollo del Credito Valtellinese, che ha perso il 27% dopo l’annuncio dell’aumento di capitale, zavorra i titoli bancari e colpisce Piazza Affari (-0,57%), che recupera parzialmente solo nel finale grazie alle novità provenienti dall’Europarlamento sugli Npl pur restando maglia nera d’Europa – In profondo rosso anche Mediaset e Prysmian – In controtendenza Buzzi, Stm, Atlantia e Luxottica.

Creval e Npl colpiscono banche e Borsa

Lieve recupero nel finale per Piazza Affari, che si ferma a 22.831 punti, -0,57%. Sotto pressione sono soprattutto le banche, anche se la notizia che l’ufficio legale del parlamento europeo ha bocciato l’addendum proposto dalla Bce sulle rettifiche per gli Npl restituisce un po’ di speranza al settore, che chiude contrastato. Sprofonda Creval, -29,02%, che ieri sera ha annunciato un aumento di capitale da 700 milioni. Fra le big le vendite si abbattono su Banco Bpm, -7,53%, che viene sospesa nel corso della seduta in asta di volatilità; Bper -4,38%; Ubi -2,96%. Si salvano Intesa , +0,28%, e Fineco, +0,19%. Fa ancora meglio Unicredit, +0,74%, nel giorno della cooptazione nel cda di Fabrizio Saccomanni, che il board definisce il candidato “ideale” alla presidenza per il prossimo mandato (2018-2021). 

Velocità diverse per gli altri listini europei: Londra +0,22%; Francoforte +0,02%; in calo Madrid -0,13% e Parigi -0,17%, quest’ultima nonostante il tonfo di Credit Agricole -3,16%, dopo i conti.

Wall Street non festeggia l’anniversario di Donald Trump alla Casa Bianca, anche se in questi 12 mesi ha messo a segno guadagni stellari: lo S&P 500 – l’indice benchmark – ha guadagnato il 21%. L’avvio dei tre listini principali è sottotono, ancora in scia alle indiscrezioni di stampa che l’attesa riforma fiscale potrebbe slittare. La capitalizzazione di Apple tocca però i 900 miliardi di dollari per la prima volta.

Stabile il cambio euro-dollaro, mentre l’oro recupera e torna oltre i 1286 dollari l’oncia. Perdite modeste per il petrolio, con i dati settimanali sulle scorte Usa peggiori delle attese. Brent 63,59 dollari al barile, -0,16%.

Prese di beneficio sull’obbligazionario italiano, con il Btp 10 anni che ritocca il rendimento all‘1,74% e lo spread con il Bund che rimbalza a 141.10 punti base (+2,92%), dopo aver toccato ieri i minimi da un anno. S’interrompe così una scia positiva, che durava da un paio di settimane, cioè dalle decisioni della Bce e dalla promozione del rating sovrano da parte di Standard & Poor’s.

Intanto, in ottobre scende il debito Target2 dell’Italia, dal massimo storico del mese precedente, segnando il calo più ampio da oltre due anni e mezzo, in scia al ritorno di interesse mostrato dagli investitori esteri per la carta tricolore. E il ministro Carlo Calenda avverte: la crisi non è alle spalle, bisogna evitare “trionfalismi” e “mance elettorali”.

Tornando in Piazza Affari: la seduta è negativa per Mediaset, -3,93%, che paga pegno ai deboli conti del terzo trimestre, alle  deludenti prospettive per la pubblicità nell’ultima parte dell’anno e allo stallo nel contenzioso con Vivendi. Male l’auto, con Fiat -2,72% e Ferrari, -2,32% che si allontana dai cento euro (96,90 euro per azione). Le vendite premiano Buzzi +1,97%; Stm +0,86%; Atlantia +0,69%; Campari +0,6%.

Commenta