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Covid-19 fa paura alle Borse: domani parla Draghi

La ripresa del Coronavirus innervosisce i mercati – Crolla il Pil del Giappone- La Fed pensa a nuovi stimoli per gli Usa – Grande attesa per l’intervento di Mario Draghi a Rimini, domani.

Covid-19 fa paura alle Borse: domani parla Draghi

L’economia giapponese ha subito una contrazione del 7,8% nel secondo trimestre, pari al 27,8 su base annua. E’ il calo più consistente dal 1955, superiore al calo accusato nel 2009 (-4,8%), l’anno della crisi di Lehman Brothers, e ha cancellato gli effetti espansivi della Abenomics non è l’unica conferma delle conseguenze della pandemia nell’emisfero australe. L’economia della Thailandia arretra del 12,2% nel trimestre, la Nuova Zelanda ha rinviato le elezioni di un mese. Ben più inquietante per noi  l’aumento dei contagi nella vicina Francia, oltre 3 mila nuovi casi ieri, e 17 nuovi focolai scoperti in una giornata. 

Arretra la Borsa giapponese -0,6% ma, al contrario, salgono Shanghai +2,3% e Hong Kong +1,1% sostenuta dall’intervento della banca centrale. Si vedono i benefici della maggiore iniezione di liquidità degli ultimi sei mesi da parte della Banca Popolare della Cina: oggi sono stati immessi 700 miliardi di yuan (101 miliardi di dollari) per far fronte a due grosse emissioni di debito da parte del governo.

LA FED STUDIA L’AUMENTO DEL TARGET, EURO IN SALITA  

Annullata la prevista  videoconferenza sulla verifica del rispetto degli accordi commerciali tra Cina e Usa, l’interesse dei mercati si è spostato sulla ripresa dell’attività delle banche centrali- I mercati guardano con attenzione ai verbali della riunione della  Fed di luglio e al dato dell’indice Empire State Manufacturing sulla congiuntura industriale  Usa per cogliere le intenzioni di Jerome Powell. Non è escluso che, in occasione del prossimo meeting di Jackson Hole, il presidente della banca centrale Usa, possa annunciare la modifica all’insù del target di inflazione. Nell’attesa sale il rendimento dei t. Bond a lungo (più 21 punti il trentennale) mentre il dollaro tratta a 1,1856 contro l’euro che ha chiuso venerdì l’ottava settimana consecutiva di rialzo. Le posizioni rialziste a leva sull’euro, hanno raggiunto i massimi da marzo dell’anno scorso. 

GIU’ L’ORO, SALE IL PETROLIO  

Il modesto rimbalzo dei rendimenti ha comunque provocato un lieve calo dell’oro, trattato a 1.943 l’oncia. Sale il petrolio: brent a 45,13 dollari al barile nell’attesa di una ripresa della domanda cinese. Ma l’Agenzia internazionale per l’Energia (Aie) ha stimato che la domanda globale di greggio chiuderà il 2020 accusando un calo medio record equivalente 8,1 milioni di barili al giorno, portandosi a quota 91,9 milioni di barili al giorno, 140.000 barili al giorno in meno delle stime. Mercoledì si riunisce il comitato tecnico dell’Opec Plus presieduto dall’Arabia Saudita e della Russia. I future di Wall Street sono in rialzo: venerdì l’indice S&P500 ha chiuso sulla parità. 

AL VIA LA CONVENTION DEMOCRATICA. SCONTRO SULE POSTE IN USA 

Il faro degli investitori resta puntato sull’aumento dei nuovi contagi e le possibile conseguenze per le economia, appena faticosamente ripartite dopo il lockdown. Chiuse le discoteche in Italia, da sabato sarà obbligatoria la quarantena nel Regno Unito per chi proviene da Francia e Paesi Bassi. Parigi ha già annunciato un’analoga contromisura. 

Oltre Oceano si attendono sviluppi sul nuovo maxi piano di stimoli che il governo Usa si prepara a varare, ma su cui manca ancora l’intesa tra Repubblicani e Democratici. Intanto si apre a Milwaukee la Convention democratica “virtuale” che affiderà al tandem Joe Biden /Kamala Harris il compito di battere Donald Trump il 3 novembre. Ma è già bagarre sul voto via posta, contestato dal presidente. Questa settimana un audit interno farà luce sui tagli che hanno rallentato il servizio postale, al centro delle accuse del presidente Trump che si oppone al voto per corrispondenza. La speaker Nancy Pelosi potrebbe richiamare la Camera dalla pausa estiva per un’audizione urgente dei vertici delle poste . 

SOTTO I RIFLETTORI IL RITORNO DI MARIO DRAGHI 

In Europa attenzione alla pubblicazione giovedì dei verbali dell’ultima riunione della Bce di luglio. Torna d’attualità il negoziato sulla Brexit: le delegazioni si riuniscono a Bruxelles per tentare di trovare un accordo a settembre. Ma l’attenzione è concentrata su Mario Draghi che domani a Rimini pronuncerà il discorso di apertura della quarantunesima edizione del meeting dell’«Amicizia fra i popoli». Per l’ex presidente della Bce si tratterà della seconda volta, dopo l’intervento al meeting del 2009 quale, allora, governatore della Banca d’Italia. Il discorso di SuperMario è particolarmente atteso dopo l’analisi e le proposte esposte nell’ormai famoso articolo sul Financial Times, dalla cui pubblicazione sono però ormai trascorsi alcuni mesi.   

BORSA SPA, GLI ADVISOR AL LAVORO 

Venerdì 21 agosto devono arrivare  sul tavolo degli advisor, ossia le banche americane Goldman Sachs e Morgan Stanley le proposte per l’acquisto di Borsa Italiana. All’operazione stanno lavorando il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, su un progetto realizzato mesi fa da Mediobanca mentre a Parigi opera il gruppo M&A di Euronext con proprie valutazioni. L’operazione prevede che il 50% sia comprato da Euronext, il raggruppamento di borse promosso e controllato dalla Francia, ma l’altro 50% sarà acquistato da una entità costituita da Cdp e dalle maggiori banche italiane, con Intesa Sanpaolo in prima fila. 

DEL VECCHIO/MEDIOBANCA: VERSO L’ORA X 

Infine conto alla rovescia per l’incremento della quota di Leonardo Del Vecchio in Mediobanca. La Bce dovrà decidere entro il giorno 24 se concedere o meno l‘autorizzazione al patron di Luxottica-Essilor. E’ quasi scontato il sì. Dal decreto Agosto è stato espulso il contenuto dell’articolo. 64-bis, che di fatto blindava Mediobanca: si profila una battaglia al Senato su un emendamento che comunque garantisca il possibile intervento di Consob nel caso di scalata a Mediobanca. L’indice Empire State Manufacturing sulla congiuntura industriale Usa del Nord Est.  

Il calendario dei dati societari prevede i conti di Wal Mart e del colosso cinese Alibaba. Uber e Lyft potrebbero sospendere le attività in California dopo la sentenza che impone loro assumere gli autisti. Una scelta obbligata per riorganizzare l’attività  ma anche per fare pressione sui cittadini chiamati a esprimersi in un referendum sul lavoro intermittente a novembre. In Europa da seguire i conti del fondo sovrano norvegese, il maggior investitori sui listini europei.

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