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Covid-19, come cambia il lavoro nelle grandi aziende

Ubi Banca ha messo in smart working metà del personale e negli sportelli ancora aperti è garantita la massima sicurezza. Altre banche e imprese stanno facendo la stessa scelta

Covid-19, come cambia il lavoro nelle grandi aziende

L’emergenza coronavirus sta portando banche e grandi aziende italiane non solo ad azioni concrete di solidarietà ma anche, per forza di cose e per garantire la sicurezza di tutti, in ossequio alle disposizioni del Governo, a riorganizzare le loro attività lavorative, che in molti casi non possono proprio fermarsi, per consentire ai cittadini di usufruire dei servizi essenziali. La formula, per quelli che se lo possono permettere (in particolare il settore terziario) è quella dello smart working. Una delle prime a comunicare la sua nuova organizzazione è stata Ubi Banca, che ha attivato una serie di leve operative quali l’installazione in pochissimi giorni di 10.000 postazioni di Smart Working (cioè per il 50% del personale), la riduzione degli orari e la turnazione nelle filiali, oltre a promuovere nuovi processi come l’accettazione a distanza di richieste di moratoria e contratti. 

“Affrontiamo un contesto senza precedenti che richiede dedizione e capacità di individuare le migliori soluzioni per coniugare la responsabilità di fornire un servizio essenziale, con il massimo rigore nella difesa della salute di tutti”, ha detto Victor Massiah, Consigliere Delegato di UBI Banca. Le filiali di maggiori dimensioni (383) restano dunque aperte al pubblico solo al mattino per la fornitura dei servizi minimi essenziali in particolare alle fasce più deboli. Il presidio dei dipendenti è però ridotto e sono stati predisposti due team di lavoro che si alternano, per ridurre significativamente spostamenti e presenza negli uffici. Le filiali di medie e piccole dimensioni (912) sono aperte al pubblico fino alle 12.50 e non è prevista la presenza del Personale nel pomeriggio. La chiusura di minisportelli e sportelli “leggeri” (238) consente di accrescere il numero dei team operativi per consentire una maggiore alternanza degli addetti alle filiali di maggiori dimensioni.

Attualmente all’interno delle filiali vengono adottate una serie di misure stringenti, quale l’ammissione di clienti solo per operazioni realmente necessarie e indifferibili e comunque con un numero di clienti ammessi non superiore a quello dei dipendenti presenti in filiale. Insieme al mantenimento della distanza interpersonale portata a due metri, sono stati adottati tutti i presidi di protezione individuali possibili, in ragione anche della limitata disponibilità degli approvvigionamenti, a protezione sia del personale che dei clienti, provvedendo ora anche all’installazione di termo scanner per la rilevazione della temperatura e alla dotazione di schermi mobili in materiale leggero per garantire distanze e misure di sicurezza.

In un momento di particolare difficoltà – ha aggiunto Massiah, riferendosi a Bergamo e Brescia, le due provincie più colpite – per i propri territori storici, la banca deve esprimere massimo sforzo e totale dedizione a servizio delle comunità colpite di cui UBI è componente essenziale. Stiamo dimostrando di saper contribuire a superare questa grave emergenza del Paese, mettendo in campo tutte le soluzioni e l’impegno che confermano la capacità di UBI di “fare banca per bene”.

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