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Cresce la fiducia in America, ma i mercati azionari restano volatili

Buone notizie dagli Usa dove la consumer confidence ha stracciato tutte le previsioni salendo ai massimi del 2007 – Le Borse restano però ondivaghe ma lo scudo della Bce protegge i bond – Petrolio in rialzo – Risale Glencore – Vw cerca di recuperare – La Spagna porta dolori a Mediaset – Utilities in ripresa

Cresce la fiducia in America, ma i mercati azionari restano volatili

Buone notizie dagli Stati Uniti, dove la fiducia dei consumatori è salita a sorpresa ai livelli massimi del 2007, hanno dato forza al tentativo di recupero, che al contrario è rimasto asfittico fino a una chiusura dei mercati debole.

La consumer confidence di settembre ha stracciato il consenso (103 da precedenti 101.3 contro attese per 96.8), infischiandosene della volatilità sull’azionario e dei tormenti cinesi di agosto. Si tratta della seconda lettura più alta post crisi, dopo gennaio scorso. Tra i fattori positivi sicuramente la percezione del mercato del lavoro, ai massimi del ciclo. A parte ciò i consumatori hanno espresso crescente propensione ad acquistare un auto o una casa nuova. Il calo del costo dei carburanti sembra infine apparire nelle funzioni di spesa. 

Le società del settore minerario e delle materie prime, che ieri sono precipitate trascinando in ribasso i mercati di mezzo mondo, oggi si sono mosse al recupero: l’indice Stoxx del settore è salito dell’1,9%. Glencore ha guadagnato il 16,9%, ieri era scesa del 29%.

Il rimbalzo è stato aiutato da un report di Citigroup che ipotizza il delisting: lontano dalle attenzioni degli investitori, dai clamori del listino, per il primo socio ed amministratore delegato Ivan Glasenberg sarebbe più facile procedere con la radicale ristrutturazione del business di cui c’è bisogno.  Glencore è stata uno delle stesse più luminose della stagione d’oro delle materie prime, ha debuttato in Borsa nel 2011 a 530 pence, uno sbarco che ha reso miliardari i suoi soci ed i suoi dirigenti. 

Nel 2013, con i prezzi delle materie prime sempre a prezzi stratosferici. la società si è comprata il colosso minerario XStrata, un’operazione che l’ha sovraccaricata di debito, superiore ai 30 miliardi di dollari, circa il doppio rispetto alla capitalizzazione attuale. RioTinto è salita dell’1,8%.

EUROPA BTP

Fermato il ribasso, le Borse europee sono rimaste per tutta la giornata in una situazione di incerto equilibrio. A Milano l’indice FtseMib è sceso dello 0,1%, la Borsa di Parigi ha terminato in parità, Francoforte -0,2%. La Borsa di Londra ha perso lo 0,6%.

Eppure economic, business, Industrial e Services confidence europee di agosto sono uscite tutte in crescita e sopra attese a settembre. Non che si tratti di serie particolarmente seguite, ma è certo che per il momento non si vede impatto del terribile agosto cinese (per Volkswagen è presto). Bassi, per contro, i dati di CPI in Spagna e Germania, il che lascia intendere un dato sotto consenso domani per il CPI flash europeo, atteso a 0%. Se non altro, un ulteriore incentivo per l’ECB per mettere mano all’arsenale.

La volatilità che sta colpendo i mercati azionari ormai da settimane lascia immune il terreno dei bond governativi della zona euro, che restano sotto l’ala protettiva della Bce di Mario Draghi. Nemmeno l’esito pro-secessione delle votazioni regionali catalane ha smosso il comparto. Lo spread 10 anni Italia-Germania oscilla intorno a 115 punti base. La tendenza alla riduzione dello spread si è un po’ ridotta, ma la strada del recupero è ancora aperta ad ulteriori cali che, almeno nelle nostre stime, potrebbero puntare verso 80/50 punti base entro fine anno. Eventuale allerta con il ritorno sopra 160/200 punti base.

Invariato il settore Auto. A Francoforte Volkswagen ha perso un altro 4,1%. Secondo Handelsblatt un piano di sostituzione del software incriminato sarà pronto i due settimane. Il ceo Matthias Muller vuole completare l’intervento sulle vetture in sole sei settimane. Deboli Bmw (-0,2%) e Daimler (-0,5%), Peugeot ha guadagnato l’1,9%. A Milano Fiat Chrysler limita i danni allo 0,5%, poco sopra quota 11 euro. Gli analisti di Kepler Chevreux hanno tagliato il target da 14,5 a 14 euro. La ragione sta nella crisi sempre più grave del mercato brasiliano. Anche Cnh Industrial (-1%) subisce il downgrade (da 6,5 a 6,1 dollari) per le difficoltà del Sud America.

Gli altri titoli industriali quotati a Piazza Affari sono contrastati. Finmeccanica-3,3%, StM +1,9%, Buzzi -2,2%. Il dollaro si sta leggermente rafforzando a 1,124 contro l’euro, da 1,127 della chiusura di ieri. 

PETROLIO 

Con il prezzo del petrolio in rialzo dopo la discesa di ieri (Brent a 48,3 dollari, +2,2%), Eni segna un rialzo dello 0,8%, Saipem +0,9%. Tenaris (+2,4%) si mette in mostra nel finale di seduta con un guadagno del 3%, a 10,93 euro, che la colloca al primo posto tra le blue chip del FtseMib, a sua volta piatto. Non ci sono novità specifiche sul titolo del leader nella produzione di tubi che reagisce dai minimi del mese sulla scia del buon andamento di tutto il settore Oil & Gas europeo, il migliore di oggi all’interno dell’indice Eurostoxx con un progresso dell’1,2%.

Stamattina gli analisti di Bernstein hanno ribadito il giudizio Outperform con un target price a 17 euro. Da inizio del 2015 il titolo registra un ribasso del 12%. 

MEDIASET

Arretra Telecom Italia (-0,6%). Mediaset finisce in ribasso del 4,9%: stamattina Barclays ha tagliato il giudizio sulla controllata spagnola Mediaset Espana. Il titolo è sprofondato sui minimi del mese di settembre peggior blue chip di oggi. Si tratta di una revisione al ribasso del giudizio, da Equalweight a Underweight, il target price è 10 euro. Il titolo della società spagnola segna da un inizio anno un calo del 6%, dai massimi di questa primavera ha perso un quarto del suo valore.

Mediaset Espana ha chiuso il 2014 con ricavi a 920 milioni di euro, su un totale del gruppo Mediaset di 3,41 miliardi. Le attività spagnole, nel primo semestre, valgono meno di un terzo dell’utile lordo consolidato. Ieri Berenberg ha avvertito che lo scandalo delle emissioni provocherà una riduzione degli investimenti pubblicitari dei costruttori auto europee. 

Fra le banche, Intesa chiude invariata, Unicredit (+0,1%), MontePaschi (+1,9%). Tra le utility, Enel +0,4%, Enel Green Power si mette in luce con un rialzo dell’1,4% a 1,625 euro. Stamattina Barclays ha deciso di ribadire la raccomandazione Overweight, alzando il target price a 2,50 euro da 2,40 euro. La scorsa settimana il gruppo ha annunciato l’acquisizione, attraverso un aumento di capitale dedicato per 30 milioni di euro, di una quota di maggioranza di BLP Energy, società indiana attiva nel solare ed eolico. Con questa operazione EGPW entra nel mercato delle rinnovabili indiano e per la prima volta nella regione Asia-Pacifico, raggiungendo così più di 10GW di capacità installata netta a livello globale.

Terna +0,1%. Barclays oggi ha alzato il target price di tutte e tre le società. Pesante discesa di A2A (-4%). Nel Lusso, Ferragamo -1,6%, Yoox -2,3%.  

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