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Coronavirus travolge Airbnb: acceso finanziamento da 1 miliardo

La piattaforma online di affitti di breve durata sta risentendo pesantemente delle misure restrittive internazionali – Nel 2020, in teoria, dovrebbe anche quotarsi in Borsa: il progetto è confermato ma la valutazione è crollata.

Coronavirus travolge Airbnb: acceso finanziamento da 1 miliardo

La crisi pandemica da coronavirus ha già fatto diverse vittime eccellenti. Tra queste c’è anche Airbnb, la piattaforma online di affitti di breve durata, che quest’anno in teoria aveva anche previsto di quotarsi a Wall Street (sarebbe stata una delle Ipo più attese), e che ora invece è costretta a rivedere al ribasso il proprio business, al punto da aver già raccolto un finanziamento di 1 miliardo di dollari come cuscinetto per ripartire dopo la crisi. La linea di credito è stata concessa da due grandi investitori: si tratta del gigante del private equity Silver Lake e la società di investimento Sixth Street Partners.

Il finanziamento si gioca su un misto di debito ed equity, anche se le condizioni precise non sono state rese note: “Queste nuove risorse sosterranno il lavoro di Airbnb per investire nel lungo termine”, spiega una nota dell’azienda fondata nel 2008 e che era reduce da una annata, quella del 2019, da record, con l’Italia che si era confermata tra le destinazioni preferite in Europa e nel mondo. Il comunicato ricorda proprio il fatto che Airbnb è nata nell’anno della grande recessione internazionale e che nonostante questo – lascia intendere – ha raggiunto i risultati che tutti sappiamo. Questa volta però è diverso: oltre alla imminente recessione, al momento c’è anche la assoluta impossibilità di muoversi e dunque la scarsa propensione a prenotare viaggi.

“Il desiderio di connessioni e viaggi è una prerogativa umana, che uscirà rafforzata da questo periodo di separazione”, ha commentato Brian Chesky, ceo e co-fondatore di Airbnb. Le nuove risorse serviranno in particolare a investire nello sviluppo dell’offerta di soggiorni di lungo termine per gli studenti e per i lavoratori in trasferta, ma parte dei fondi (5 milioni di dollari) saranno versati in forma di sovvenzioni agli host, cioè ai proprietari di appartamenti, all’interno di un fondo da 15 milioni per i Superhost e gli Experience host, due tipologie di host “premium” Airbnb.

“Vedremo una nuova flessibilità nel mondo in cui le persone lavorano e si spostano, compreso un maggiore interesse in viaggi più vicini a casa”, ha rilevato Chesky. Il progetto di Ipo intanto non è stato archiviato, ma la pandemia da coronavirus ha avuto come risultato l’abbassamento del valore internamente stimato dalla società da 35 a 26 miliardi di dollari, secondo alcune ricostruzioni riportate nei giorni scorsi dal Financial Times.

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