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Credem: utile 2022 +23,4% escludendo CariCento, dividendo di 0,33 euro. Campani: “Ora pronti a nuovi M&A”

La banca emiliana non ha dossier aperti ma guarda a opportintà che non pesino sul patrimonio e abbiano fit territoriale

Credem: utile 2022 +23,4% escludendo CariCento, dividendo di 0,33 euro. Campani: “Ora pronti a nuovi M&A”

Il Credito Emiliano ha chiuso l’esercizio 2022 con un utile netto consolidato di 317 milioni di euro, in calo del 10% sul dato dell’anno precedente che però aveva beneficiato del badwill da 95,6 milioni legato all‘acquisizione di CariCento.

“Abbiamo chiuso con il miglior utile di sempre se non consideriamo l’apporto del badwill dell’acquisizione di CariCento” ha sottolineato Angelo Campani, direttore Generale di Credem, durante la presentazione alla comunità finanziaria dei risultati 2022. “Questo dimostra come il nostro gruppo si stia adattando al contesto esterno per restare molto competitivo”. L’utile è stato in crescita del 23,4% a/a senza considerare l’apporto contabile dell’acquisizione. Il titolo in borsa quota 8,05 euro in rialzo dell’1%

Il dividendo sarà di 0,33 euro ad azione

Il margine di intermediazione nel 2022 è salito del 10,2% rispetto al 2021, a circa 1,45 miliardi. A trainare le entrate sono il margine finanziario (+33,5%) e le commissioni sui prodotti bancari. La banca ha indicato un dividendo di 0,33 euro per azione (+10%), per un ammontare complessivo di 112,3 milioni. “Consideriamo Credem una banca di qualità, confermando trimestre dopo trimestre la forte qualità degli attivi, la solidità patrimoniale e l’elevata redditività”, scrivono gli analisti di Intesa Sanpaolo, che confermano il target price di 8,7 euro.

Patrimonio solido

Parlando della solidità patrimoniale, Campani ha evidenziato che “la BCE ci ha assegnato il Pillar 2 requirement (PR2) più basso d’Italia”, a testimonianza della “solidità del nostro modello di business e dei presidi del gruppo”. Il cet1 ratio della banca è del 15,2%, con oltre 1 miliardo di margine sui requisiti patrimoniali di vigilanza. Il rote è dell’11,5%, mentre il roe si attesta a 9,8%. “Il gruppo ha saputo mantenere un’elevata redditività anche durante diversi cicli economici, mantenendo livelli di ROE di assoluta eccellenza – ha evidenziato il banchiere – Questi derivano dall’elevata diversificazione del modello di business, che ci supporterà anche nell’attuale contesto economico, caratterizzato da alta incertezza”.

Siamo interessati ad affacciarci al mondo dell’M&A

“Credem può contare su una solidità patrimoniale ai vertici del sistema, con 616 bps di buffer sul requisito SREP 2023. Questo dato, unito a un payout ratio basso rispetto ad altri istituti, potrebbe offrire l’opportunità di utilizzare risorse per la crescita per linee esterne” secondo alcuni analisti finanziari.

“Per noi è un elemento importante, nella visione di lungo termine, avere la capacità di finanziare la crescita organica dei nostri business”, ha detto ancora Campani che aggiunge: “Ovviamente siamo interessati ad affacciarci al mondo dell’M&A, che ha per noi alcune regole fondamentali: deve essere un’operazione che crei valore, non deve non deve mettere sotto stress il patrimonio e deve avere un fit territoriale – ha aggiunto – Guardiamo a opportunità di banche commerciali, ma l’apertura delle nostre business line crea delle opportunità di potenziamento delle singole linee di business”. “Al momento non ci sono dossier aperti e quindi siamo molto concentrati sulla crescita organica”, ha sottolineato. ‘Per noi – ha concluso – avere la capacita’ di finanziare la crescita organica dei nostri business e’ un elemento molto importante della nostra visione a lungo termine’.

Obiettivo: banca Npl zero

Il manager ha evidenziato che Credem si sta “dirigendo verso una destinazione di banca NPL zero”. L’incidenza dei crediti problematici si è mantenuta bassa: il gross npl ratio è pari al 2,1% dei prestiti, rispetto al 3,15% medio delle banche italiane e al 2,29% medio delle banche europee. Il rapporto tra crediti deteriorati netti e impieghi netti è allo 0,94%. Crescono però gli accantonamenti per rischi e oneri, che salgono a 11,3 milioni dai 7,5 milioni di fine 2021.

Guardando ai prossimi mesi, Campani ha detto: “Abbiamo intenzione di investire nella nostra resilienza e capacità di adattamento, per cogliere nuove opportunità di crescita. Intendiamo rafforzare il percorso intrapreso attraverso una intensa attività progettuale, per cui abbiamo 10 direzioni strategiche per una media di 38 iniziative in parallelo”.

Analizzando alcune attività legate al Business, il DG ha affermato che la banca “continuerà a specializzare il modello di offerta nel Wealth Management e nella bancassicurazione, proseguirò nell’offerta digitale innovativa per le imprese, ci sarà un forte impegno nell’attività di credito al consumo e rivolgerà un importante focus alla business unit commerciale per rafforzare il modello distributivo”.

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