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Covid, Draghi frena lo sci e vuole accelerare sui vaccini

Il governo Draghi subito alle prese con l’emergenza varianti: in extremis rinvia l’apertura degli impianti di sci, ma punta anche ad accelerare il piano vaccini

Covid, Draghi frena lo sci e vuole accelerare sui vaccini

Il via libera alla riapertura (limitata) degli impianti di sci viene rinviato da oggi, 15 febbraio, fino al 5 marzo. Significa che la stagione è praticamente persa.

La prima decisione del governo Draghi sulla gestione della pandemia arriva nel tardo pomeriggio di domenica 14 febbraio con un’ordinanza del ministero della Salute, dopo un lungo colloquio fra Roberto Speranza e il Presidente del Consiglio.

LE PREOCCUPAZIONI PER LA VARIANTE INGLESE

A suggerire il prolungamento della chiusura è stato il Comitato tecnico scientifico, che venerdì ha diffuso i risultati di un’indagine sulla diffusione in Italia della variante inglese: secondo i dati, il nuovo ceppo del Covid si riscontra nel 17,8% dei nuovi contagi. E visto che – come insegnano le proiezioni britanniche – il tasso di contagiosità di questa variante è molto più alto di quello a cui siamo abituato, è verosimile che nelle prossime settimane si registri i un nuovo aumento dei contagi. Il quadro è quindi incompatibile con l’allentamento delle misure contenitive, compresa quella che riguarda gli impianti di sci.

La situazione suggerisce “un approccio generale di estrema cautela – scrive il Cts – Allo stato attuale, non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive vigenti, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale”.

LE PROTESTE DEI GOVERNATORI E I RISTORI IN ARRIVO

La decisione, arrivata in extremis, ha colto alla sprovvista gli operatori del settore, che si preparavano a riaprire, e ha suscitato le proteste dei governatori leghisti di Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, guidati dal segretario di partito, Matteo Salvini. Il ministero della Salute ha replicato facendo notare che “la preoccupazione per la diffusione della variante inglese e anche di altre ha portato all’adozione di misure analoghe in Francia e in Germania”.

La questione più urgente riguarda le decine di migliaia di skipass che dovranno essere rimborsati: un costo altissimo per le aziende, che il Governo ha promesso di aiutare con ristori immediati.  

I RAPPORTI CON IL CTS E L’ALLARME DI RICCIARDI

Il provvedimento non basta però alla Lega, che chiede anche la sostituzione dei membri del Cts, colpevoli di prendere decisioni troppo a ridosso delle scadenze. È probabile che non si arriverà a tanto, ma il Governo progetta comunque d’introdurre due novità nel rapporto con il Comitato: le dichiarazioni all’esterno dovranno essere affidate a un solo membro del Cts, e, prima della divulgazione al pubblico, andranno comunicate ai ministri.

Intanto però Walter Ricciardi, consulente di Speranza, ha aggravato l’allarme lanciato dal Comitato tecnico scientifico sostenendo che – per contrastare la variante inglese – saranno necessari dei nuovi lockdown, magari limitati nel tempo, con chiusura anche delle scuole. Parole che avrebbero lasciato interdetto il ministro della Salute, suscitando altri duri attacchi da parte di Salvini.

PIANO VACCINI: DRAGHI VUOLE ACCELERARE

Nella guerra contro il Covid, comunque, la battagli principale rimane quella per i vaccini. Su questo fronte Draghi intende potenziare il piano italiano, puntando a immunizzare trecentomila persone al giorno entro marzo, addirittura mezzo milione per la primavera. La nuova campagna dovrebbe prevedere vaccinazioni 24 ore al giorno, con il coinvolgimento anche dei medici di famiglia e con un impiego ancora più massiccio dell’esercito, che dovrà allestire palazzetti dello sport e altre grandi strutture. Per centrare questo obiettivo, Draghi cercherà di far valere il proprio peso in Europa: nei prossimi giorni potrebbe infatti contattare direttamente la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, per capire se è possibile garantire davvero le consegne promesse dai colossi farmaceutici, senza ulteriori ritardi.

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