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Creval, dopo l’Opa fusione e delisting in vista: Credit Agricole Italia al 91,17%

L’Opa sul Credito Valtellinese lanciata da Credit Agricole Italia sì è chiusa oggi con una percentuale altissima di adesioni che ora spiana la strada al cambio del Cda, alla fusione tra i due istituti e al delisting del titolo dalla Borsa

Creval, dopo l’Opa fusione e delisting in vista: Credit Agricole Italia al 91,17%

Un successone così lo speravano ma forse non se lo immaginavano nemmeno i francesi che con Credit Agricole Italia hanno lanciato e vinto l’Opa sul Credito Valtellinese (Creval) raccogliendo adesioni pari al 91,17% del capitale. Con una percentuale così alta di consensi, i francesi sono ora pienamente padroni del campo e non solo assumono il controllo della dinamica banca valtellinese ma hanno i numeri per procedere a tutte le operazioni straordinarie che vorranno.

Dopo la chiusura dell’Opa, all’orizzonte si profilano ora due possibilità: la prima è la fusione tra Credit Agricole Italia e Creval in modo da ottimizzare rapidamente tutte le sinergie possibili. Ma la seconda è il delisting dalla Borsa del titolo Creval. Avendo superato la soglia del 90% il Credit Agricole ha l’obbligo di ritirare dal mercato, allo stesso prezzo dell’Opa (12,50 euro ad azione pagata cash con premio dell83%), tutti i titoli Creval eventualmente consegnati dai ritardatari.

Va da sè che, ancora prima della fusione e del delisting, il Credit Agricole – che ha investito nell’operazione 855 milioni, destinati a tutti gli azionisti Creval – provvederà, con tutta probabilità, a cambiare la composizione del consiglio d’amministrazione della banca valtellinese che, pur essendo stato rinnovato solo da pochi giorni malgrado la richiesta di slittamento dei francesi, dopo la chiusura dell’Opa non è più rappresentativo dei nuovi equilibri della banca e dei conseguenti rapporti di forza tra preda e predatori.

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