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Credit Suisse, utilities: più utili con la manovra

La banca d’affari ha esaminato in un report l’impatto della nuova legge di Bilancio sulla redditività di Enel, Snam e Terna

Scendono le tasse sulle imprese, grazie alla manovra 2017. In particolare, continua a migliorare il carico fiscale sulle utilities che ha già beneficiato di una riduzione di oltre il 10% tra il 2013 e il 2015, principalmente legata all’abolizione della Robin Hood Tax. E tuttavia il vantaggio fiscale acquisito con la manovra sarà attutito dal probabile peggioramento del Roe (return on regulated assets). La stima è di Credit Suisse che ha diffuso martedì un nuovo report dedicato appunto alle utilities e all’impatto della manovra sui conti di Enel, Snam e Terna.

La legge di Bilancio 2017 ha confermato il taglio dal 27,5 al 24 per cento dell’aliquota Ires. Secondo Credit Suisse ciò si potrebbe tradurre in un vantaggio in grado di aumentare del 4-5% gli utili delle tre utilities esaminate. Sotto la lente sono gli anni finanziari 2017 e 2018. Nel 2019 però, in considerazione della revisione tariffaria prevista da parte dell’Autorità per l’Energia, l’attesa della banca d’affari è di una limatura dei ritorni concessi sugli investimenti (il Wacc pre-tasse) di modo che il vantaggio sull’utile si ridurrebbe al 2-3%.

In base a questi criteri, il giudizio dei Credit Suisse su Enel è Outperform con target price a 4,8 euro. Secondo gli analisti della banca, Enel – che presenterà il nuobo piano industriale il 22 novembre – rimane un catalizzatore-chiave anche se, osserva il report, potrebbe essere danneggiata dall’esito negativo del referendum il 4 dicembre. Confermato il giudizio Underperform su Terna con target price di 4,1 euro che a giudizio degli analisti subirebbe maggiormente il rischio di instabilità politica legata a uno scenario negativo post referendum. Per Snam il giudizio è confermato Neutral con target price a 4,7 euro prima della scissione Italgas prevista per il 7 novembre.

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