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Covid, 2 italiani su 3 hanno subito danni economici

Una ricerca di Affide e BVA Doxa ha quantificato i danni sopportati dalle famiglie a causa dell’emergenza: il 16% ha perso lavoro o chiuso l’attività, il 25% ha perso fino a 5.000 euro di patrimonio. Sale, nelle preferenze, il credito su stima

Covid, 2 italiani su 3 hanno subito danni economici

Come era facile prevedere e come molti di noi hanno purtroppo sperimentato sulla propria pelle, l’epidemia da Covid-19 ha scatenato una crisi economica e sociale senza precedenti, con un forte impatto sulle finanze delle famiglie. Uno studio condotto da Affide (player europeo del credito su stima) e dall’istituto BVA Doxa ha provato a quantificarlo: 2 italiani su 3 hanno avuto impatti negativi sulla situazione finanziaria della propria famiglia a causa dell’emergenza. Di questi la metà, cioè un italiano su tre (su un campione di mille intervistati) ha dichiarato di aver avuto un impatto “medio”, ma il 16% ha invece dovuto sopportare problemi molto pesanti, come la perdita del lavoro e/o la chiusura dell’attività.

Il sondaggio ha anche quantificato l’ammontare del danno per ogni famiglia: una su quattro ha perso meno di 1.000 euro, ma la stessa percentuale, il 25%, ne ha persi fino a 5.000, mentre una su 10 ha dovuto far fronte a perdite superiori ai 5.000 euro. I più colpiti sono stati le famiglie con figli (79%), gli autonomi (79%) e i disoccupati (75%), oltre ai giovani nella fascia 18-24 (79%). In questo contesto, è facile immaginare l’esigenza di ricorrere a servizi di finanziamento. Il 15% del campione, in questo periodo, ha pensato di chiedere un prestito e ben 1 su 4 si è detto pronto a rivolgersi al credito su stima per avere liquidità immediata.

Tra le principali motivazioni legate alla scelta del credito su stima, il 18% lo sceglierebbe soprattutto per ottenere in modo facile e rapido un prestito in 20 minuti; il 17% perché certo di rientrare in possesso del proprio bene in poco tempo; il 15% per ottenere liquidità senza dover presentare garanzie, come buste paga o dichiarazioni di reddito; infine il 9% semplicemente per far fruttare i gioielli dimenticati in un comodino che non si usano più senza doverli vendere. Ma quali sono le ragioni che spingerebbero le persone a chiedere credito? In primis ci sono le spese inattese o impreviste (15%); poi per far fronte alla perdita del lavoro o a una riduzione dello stipendio (8%). Non manca chi vi si rivolgerebbe, però, per pagare l’affitto o il mutuo di casa.

“In questi mesi – ha commentato Andreas Wedenig, Direttore Generale di Affide – il credito su stima ha rappresentato un’opportunità unica per avere liquidità in sicurezza, velocemente e in trasparenza. Il ruolo sociale che oggi, come in passato, ricopre questo servizio ha permesso a tanti di avere denaro in breve tempo, rimanendo proprietari del proprio bene e senza dover passare da valutazioni di solvibilità o dalla presentazione di documenti, cedolini e altro. Come leader del settore, Affide – avendo registrato un incremento del 18% delle operazioni, rispetto al periodo pre-lockdown – ha sentito l’esigenza di supportare i propri clienti, dalla casalinga di mezza età al gestore di un’attività, fino al libero professionista, lanciando il servizio “30 giorni per te. I nuovi clienti avranno un prestito, a fronte di un bene impegnato, a costo zero per il primo mese (per chi rimborsa o rinnova entro la scadenza e per prestiti fino a 1.000 euro). Oggi le persone hanno bisogno di liquidità immediata e noi vogliamo essere al loro fianco”.

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